Al Feltrinelli Point Messina si è svolta oggi pomeriggio la presentazione del libro di Giuseppe Messina "Apologia di un profeta", sottotitolo “Nel quarantennale dell’assassinio di Pier Paolo Pasolini”.
L'Associazione Culturale "Kafka", presieduta dall'artista Vittoria Arena e il Movimento per la Divulgazione Culturale hanno organizzato la presenzazione del libro "Apologia di un profeta" dello scrittore, poeta, pittore e scultore Giuseppe Messina. Un libro in memoria del più grande intellettuale del XX secolo che ha avuto il coraggio morale e civile di mettere sotto accusa e processare i potenti corrotti del suo tempo. Tra i relatori la prof. Maria Torre, l'attore Francesco Micari e la giornalista Italia Cicciò Morroni. A seguire il concerto per chitarra del maestro Juliano Parisi.
La pubblicazione del volume "Apologia di un profeta" è stata curata dal Movimento per la Divulgazione Culturale di Barcellona P.G. in un numero limitato di cento copie, (ne rimangono 40 copie) mentre la serigrafia, in tiratura di 53 copie (cm 30x40, tutte colorate a mano di cui ne rimangono 30 copie). Il libro è stato editato proprio per il 40' anniversario dell' assassinio del grande scrittore, poeta e regista di Casarsa, Pier Paolo Pasolini, impegnato negli ultimi anni con gli intellettuali di sinistra, che aveva profetizzato anche la sua tragica fine.
La pubblicazione del volume "Apologia di un profeta" è stata curata dal Movimento per la Divulgazione Culturale di Barcellona P.G. in un numero limitato di cento copie, (ne rimangono 40 copie) mentre la serigrafia, in tiratura di 53 copie (cm 30x40, tutte colorate a mano di cui ne rimangono 30 copie). Il libro è stato editato proprio per il 40' anniversario dell' assassinio del grande scrittore, poeta e regista di Casarsa, Pier Paolo Pasolini, impegnato negli ultimi anni con gli intellettuali di sinistra, che aveva profetizzato anche la sua tragica fine.
Dalla Nota dell'Autore:
"Credo che avesse previsto tutto, anche la sua fine. L’1 agosto del 1975, proprio tre mesi prima che l’uccidessero, aveva scritto, tra l’altro, sul Corriere della Sera: “Io sono qui, inerme, gettato in mezzo a questa folla (…) Niente mi ripara, niente mi difende. Io stesso ho scelto questa situazione esistenziale tanti anni fa (…) ed ora mi ci trovo per inerzia: perché le passioni sono senza soluzioni e senza alternative. D’altra parte dove fisicamente vivere?”. Ciò significa che il poeta era cosciente del proprio operato e di essere indifeso, era cosciente del suo essere estremamente scomodo e del pericolo in cui andava incontro con la complicità dell’indifferenza dei più. Pasolini, da attento osservatore, aveva compreso quanto i governi, fino ad allora avessero operato soltanto a favore non delle classi meno abbienti, ma a vantaggio del potere economico-finanziario ed in quale direzione stavano spingendo le forze conservatrici e reazionarie e, queste, a loro volta, comprendevano l’impegno dell’intellettuale, tant’é che fecero di tutto per isolarlo e, in ciò, furono, tra altri, complici involontari e ingenui i conservatori, che pur c’erano, nel Pci".
Alcuni versi tratti dal libro “Apologia di un profeta”:
"Le “Ceneri di Gramsci”… // Quelle di Pasolini… // Verbo da seminare, // anche, oltre i confini; // il mio tentativo // è di farlo attecchire // nel giovane contesto // con voglia di sentire. // La corsa dei ragazzi // va sempre sostenuta // specie in un ambiente // che sovente non muta: // è risaputo, come facilmente, // vi sia la mala pianta che alligna, // quindi è da estirpare, decisamente // e darle fuoco come alla gramigna".
In occasione dell'evento in onore di Pasolini, Giuseppe Messina ha presentato anche il suo libro "La filosofia del saggio" (Giambra Editori), presentato già nelle scuole e dedicato ai ragazzi. Infatti, a tal proposito, quale migliore inizio potrebbe avere quest'opera se non la seguente quartina endecasillaba?
Figlio se ascolti ciò che dice il saggio,nel prospettare la via futurasulla quale percorrerai il viaggio,scanserai le imbiscate e la paura.