Domani, venerdì 11 settembre, alle ore 17, nella Piazza Santa Maria Elisabetta al Lido di Venezia partirà la Marcia delle Donne e degli Uomini Scalzi.
In centinaia cammineranno scalzi fino al cuore della Mostra Internazionale di Arte Cinematografica per chiedere con forza i primi quattro necessari cambiamenti delle politiche migratorie europee e globali:
1. certezza di corridoi umanitari sicuri per vittime di guerre, catastrofi e dittature;
2. accoglienza degna e rispettosa per tutti;
3. chiusura e smantellamento di tutti i luoghi di concentrazione e detenzione dei migranti;
4. creare un vero sistema unico di asilo in Europa superando il regolamento di Dublino.
"E' arrivato il momento di decidere da che parte stare. - scrivono gli organizzatori - E' vero che non ci sono soluzioni semplici e che ogni cosa in questo mondo è sempre più complessa. Ma per affrontare i cambiamenti epocali della storia è necessario avere una posizione, sapere quali sono le priorità per poter prendere delle scelte. Noi stiamo dalla parte degli uomini scalzi. Di chi ha bisogno di mettere il proprio corpo in pericolo per poter sperare di vivere o di sopravvivere. E' difficile poterlo capire se non hai mai dovuto viverlo. Ma la migrazione assoluta richiede esattamente questo: spogliarsi completamente della propria identità per poter sperare di trovarne un'altra. Abbandonare tutto, mettere il proprio corpo e quello dei tuoi figli dentro ad una barca, ad un tir, ad un tunnel e sperare che arrivi integro al di là, in un ignoto che ti respinge, ma di cui tu hai bisogno. Sono questi gli uomini scalzi del 21°secolo e noi stiamo con loro. Le loro ragioni possono essere coperte da decine di infamie, paure, minacce, ma è incivile e disumano non ascoltarle. La Marcia degli Uomini Scalzi parte da queste ragioni e inizia un lungo cammino di civiltà. E' l'inizio di un percorso di cambiamento che chiede a tutti gli uomini e le donne del mondo globale di capire che non è in alcun modo accettabile fermare e respingere chi è vittima di ingiustizie militari, religiose o economiche che siano. Non è pensabile fermare chi scappa dalle ingiustizie, al contrario aiutarli significa lottare contro quelle ingiustizie. Dare asilo a chi scappa dalle guerre, significa ripudiare la guerra e costruire la pace. Dare rifugio a chi scappa dalle discriminazioni religiose, etniche o di genere, significa lottare per i diritti e le libertà di tutte e tutti. Dare accoglienza a chi fugge dalla povertà, significa non accettare le sempre crescenti disuguaglianze economiche e promuovere una maggiore redistribuzione di ricchezze.Perché la storia appartenga alle donne e agli uomini scalzi e al nostro camminare insieme".
Primi firmatari: Lucia Annunziata, Don Vinicio Albanesi, Gianfranco Bettin, Marco Bellocchio, Don Albino Bizzotto, Elio Germano, Gad Lerner, Giulio Marcon, Valerio Mastandrea, Grazia Naletto, Giusi Nicolini, Marco Paolini, Costanza Quatriglio, Norma Rangeri, Roberto Saviano, Andrea Segre, Toni Servillo, Sergio Staino, Jasmine Trinca, Daniele Vicari, Don Armando Zappolini, Mauro Biani vignettista de il Manifesto, Fiorella Mannoia, Frankie Hi Nrg, Maso Notarianni, Ascanio Celestini, Amnesty International Italia, CGIL Nazionale, Emergency, Arci, Acli, Terres des Hommes, Mani Tese, Medici Senza Frontiere.
Per altre info e adesioni:
donneuominiscalzi@gmail.com
http://donneuominiscalzi.blogspot.it/
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Anche Messina, come ormai oltre 30 città italiane, aderisce alla Marcia delle Donne e degli Uomini Scalzi. L'appuntamento è alle ore 16 a Piazza della Repubblica - Stazione di Messina centrale, per poi proseguire fino alla spiaggia del Ringo. Tra i promotori: Arci Messina, Circolo Arci Thomas Sankara, Rap - Casa Rossa, Cambiamo Messina dal Basso, MoVimento 5 Stelle Messina, Associazione Culturale Energia Messinese 2.0, Comunità di S.Egidio, L'Africa chiama, La comunità per lo Sviluppo Umano, Anymore, Teatro Pinelli Occupato, L'Altra Europa - Messina, Prc, Sel, Libera a Messina - Presidio Nino e Ida Agostino. Per aderire inviare una mail a: marciadegliscalzi@gmail.com