La Libreria Bonanzinga di Messina, in collaborazione con l'Associazione Dirigenti Scolastici e Territorio, organizza l'incontro con una tra le più grandi scrittrici del Novecento.
Giovedì 28 aprile, alle ore 17:30, nel Salone della Borsa della Camera di Commercio di Messina, Dacia Maraini parlerà del suo ultimo libro “La bambina e il sognatore”, edito da Rizzoli, dopo i saluti di Angelo Miceli e Daniela Bonanzinga. Dialoga con l'autrice la giornalista Anna Mallamo.
Copertina del libro |
Con questo romanzo potente, illuminato per la prima volta da un’intensa voce maschile, Dacia Maraini ci guida al cuore di una paternità negata, scoprendo i chiaroscuri di un sentimento che non ha mai smesso di essere una terra selvaggia e inesplorata. Nani Sapienza fa il maestro e i suoi alunni lo adorano, soprattutto per la sua incredibile capacità di raccontare storie. Purtroppo lo stesso non vale per i colleghi e il preside della scuola, che lo accusano di non rispettare regole e programmi. Lui però ha sempre saputo resistere, anche alla perdita di una figlia morta di leucemia e all’abbandono da parte della moglie, che l’ha lasciato in una casa piena di oggetti della piccola. Quando in città scompare una bambina dell’età di sua figlia in lui nasce un’inquietudine tremenda, non smette di cercarla e sognarla, sente che può essere salvata. E allora farà di tutto, da solo e con i suoi alunni, pur di ritrovare la pace e sentirsi padre ancora una volta.
Ci sono sogni capaci di metterci a nudo. Sono schegge impazzite, che ci svelano una realtà a cui è impossibile sottrarsi. Lo capisce appena apre gli occhi, il maestro Nani Sapienza: la bambina che lo ha visitato nel sonno non gli è apparsa per caso. Camminava nella nebbia con un’andatura da papera, come la sua Martina. Poi si è girata a mostrargli il viso ed è svanita, un cappottino rosso inghiottito da un vortice di uccelli bianchi. Ma non era, ne è certo, sua figlia, portata via anni prima da una malattia crudele e oggi ferita ancora viva sulla sua pelle di padre. E quando quella mattina la radio annuncia la scomparsa della piccola Lucia, uscita di casa con un cappotto rosso e mai più rientrata, Nani si convince di aver visto in sogno proprio lei. Le coincidenze non esistono, e in un attimo si fanno prova, indizio. È così che Nani contagia l’intera cittadina di S., immobile provincia italiana, con la sua ossessione per Lucia. E per primi i suoi alunni, una quarta elementare mai sazia dei racconti meravigliosi del maestro: è con la seduzione delle storie, motore del suo insegnamento, che accende la fantasia dei ragazzi e li porta a ragionare come e meglio dei grandi. Perché Nani sa essere insieme maestro e padre, e la ricerca di Lucia diventa presto una ricerca di sé, che lo costringerà a ridisegnare i confini di un passato incapace di lasciarsi dimenticare.
Autrice poliedrica (narrativa, poesia, teatro e saggistica) sceneggiatrice, regista cinematografica e teatrale Dacia Maraini da acuta e sensibile indagatrice della condizione della donna, ha spesso delineato nei suoi testi figure femminili complesse e determinate, inserite in una più ampia riflessione su molteplici tematiche sociali, affrontate in un prospettiva storica, che le hanno fatto privilegiare uno stile chiaro e realistico, con un forte interesse anche per il versante della documentazione. I temi caratteristici della sua produzione, infatti, riguardano la condizione storica e sociale della donna, l'alienazione e le frustrazione femminili nella società contemporanea, ma anche il riscatto politico dei reietti e dei disadattati. Appassionata di teatro, ha collaborato con diversi gruppi sperimentali e fondato compagnie teatrali. Tra le sue opere: Il ricatto a teatro e altre commedie (1970; Dialogo di una prostituta con un suo cliente (1978); Stravaganza (1987); Veronica, meretrice e scrittora (1992); Fare teatro (1966-2000), che raccoglie gran parte della sua opera teatrale. Nel 2008 lo spettacolo Passi affrettati (tratto dall'omonimo libro del 2007) dedicato al tema della violenza sulle donne, da lei scritto e diretto, messo in scena in occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza sulle donne.
