Il Cluster BioMediterraneo ha ricevuto il premio Class Expo Pavilion Heritage Awards, destinato ai padiglioni e protagonisti di Expo, che hanno saputo meglio interpretare e comunicare il tema dell’Esposizione Universale, lasciando così la migliore eredità per le nuove generazioni, in termini di impatto, interesse, cambiamenti delle abitudini di consumo e rispetto per quanto il pianeta produce, sul tema Nutrire il Pianeta Energia per la Vita.
Oggi l'atmosfera di festa ha coinvolto tutti i padiglioni del Cluster BioMediterraneo con i Commissari, lo staff e tutto il pubblico. In un momento così gioioso e importante è stata consegnata la Carta del BioMediterraneo a tutti i Commissari dei padiglioni che fanno parte del cluster e che hanno contribuito in questi mesi a rendere questo luogo uno spazio di integrazione e condivisione. La Carta che è stata consegnata è un documento che raccoglie i suggerimenti di personalità importanti che sono state ospitate sul palco in questi sei mesi, consigli e idee da condividere e diffondere.
“Le partite si giocano sempre fino alla fine”. Esordisce così Dario Cartabellotta, Responsabile Unico del Cluster Biomediterraneo, a conclusione della fortunata e riuscita kermesse, smentendo chi, a sole 24 ore dall’apertura dell’Expo, lo definiva già un flop. “Il Cluster BioMediterraneo - prosegue Cartabellotta - è stato un successo straordinario. Raggiunti gli obiettivi che la Sicilia ed Expo si erano dati”. Ubicato nel posto più visitato di Expo, tra l’Albero della Vita e Palazzo Italia, il Cluster BioMediterraneo vince la sua sfida e chiude i battenti con un bilancio positivo e visite da record. Il Cluster ha registrato 2,5 milioni di visitatori. Le presenze sono cresciute nel tempo grazie alla comunicazione e ad un passa parola sulla varietà, la ricchezza e la curiosità: 117 mila presenze a maggio, 180 mila a giugno, 124 mila a luglio, 300 mila ad agosto, 720 mila a settembre, 1 milione a ottobre.
La Sicilia, con oltre 350 aziende partecipanti e circa 100 comuni, risulta, quindi, la Regione d’Italia che ha avuto il più grande impatto tra i milioni di visitatori di Expo, valorizzando e promuovendo in maniera unica le eccellenze dei territori, delle aziende e dei prodotti siciliani. “In questi sei mesi ho visto due generazioni di chef Siciliani, fortemente motivati, grandi innovatori e conoscitori del territorio – afferma Cartabellotta – che hanno fatto venire a migliaia di visitatori non solo l’acquolina in bocca, ma anche la voglia di visitare la Sicilia".
Nella sua visita, il Ministro dell’Ambiente di Hong Kong, Wong Kam-Sing, dopo aver mangiato siciliano e scoperto la bontà, il valore nutrizionale e l’effetto salutistico dei prodotti di Sicilia, ha dichiarato che avrebbe adottato il Cluster come sua “Farmacia”. “Qui mi sento come a casa – ha dichiarato il Presidente del Senato, Piero Grasso – cannolo, cassata, anelletti al forno, e pasta con le sarde, la Sicilia è cultura e gastronomia. Questo spazio condiviso da più culture è simbolo di armonia e integrazione”. “Il Mediterraneo è visto come un mare che divide, ma nel Cluster Biomediterraneo, si uniscono Paesi culturalmente diversi – ha affermato il Presidente della Camera del Commercio e dell’Industria della Tunisia, Mounire Mouakhar – simbolo di quest’unione è l’ulivo, Fin dove c’è ulivo c’è Mediterraneo”.
