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HORCYNUS FESTIVAL. INAUGURATA LA MOSTRA "A COME ARMENIA". PROSSIMA APERTURA DEL MACHO

Ricordare per dimenticare: dal genocidio armeno alle ferite aperte del Novecento. La mostra d’arte contemporanea “A come Armenia” apre la XIII edizione dell’Horcynus Festival che prosegue con l'inaugurazione del MACHO - Museo d’Arte Contemporanea Horcynus Orca.


Alla presenza della curatrice della mostra, Martina Corgnati (storica dell’arte, docente all’Accademia di Brera di Milano, membro del Comitato Scientifico e direttore del settore Arti Visive della Fondazione Horcynus Orca), dell’assessore al Turismo, Spettacolo e Sport del Comune di Lipari, Davide Starvaggi e del presidente della Fondazione Horcynus Orca, Gaetano Giunta è stata inaugurata oggi la mostra “A come Armenia” all'EcoMuseo della Memoria, Terme di San Calogero e la pomice di Lipari. 


La mostra prosegue l’indagine sui linguaggi artistici del Mediterraneo avviata nel 2004 dalla Fondazione Horcynus Orca. È un viaggio attraverso le immagini fotografiche di cinque artisti, armeni e non, che in queste opere hanno scelto l’Armenia come tema o come metafora, come “segno” forte di un ambito culturale e di un paesaggio ma anche come memoria o come impossibilità di sguardo, luogo per definizione irraggiungibile. 


Il percorso espositivo si apre con un omaggio a Van Leo (1921-2002), notissimo fotografo di studio, nato ad Adana ma fuggito in Egitto con i genitori, fortunosamente scampati al genocidio. I suoi sono ritratti di attori e attrici, modelle e personaggi di un Medio Oriente aperto e multietnico, che nel frattempo è stato quasi completamente spazzato via dalla storia. 


Al cuore della mostra, la grande installazione di Mario Sillani Djerrahian, Walking for Ad Reinhardt, composta da 106 immagini organizzate con rigore geometrico intorno a una riproduzione fotografica di un’opera del grande artista americano. Oggetti e paesaggi non sono riconoscibili ma immersi nella nebbia entropica della sfocatura, che mette in questione il senso stesso del lavoro fotografico, così come la natura della nostalgia per il lontano, l’irrecuperabile, nel tempo e nello spazio.


Immagini ibride come potenti campi magnetici che attraggono segni verbali, invocazioni, visioni, oggetti e azioni caratterizzano la serie di sette collage digitali e il video J'ai utilisé la mémoire di Agnese Purgatorio. L’insieme ricrea un’intensa dimensione poetica dove drammi e marginalità presenti si sovrappongono a tragedie passate e l’antico paesaggio in rovina della capitale armena di Ani diventa sfondo di una performance dedicata alle donne sopravvissute al genocidio. 


Sharis Garabedian, che appartiene alla terza generazione dei figli della diaspora armena, sceglie pareti scrostate, edifici in rovina, porte e vecchi muri, frammenti di un vissuto collettivo e ormai anonimo, le cui superfici multicolori riportano alla mente dei quadri astratti. Le stratificazioni messe a nudo dal degrado e, forse, dalla violenza di cui il paesaggio è stato testimone, presentano un’inattesa bellezza e si configurano come palinsesti di storie e presenze irrecuperabili. 


Armenie ville di Claudio Gobbi è la sintesi di più di sette anni di ricerca sulle tracce dell’architettura ecclesiastica armena in oltre 25 paesi. Evidenziando le peculiarità di questa architettura e l’essenzialità delle sue forme, rimaste inalterate per oltre 1500 anni, l’artista si sofferma sui concetti di tempo e memoria collettiva. Come nell’Atlante Warburghiano le forme sono in se stesse portatrici di significato, segnando in questo caso un possibile confine della civiltà occidentale.

La mostra “A come Armenia” è visitabile dal 26 luglio al 15 settembre, dal lunedì al sabato, dalle ore 10 alle 19, presso le Antiche Terme di San Calogero, Pianoconte, Lipari (Messina). Ingresso a offerta libera. 

Il programma dell’Horcynus Festival prosegue martedì 28 luglio, alle ore 18con l’inaugurazione del Museo d’Arte Contemporanea Horcynus Orca (MACHO), curato da Martina Corgnati, che nasce nel Complesso Monumentale di Capo Peloro da un progetto di ricerca sulle arti visive dei contesti culturali e geo-politici mediterranei intrapreso dal momento stesso della nascita della Fondazione, le cui attività espositive sono sempre state concepite non solo come evento effimero ma come strumento di arricchimento permanente del territorio e di sviluppo di una collezione, aperta a comprendere tutti i generi artistici e i linguaggi della creatività contemporanea. 


