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#SALVALACULTURA. ANCHE L'ALTRA MESSINA DICE NO ALLA CHIUSURA DELL'UNICA LIBRERIA DI TAORMINA

Antonella Ferrara, che gestisce la Libreria Taobuk insieme a Santina Bucolo, ha lanciato una petizione per salvare la libreria storica di Taormina. A questa si aggiunge la petizione promossa da Eugenio Preta, dell'Associazione "L'Altra Messina", che interviene per difendere il solo motore culturale di tutto il territorio comunale e distrettuale.



La Libreria Bucolo, il Mondadori Bookstore di Corso Umberto, è difatti l'unica libreria che si trova nella Perla dello Ionio, dove, soprattutto nel periodo estivo e in occasione del Taobuk Festival Internazionale del Libro di Taormina (che quest'anno si terrà sal 10 al 16 settembre) diviene meta di turisti provenienti da tutte le parti del Mondo. Purtroppo, il prossimo giugno scade il contratto di affitto dei locali che la ospitano e la richiesta di aumento da parte della proprietaria dell'immobile ha destabilizzato economicamente le due libraie. 

Sulla vicenda è intervenuto l'assessore al Turismo della Sicilia, Anthony Barbagallo sottolineando che "è inconcepibile che l'unica libreria storica di Taormina, che ha promosso eventi di grande risonanza, come Taobuk, portando in Sicilia autori di fama internazionale, rischi di chiudere i battenti". "Mi auguro - prosegue Barbagallo - che il Comune di Taormina, il cui sindaco Giardina si è sempre dimostrato sensibile alle realtà culturali, si adoperi per trovare al più presto la soluzione che consiste nell'applicazione della direttiva del Ministero dei Beni Culturali, di quattro anni fa, che prevede la concessione di un immobile alla libreria dietro pagamento di un equo canone. E' inaccettabile che Taormina, che si appresta ad ospitare eventi di una certa portata internazionale, come il G7, possa rischiare di perdere la sua libreria, che dal 1998, è fonte ispiratrice di eventi culturali di un certo spessore". Da parte sua, il sindaco di Taormina, Eligio Giardina, ha promesso di "cercare di trovare una soluzione" perchè "sappiamo che non possiamo restare senza libreria" ma aggiunge anche che il Comune si trova "tra l'incudine e il martello" per problemi di "natura finanziaria". "Da un lato la Corte dei Conti che ci dice che dobbiamo mettere a reddito tutti i nostri immobili e dall'altra la libreria. Abbiamo il Piano di Riequilibrio a cui pensare", conclude Giardina. 

Anche L'Altra Messina dichiara la sua preoccupazione per "l'imbarbarimento dei costumi di questa nostra società contemporanea" e interviene per difendere l’unica libreria esistente a Taormina, "obbligata ad arrendersi alle leggi del mercato che, in pratica la sfrattano dai locali occupati da anni nel centro storico della cittadina". "Decine gli eventi organizzati dalla direttrice Antonella Ferrara che ora è costretta ad alzare bandiera bianca. - si legge nella nota dell'Associazione L'Altra Messina - Privare un contesto esclusivo come quello di Taormina del necessario supporto culturale, l'unico esistente, specialmente all'avvicinarsi del periodo di più alta frequenza turistica, in prossimità del famoso festival e di manifestazioni esclusive ci sembra un non senso che obbedisce solo all'idea di abbassare il livello delle attività possibili e fare catalogare Taormina solo come villaggio turistico e non effettivamente come realmente si dovrebbe, centro importante di attività culturali, artistiche e letterarie".

