Una bella soddisfazione per Filippo Andronico, pittore, scultore e designer con studio a Roccalumera. Alcune sue opere, infatti, dal 24 al 30 agosto saranno in mostra all’Expo Milano 2015, nello spazio allestito nel cluster Bio-Mediterraneo dal “Gal Peloritani”, unione di sette valli che ha come scopo la valorizzazione del territorio.
“Una settimana all’insegna delle tradizioni popolari, delle eccellenze eno-gastronomiche, della storia e del fascino dei 44 comuni che fanno parte del territorio del Gal - come ha tenuto a dichiarare il Presidente del Gal, Giuseppe Lombardo – cercando di sintetizzare al massimo le varie eccellenze, partendo dai miti e dalle bellezze...”. Ed ecco così che, tra le eccellenze, sarà possibile ammirare, riprodotte su pareti artistiche appositamente allestite all’aperto, alcune opere, forse più di altre legate al territorio, di Filippo Andronico, artista affermato ed apprezzato dalla critica, con all’attivo opere esposte in permanenza in alcune gallerie di New York e San Francisco.
Raffinato artista dai rimandi sapienti ed impegnativi, Andronico nel suo atelier di fronte al mare di Roccalumera dà vita ad opere colte, intrise dei colori e del calore dell’isola, dove rivive un Mediterraneo arcaico: la Femminilità venerata per la sua fertilità, il culto della Dea Madre, icona del femminile materno sacro, divinità della vita, della morte e della rinascita. Declinate al femminile, il grande pubblico dell’Expo potrà apprezzare così la grande tela de “Le amiche” e “Donne del Sud”, ambedue oli su tela: protagoniste assolute ed a tutto campo, sono donne dagli stilizzati profili greci scevre di sorrisi; donne dall’atteggiamento solenne e dall’attitudine ieratica, altere e composte con i loro chignon d’antan; donne che parlano con tratti distintivi modernissimi il linguaggio di un Mare Nostrum dal remoto passato, sintesi pittoriche di suggestioni in cui la storia millenaria si confonde col mito e gli archetipi divengono stilemi in una figurazione essenziale e rigorosa. Ed, accanto a queste donne, forti e solide, a fare da contraltare non potevano che essere degli uomini “speciali”: come Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, traditi ed eroici “Uomini del Sud” i cui fieri visi stilizzati sono rigati da piccoli, tremendi, rivoli di lacrime ed il profilo austero e maestoso di Salvatore Quasimodo cui è dedicata “Isola”.
Tutte opere che non solo catturano lo sguardo ma “parlano” al cuore del visitatore, conducendolo lungo un percorso visivo carico di pathos cui non è estranea la tecnica raffinata esibita da Filippo Andronico, come il sapiente uso di tarsie di rame in funzione cromatica che, con la sua luminosità profonda ed i suoi caldi guizzi, sottolinea i toni bruciati del rosso e del marrone: una “mini-mostra”, quella di Expo 2015”, di forte impatto culturale e dal grande segno artistico il cui iter espositivo racchiude il racconto, sintetico ma esaustivo, di un artista d’eccellenza che con la sua Arte onora la Sicilia.
La Sicilia ricca di luce e di amore, si presenta sempre con mille 'biglietti da visita' che raccolgono e racchiudono altrettante storie millenarie, custodite nei bei libri, nelle pagine antiche e modernissime di premi Nobel, sui muri e tele enormi che scuotono e richiamo sovente le freddi e sonnolenti visioni di mostre che meritano somma attenzione e studio. Donne ed uomi del Sud vigorose e solenni mostrano il carattere deciso e schivo di adulazioni inutili...- Equilibri ancestrali sono i 'pass par tout' di immense aperture filosofiche e sociali. Disegni, schemi, bozzetti, pennellate orizzontali in verde e blu indicano le strade del Mediterraneo di ieri ,oggi di sempre, dentro i profumi inconfondibili di zagare ed arance. Lungo la costa di Rocccalumera, quanti tratti ed appunti celati e palesi scritti dal grande S. Quasimodo: rappresentante della Sicilia colta e raccolta nel fascino delle onde magnetiche del blu mare e dei colli a ridosso di casette a grappoli...: tutto una fiaba, ed i treni che scivolano tra le ventane aperte ed i portoni caldissimi del pien sole diurno...- Segni indelebili sopra e sotto la terra 'nustrana' raccontano storie di greci, fenici, spagnoli ... e su muri alti e solenni altre pietre a difesa dei confini di una terra dominante forse non più dominata...- Grazie, Roberto Lo Presti -
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