Nel 1957 fondò insieme ad altri la rivista letteraria «Tempo della letteratura», scrivendo successivamente per numerosi altri periodici, tra i quali quali «Nuovi argomenti» e «Paragone». Tra le sue pubblicazioni: L'età del malessere (1963); Memorie di una ladra (1972); Donna in guerra (1975); Isolina (1985); La lunga vita di Marianna Ucrìa (1990, Premio Campiello); Bagheria (1993); Un clandestino a bordo (1993); Voci (1994), Premio Internazionale Flaiano; Dolce per sé (1997); il volume di racconti Buio (1999 Premio Strega); La nave per Kobe (2001); Colomba (2004). È inoltre autrice di saggi (Storia di Piera, 1980, in collaborazione con Piera Degli Esposti; Amata scrittura 2000), raccolte di versi (Viaggiando con passo di volpe, 1991; Se amando troppo, 1998),
Nel 2007 pubblica Il gioco dell'universo, in cui rilegge gli scritti del padre ricostruendone il percorso intellettuale ed esistenziale, e nel 2008 Il treno dell'ultima notte, in cui seguendo la vicenda privata della protagonista si ripercorrono alcuni dei momenti più tragici della storia del Novecento. Tra le opere successive occorre ancora citare: La ragazza di via Maqueda (2009), in cui si intrecciano le storie di personaggi emblema di una generazione formatasi dopo la seconda guerra mondiale, con le loro illusioni e delusioni, emblema di un'Italia in fermento; la raccolta di scritti di viaggio La seduzione dell'altrove (2010), che propone al contempo un percorso critico tra le contraddizioni e gli egoismi della società italiana; La grande festa (2011), sofferta indagine onirica sul valore del ricordo. Nel 2012 è stata insignita del premio Fondazione Campiello alla carriera; nello stesso anno ha pubblicato la favola a fumetti La notte dei giocattoli, illustrata da Daniele Gud Bonomo, e il libro di racconti L'amore rubato, mentre è del 2013 la biografia Chiara di Assisi. Elogio della disobbedienza e del 2015 il romanzo La bambina e il sognatore.
Dacia Maraini e Alberto Moravia |
È stata a lungo compagna dello scrittore Alberto Moravia. Della sua vita sentimentale parla lei stessa in una intervista su Repubblica: "Mi sposai con un pittore, Lucio Pozzi. Un matrimonio durato quattro anni. Ero incinta quando Lucio decise di andarsene. E io persi il figlio. Al settimo mese. Crollò il mondo. Pensavo di non avere più scopo nella vita. Mi sentivo inutile. Mi svegliavo la mattina nella speranza che fosse già notte. Fu dura rimettermi. Cominciai a vivere da sola e a scrivere. Scrissi il mio romanzo di esordio e lo portai all'editore Lerici. Mi disse: bimba mia, se vuoi che te lo pubblichi devi procurarti la prefazione di un grande scrittore. Un giorno, in un bar, mi presentarono Alberto Moravia. Mi ricordai della richiesta di Lerici. Gli chiesi timidamente se voleva leggere il mio manoscritto. Gli piacque. Da lì cominciò la nostra lunga storia di tenerezza e amore". Una storia che è durata quindici anni fino alla separazione che Dacia Maraini ricorda così: "A un certo punto ci siamo resi conto che non ci incontravamo più. Alberto aveva le sue storie e io le mie. Ma tra noi è restata una gratitudine e una solidarietà bellissime. Il giorno prima di morire venne a casa mia. Mi disse: "Carmen (Llera, sua ultima moglie, n.d.r.) è in Marocco, mi accompagni a Sabaudia che ho dimenticato le mie scarpe?"".
Antonella Di Pietro