L'Etna e la sua straordinaria bellezza fanno da sfondo al romanzo di Sergio Mangiameli "Come la terra", pubblicato da Villaggio Maori Edizioni, che verrà presentato venerdi 2 dicembre, alle ore 17:30, nell'Aula Cannizzaro del Rettorato dell'Università di Messina. L'evento è stato organizzato dall'Associazione Culturale "La Zattera dell'Arte", presieduta da Ninni Panzera che converserà con l'autore insieme a Gaetano Perricone. Nel corso dell'incontro sarà possibile ammirare tutta la magnificenza de 'A Muntagna sia nella proiezione del video "Dalle mie parti, parti di me", del giornalista e cineoperatore Rai Giovanni Tomarchio che, tra immagini e musica, racconta il ciclo delle stagioni del Vulcano Patrimonio dell'Umanità Unesco, ma anche nel pluripremiato scatto "Sensazioni, Etna in eruzione", del fotografo siciliano Giuseppe Mario Famiani, che si è classificato primo nella categoria “Natura” al Siena International Photography Award 2016 e all’International Mountain Summit Photo Contest 2016 di Bressanone.
"La Montagna è seduta e loro sono bambini che sul suo grembo giocano l’unico tempo dell’infanzia, in cui non c’è futuro né passato. In alto, quasi a bocca aperta osservano le sue braccia a protezione e limite. È una madre viva, la Montagna. Lo sentono dagli sbuffi continui di vapore dai crateri sommitali, lo vedono, il suo respiro”
Locandina |
"Un romanzo che profuma dei boschi dell'Etna, che congiunge il passato e il presente come la terra, nell'unico tempo che la natura conosce" scrive l'avvocato Ninni Panzera che con la sua Associazione "La Zattera dell'Arte" gestisce anche il Centro di documentazione su Giuseppe Tornatore.
Copertina |
“Abbiamo bisogno della vita che si rinnova… per provare a diventare uomini felici di vivere. Abbiamo bisogno di sentirci come la terra, figli suoi almeno una volta”.Nelle 180 pagine che compongono il romanzo "Come la terra" il vulcano Etna viene minuziosamente descritto, con riferimenti anche a taluni siti poi trasformati dalle eruzioni laviche man mano succedutesi (ad esempio…la strada provinciale 92 prima dell’eruzione del 1983, la Valle del Bove ed il Rifugio Sapienza prima dell’eruzione del 1991-93). Scrive l'autore Sergio Mangiameli: "Hanno cercato di spiegarlo alla fine degli anni ’90, i cervelloni di Santa Fe, cosa avviene sull’orlo del caos: il concetto di rischio al margine tra ordine e disordine, dove però fiorisce la creatività pura. E dunque la vita. L’Etna non è qui per caso, niente in natura è per caso, il caso nella vita transita solo per gli stolti. Ci sono due zattere di pietra che galleggiano su un oceano di magma e qui, esattamente qui, si scontrano: l’Africa e l’Europa. Il margine è l’Etna, anzi è la sua espressione e la nostra eterna, rischiosa, attrazione e paura. Non spingerci troppo, per non morire, non allontanarci troppo, per non vivere. La correlazione profonda tra la terra e l’uomo può essere fotografata in uno scatto come questo, impressionante. Proprio come la vita, che va seguita per istinto".
Sergio Mangiameli |
“Queste immagini immortalano il cammino e il rumore del fronte della colata che ha avuto origine dal Cratere Centrale dell'Etna all’alba del 19 maggio. La ripresa però si riferisce alle prime ore del pomeriggio intorno a quota 1900-2000 metri sul versante ovest dell’Etna” - spiega Sergio Mangiameli - "L'uomo nel video è una Guida Alpina e Vulcanologica dell'Etna, cioé un professionista del vulcano".
"Se avrai tempo, capirai che quando la terra viene giù dal cielo ha lo stesso suono del vento tra le foglie, della pioggia, del fuoco di legna. Si chiama pioggia di cenere. Questo non accade tra le montagne. Non accade nemmeno in tutti i vulcani del mondo, ma solo in alcuni. L'Etna è uno di questi"
A.D.P.