L’Altra Messina ricorda che "la chiusura di Taobuk potrebbe essere quantomeno evitata ricorrendo alle possibilità offerte da una legge che impegna i Comuni a destinare immobili comunali non utilizzati o in disuso, allo svolgimento di attività culturali importanti. Una norma che finora ha salvato importanti librerie storiche a Milano, Napoli, Genova ed in altre città italiane, impedendo soprattutto lo scadimento culturale del territorio". Infine, precisa che "il Comune ha la possibilità di intervenire nella salvaguardia della libreria destinando uno dei locali esistenti nei tre immobili del centro storico di proprietà comunale oggi messi all’asta per l’assegnazione ai privati, alla libreria Taobuk, con la possibilità di un’affitto a canone agevolato. Una Libreria storica rappresenta un bene di tutti e come Taobuk deve essere salvaguardata e protetta". Per firmare la petizione andare a questo link: https://www.change.org/p/comune-di-taormina-l-altra-messina-contro-la-chiusura-della-libreria-di-taormina-taobuck

Lo scorso 30 maggio, il giornalista e scrittore Aldo Cazzullo, nella rubrica culturale "Il corsivo del giorno", in prima pagina sul Corriere, nel suo editoriale titolato "Quando una libreria rischia di chiudere tutti perdiamo qualcosa" ha scritto: "La località turistica più famosa del Sud, la storica tappa del Grand Tour per gli scrittori di ogni tempo, la probabile sede del prossimo G-7 resterà senza libri. Era sul corso di Taormina; e faceva piacere, tra una friggitoria e i soliti marchi, trovare i classici della letteratura siciliana, i saggi sulla storia dell’isola, e ovviamente gli altri volumi. Ma l’unica libreria di Taormina sta per chiudere. La località turistica più famosa del Sud, la storica tappa del Grand Tour per gli scrittori di ogni tempo, la probabile sede del prossimo G-7 resterà senza libri. Il contratto di locazione è scaduto, l’aumento richiesto dai proprietari non è sostenibile per Antonella Ferrara, la presidente del festival letterario che anima la libreria. In questi casi la direttiva del ministero della Cultura consiglia al Comune di dare in affitto un suo locale, che però è andato a un negozio di borse: così sostiene Antonella Ferrara. Il comune troverà forse una soluzione. Altrimenti all’ombra dell’Etna e a picco sul mare i turisti potranno comprare di tutto, ma non Verga e De Roberto, Sciascia e Camilleri, Pirandello e Consolo, Tomasi di Lampedusa e Bufalino. Purtroppo Taormina non è un caso isolato. Le librerie indipendenti soffrono e chiudono in tutta Italia. Ci sono molte eccezioni, tra cui vanno ricordate almeno l’Arco di Reggio Emilia, Palazzo Roberti a Bassano, la Galla di Vicenza, ospitate in locali meravigliosi; e librerie attivissime come la Toletta di Venezia, la Massaro di Castelfranco, la Moderna di Udine e San Donà. A Busto Arsizio Francesca Boragno si è ripresa la sua storica libreria grazie a una sottoscrizione tra i lettori. A Napoli Enzo Di Nocera tiene un bellissimo banco all’aperto. A Palermo Giuseppe Flaccovio ha dovuto chiudere nel centro storico ma ha riaperto in un centro commerciale. Sono tante le storie di resistenza. Ma si dovrebbe fare di più. Perché una libreria è anche un punto di incontro, un luogo della vita, uno di quei posti dove per secoli gli italiani si sono confrontati, combattuti, amati; e quando una libreria chiude, la città perde un pezzo di sé".

"La libreria di una Città che è stata rifugio e meta di scrittori e artisti in ogni epoca, è uno scrigno della Memoria. - spiegano Antonella Ferrara e Santina Bucolo - E' uno di quei luoghi che continuano a ricordarci chi siamo orgogliosi di essere. Finché quell'orgoglio ce l'abbiamo. La libreria di Taormina è una cosa di tutti, a cui ciascuno appartiene. Se ha ancora senso parlare di comunità, se ha ancora senso parlare di identità". Da qui la decisione di lanciare una petizione che potete firmare andando a questo link: https://www.change.org/p/libri-salva-la-libreria-di-taormina-salva-la-cultura


Per altre informazioni: http://www.taobuk.it/


Antonella Di Pietro


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