Hanno visitato, tra gli altri, il Cluster Biomediterraneo in questi 6 mesi: Premier e Ministri dei Paesi del Mediterraneo, il Cardinale Montenegro; il Presidente del Senato Piero Grasso; il Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, Maurizio Martina; il Console della Palestina Hani Gaber; il Ministro della salute della Repubblica d’Angola Josè Van-Dunem; Il Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Gian Luca Galletti; il Vice Ministro delle Politiche Agricole, Andrea Olivero; il Ministro dell’Ambiente di Hong Kong, Wong Kam-Sing; Il Ministro dell’Economia Libanese, Alan Hakim;il numero due dell’Onu e direttore generale dell’UNEP (United Nations Environment Programme) Achim Steiner; il Presidente della Camera del Commercio e dell’Industria della Tunisia, Mounire Mouakhar; il Primo Ministro del Governo Tunisino, Habib Essid; il Presidente della Regione Siciliana, Rosario Crocetta; il Presidente della Commissione Attività Produttive dell’Assemblea Regionale Siciliana, Bruno Marziano; Jean Todt, ex Amministratore Delegato della Ferrari; il critico Vittorio Sgarbi; il nutrizionista Giorgio Calabrese; il fondatore della catena Eataly, Oscar Farinetti; il fondatore di Slow Food, Carlo Petrini; Federico Quaranta di Decanter di Rai Radio2; l’ex presidente della Camera Irene Pivetti; il calciatore Stevan Jovetic; l’atleta paralimpica, Giusy Versace; il pallavolista Andrea Lucchetta; il pilota motociclistico sammarinese, Alex De Angelis; il calciatore ivoriano, Yaya Tourè; il batterista dei Pooh, Stefano D’Orazio; l’attrice Maria Grazia Cucinotta; le Miss Italia Giulia Arena e Clarissa Marchesa, l’artista serbo Goran Bregovic; i Sindaci di 100 comuni siciliani e tante altre personalità del mondo delle istituzioni, della cultura e della stampa internazionale.
Sono stati raggiunti i tre obiettivi che la Sicilia si era posta: promuovere l’identità agricola, marinara e alimentare della Sicilia, favorire l’integrazione mediterranea e contribuire all’innovazione geopolitica. “Promuovere le identità di Sicilia attraverso tutti i suoi territori, dall’Etna al Sud-Est, dalle Isole Minori alle aree Interne, dalla Palermo Arabo Normanna alle terre di Trapani, dai Nebrodi, ai Peloritani e le Madonie, fino al Calatino, l’Ennese, i Sicani e il Nisseno, dimostrando al mondo intero che un prodotto alimentare è legato al territorio, credo sia stato il valore aggiunto in un’Expo delle multinazionali e dei cibi esotici - afferma Cartabellotta - Abbiamo voluto raccontare le nostre identità, con la nostra semplicità, perché siamo convinti che la storia di un prodotto raccontato ne esalta il valore, perché assaporare il cibo di un territorio significa gustare la cultura di un popolo".
Un successo anche l’integrazione mediterranea: la piazza del Cluster è stata più volte definita come la grande Agorà, centro nevralgico e luogo strategico della democrazia e del pacifico dialogo tra i Paesi del Mediterraneo, dove ognuno ha sentito di essere a casa sua. “Il nostro padiglione è piccolo e modesto ma siamo fieri di essere qui – ha dichiarato Alain Hakim, Ministro dell’Economia e del Commercio del Libano – Vogliamo portare un messaggio di pace e speranza, ha aggiunto e ringraziamo l’Italia per il supporto che ci ha dato nella partecipazione ad un evento così unico”. Il Ministro ha inoltre espresso la volontà di rafforzare le relazioni economiche e culturali tra le città di Beirut e Palermo, tra la Sicilia e il Libano, a conferma del legame storico della Sicilia con i Fenici.
Essere stati dentro il Cluster ha significato uscire dall’idea di singolo padiglione per abbracciare la cultura mediterranea, senza che per questo snaturasse si l’identità di ciascun Paese. Il Libano è stato citato nelle guide di Expo per le cucine etniche, la Grecia per lo zafferano, la Serbia per i frutti di bosco, la Tunisia per il cous cous e i datteri, prodotti che, all’interno di questa piazza, integrati con il “Mosaico Sicilia” hanno moltiplicato il valore aggiunto del Cluster. Più volte in questi mesi il Cluster è stato definito e si è confermato come il più attivo. La guida ViviExpo del Corriere della Sera sostiene che piace perché ha il tipico clima accogliente del Mediterraneo: si mangia, si beve e si fa festa e la Sicilia che lo coordina riempie di eventi la piazza comune. Molto apprezzati i chioschi siciliani, l’elegante ristorante algerino, i take away di Libano e Tunisia, oltre che il padiglione dell’Egitto con la navigazione sul Nilo coi visori 3D e schermi interattivi, il miele di Malta, la sala da narghilè dell’Algeria.