La formazione di questa collezione aperta e in continuo arricchimento, è stata resa possibile grazie alla generosità dei numerosi donatori, artisti, collezionisti, critici e teorici, che hanno creduto nella Fondazione e, nel tempo, hanno scelto di collaborarci. Oggi, il MACHO propone una collezione di un centinaio di opere, esposte nel percorso di visita permanente, e un archivio video di circa 500 titoli, opera di 200 artisti e più. L’inaugurazione costituisce un’importante tappa dell’infrastrutturazione culturale del territorio ed insieme trasforma i percorsi di ricerca della Fondazione in Bene Comune della Città.

Nelle dieci sale si incontrano i percorsi dell’astrazione italiana (Agostino Ferrari, Gianfranco Anastasio, Riccardo Dalisi, Angelo Casciello, Luciano Bartolini, Gianfranco d’Alfonso), alcune personalità fra le più importanti emerse nel mondo arabo dal 2000 in poi (Nermine Hammam, Khaled Hafez Studio, Amal Kenawy, Moataz Nasr, Salah Saouli), Signes de Rencontre, il progetto realizzato a Tunisi nel 2012 da Agostino Ferrari e Nja Mahdaoui, l’installazione dello spagnolo Ramon De Soto e i lavori dell’israeliano Tsibi Geva. E ancora le opere di uno dei più celebri artisti italiani contemporanei, originario di Barcellona Pozzo di Gotto, Emilio Isgrò e quelle dell’artista palestinese Emily Jacir, esposte insieme ad Agnese Purgatorio e Natividad Navalon. 

L'apertura del MACHO è uno degli eventi centrali dell'Horcynus Festival 2015 e della rassegna sperimentale Ottoeventi, organizzata dall'ATS con Comune di Messina (capofila), GTS Consulting Srl, Grafo Editor Srl, Europrogetti & Finanza Srl e Sud Dimensione Servizi Srl, per la costituzione del Centro di Competenza per l’arte e l’architettura contemporanea ARCO. Orari di visita del MACHO fino al 31 agosto: dal martedì al sabato ore 16- 20.

Fino al 2 agosto, tra le antiche Terme di San Calogero di Lipari e il Parco Horcynus Orca di Capo Peloro, a Messina, si svolgerà Horcynus Festival 2015 // Ricordare per DimenticareRicordare, cercando la verità delle ferite aperte - dalla storia dell’Italia contemporanea al genocidio del popolo armeno del 1915 - perché solo dalla ricerca della verità può arrivare la pacificazione con la storia. L’Armenia è il paese ospite. Il Festival celebra i cento anni dal Metz Yeghérn, Il “Grande Male”, termine con il quale si indica la strage degli armeni, un milione e mezzo di morti, in Turchia, dedicando ampio spazio alle manifestazioni contemporanee della cultura armena, con la quale le regioni meridionali, Sicilia e Calabria in primis, hanno una lunghissima storia di intrecci e scambi.

Gli eventi del Festival saranno articolati in quattro sezioni: A come Armenia, a cura di Martina Corgnati, focus artistico sul paese ospite; Arcipelaghi della visione, a cura di Franco Jannuzzi e Paolo Benvenuti, che guarda attraverso rassegne tematiche alle cinematografie italiane ed europee; MigrAzioni tra terre e mare, a cura di Massimo Barilla, che esplora, attraverso il teatro, la letteratura contemporanea e le arti performative, il tema dell’impegno civile; Musica nomade, a cura di Giacomo Farina, che riscopre le identità musicali del Mediterraneo attraverso un viaggio trasversale tra le sonorità dei popoli.

Alle quattro sezioni si aggiungono gli eventi speciali: la prima edizione dell’Horcynus Summer School in conservazione e restauro dell’arte contemporanea, in programma dal 20 luglio al 7 agosto; l’appuntamento dedicato alla presentazione del lavoro svolto dalla Fondazione Horcynus Orca con la Rete degli Archivi per non Dimenticare; il Seminario sul microcredito etico, che contribuisce a definire il piano strategico della MECC, la Microbanca per l’Economia Civile e di Comunione. 



Parco Horcynus Orca
Edificio Ex Tiro a Volo, Capo Peloro - Messina 
Infoline: +39 090 90 32 738 -  +39 339 68 84 161



A.D.P.

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