Il terzo obiettivo è stata l’innovazione geopolitica con la Carta del Biomediterraneo, frutto di 6 mesi di lavoro comune e proiezione delle politiche del mediterraneo verso il futuro. È centrata su tre grandi temi: la Dieta Mediterranea, il paesaggio rurale e la pesca artigianale. La Carta mette d’accordo i Paesi nel trattare questi temi con lo stesso spirito di collaborazione e cooperazione che c’è stato in questi mesi all’interno del Cluster. A tal proposito, il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, Maurizio Martina, in visita al Cluster BioMediterraneo ha espresso la volontà e la possibilità di rendere permanente il Cluster, per continuare a sviluppare le politiche di coesione, collaborazione e integrazione che hanno costituito l’anima della grande Piazza affermando: “Il Cluster del BioMediterraneo è molto bello, coinvolgente ed esprime davvero bene l’incrocio culturale e storico che il Mediterraneo in particolare rappresenta per tutti noi. Mi sembra che siamo sulla strada giusta e ogni giorno che passa aumenta la potenza della rappresentazione del Cluster per tutta l’Expo”.
Ed ancora, il Sottosegretario per la Pesca della Tunisia, Youssef Chahed, in occasione del Blue Sea Land, patrocinato da Expo Milano 2015, che si è svolto a Mazara del Vallo dal 9 al 11 ottobre, ha dichiarato che d’ora in avanti la risorsa ittica del canale di Sicilia sarà gestita insieme all’Italia e alla Sicilia. “Perché il Mediterraneo non si spartisce, ma si gestisce insieme”, afferma il Responsabile Unico del Cluster Biomediterraneo.
Fortemente apprezzato anche dal Presidente della Regione Siciliana, Rosario Crocetta: “L’investimento fatto ritornerà in termini d’immagine – afferma il Presidente – Si è raggiunto un grande risultato, si sta consolidando sempre più il ruolo della Sicilia come ponte economico, sociale e culturale nel Mediterraneo. Considerata oggi, come nel passato, una porta per il Sud del Mondo, ma anche una porta per l’Europa, la Sicilia ha sempre più un ruolo di importante cerniera nel Mediterraneo”.
Gran cerimoniere della giornata conclusiva il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella che ha detto: "La sfida non è stata vinta da qualcuno contro qualcun'altro. E' stata vinta da un'Italia che, quando si unisce in un impegno comune, evitando che le naturali diversità producano eccessi di antagonismo, sa esprimere grandi doti e mostrare al mondo le sue originali qualità".
Fortemente apprezzato anche dal Presidente della Regione Siciliana, Rosario Crocetta: “L’investimento fatto ritornerà in termini d’immagine – afferma il Presidente – Si è raggiunto un grande risultato, si sta consolidando sempre più il ruolo della Sicilia come ponte economico, sociale e culturale nel Mediterraneo. Considerata oggi, come nel passato, una porta per il Sud del Mondo, ma anche una porta per l’Europa, la Sicilia ha sempre più un ruolo di importante cerniera nel Mediterraneo”.
Gran cerimoniere della giornata conclusiva il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella che ha detto: "La sfida non è stata vinta da qualcuno contro qualcun'altro. E' stata vinta da un'Italia che, quando si unisce in un impegno comune, evitando che le naturali diversità producano eccessi di antagonismo, sa esprimere grandi doti e mostrare al mondo le sue originali qualità".
A far da padrona di casa al Cluster, la Dieta Mediterranea, dichiarata nel 2010 Patrimonio Unesco, alla quale è stata dedicata, in collaborazione con il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, un’intera settimana di workshop, laboratori, incontri e degustazioni. In quest’occasione è stata compiuta un’importante operazione di allargamento del Mediterraneo sulla Dieta Mediterranea, con la sottoscrizione del Piano di Azione della Dieta Mediterranea tra i Paesi aderenti alla stessa e riconosciuti dall’Unesco (Italia, Spagna, Portogallo, Marocco, Grecia, Croazia e Cipro) e i Paesi del Cluster (Libano, Algeria, Tunisia e Egitto) che hanno dichiarato la volontà di entrarci. Il Piano di Azione interverrà soprattutto sul piano educativo con il coinvolgimento di scuole, enti di ricerca e ristoranti.
Il Cluster BioMediterraneo ha ospitato inoltre il World Expo Museum, in cui è possibile ritrovare le testimonianze di tutte le Esposizioni Universali. Dalla prima, che ha avuto luogo a Londra nel 1851, passando per quella di Parigi del 1889 dedicata all’industrializzazione, a quella di Osaka del 1970 dedicata al progresso e all’armonia, o a quella di Seattle del 1962 sullo spazio e tecnologie del futuro, fino ad arrivare al prossimo appuntamento che avrà luogo a Dubai nel 2020 e che avrà come tema caratterizzante la condivisione delle conoscenze e il ruolo delle tecnologie.
Cartabellotta ha sottolineato anche quanto sia stato importante il ruolo del Cluster all'interno dell'esposizione, per quanto riguarda la trasmissione di tematiche coerenti con Expo 2015: "Il cluster ha vinto il primo premio come miglior cluster all'interno di Expo 2015, poiché ha contribuito alla condivisione di valori, identità, esperienze, educando i visitatori, in piena sintonia con i valori dell'esposizione universale."
Cartabellotta con Gambardella |
Il Cluster Biomediterraneo viene quindi premiato per essere stato il Cluster che meglio ha rappresentato e raccontato lo spirito della cucina mediterranea, il valore e il significato del confronto interculturale e dell’incontro tra popoli, della compresenza e dell’integrazione. Il premio è stato ideato da ClassEditori e Laureate International University, network di ottanta università nel mondo (presieduta da Bill Clinton), con l’apporto scientifico della Wold Association of Agronomist e IBM. Si tratta in realtà di un doppio premio per il Cluster Biomediterraneo, al contenuto e al contenitore; è stato infatti premiato anche Cherubino Gambardella, Responsabile scientifico del Biomed.
Tra i 17 padiglioni e paesi premiati, su un totale complessivo di 147 che hanno partecipato all’Esposizione Universale, per il maggior contributo al progresso e alla elevazione della dignità umana, attraverso quanto esposto durante i sei mesi e quanto lasceranno in eredità all’umanità figurano anche, tra gli altri, l’Angola e il Padiglione Zero, curato da Davide Rampello. Di primissimo piano la giuria internazionale che ha assegnato i premi: Shenggen Fan, Direttore Generale International Food Policy Research Institute di Washington; Eric Masik, Premio Nobel per l’Economia; Monsignor Luis Antonio Tagle, Presidente Caritas Internazionale;Maria Cru Alvarez, Presidente del World Association of Agronomist; Letizia Moratti e Romano Prodi.
Il Cluster BioMediterraneo si pone ancora una volta l'importante obiettivo del confronto tra i popoli per un futuro di pace e unione tra le culture. Ma il Cluster non finisce con oggi, anzi, inizia con nuove future attività. “Connecting minds, creating the future” ovvero "Unire le Menti, Creare il Futuro" è il titolo del prossimo Expo dedicato a far conoscere soluzioni sostenibili a problemi globali attraverso una forte collaborazione tra culture e regioni. “Ci siamo impegnati per sei mesi a creare collaborazione interculturale, a connettere menti e a raccontare territori – afferma Dario Cartabellotta – la Sicilia ha mostrato grande abilità nel valorizzare l’integrazione delle diversità, mostrandosi pronta ad affrontare le prossime sfide lanciate da Dubai 2020”.
Mentre Expo Milano 2015 si chiude all'Open Air Theatre tra fuochi d'artificio e la canzone che il grande Domenico Modugno ha portato nel mondo: "Volare".
A.D.P.