Domani, lunedì 18 maggio, alle 15,30, presso l'Aula Magna del Dipartimento di Scienze Cognitive, della Formazione e degli Studi Culturali dell'Università di Messina, sarà proiettato il film "Libera Me", vincitore come Best Feature Film del Los Angeles CineFest 2015.
L'idea di far rivivere allo spettatore la follia di un uomo e la disperazione di una donna erano alla base del progetto "Libera Me". Lo studio delle location è funzionale alle intenzioni ed emozioni del film, e si esprime in una dualità/contrasto principale: tra lo spazio chiuso, buio e ostile della casa, e quello invece aperto, luminoso del faro di Mongerbino nella costa di Bagheria. "Libera Me" è una produzione indipendente, auto-finanziata con un budget minimo e realizzata in tutte le sue fasi con il lavoro e sacrificio di tutto il cast tecnico e artistico, non beneficiando di alcun sostegno di tipo istituzionale e/o privato. Alla proiezione di domani saranno presenti gli autori e gli attori protagonisti. La partecipazione dà diritto all'acquisizione di CFU per gli studenti.
Il film, scritto da Sarah Iles e diretto da Piero De Luca e Max Aiello, racconta la storia di Sabrina, giovane e spensierata studentessa universitaria che decide di andare a vivere con l'amato Alessandro. Purtroppo, la giovane diventa ben presto vittima di vessazione psicologica e fisica da parte del fidanzato. E la felicità dei primi mesi di convivenza lascia il posto al peggiore incubo della sua vita. Un tema drammaticamente attuale quello trattato in questo film, ovvero la violenza sulle donne che, spesso, sfocia in tragedia con il femminicidio e che, pertanto, imponeva una linea guida originale senza il rischio di cadere nello stereotipo del luogo comune.
Il percorso psicologico dei due protagonisti è stato concepito dalla sceneggiatrice Sarah Iles in modo da definirne l'evoluzione drammatica e disperata, quando elementi come l'ossessione, la gelosia, la paranoia, l'incubo, la paura, prendono il sopravvento sulla psiche umana, offuscandone la ragione. Due protagonisti, due co-protagonisti e due “figure arcane”. Tutti legati tra loro. Un puzzle volutamente complesso e ricco di riferimenti che trasportano l'attenzione visiva verso la curiosità del “dopo”. Essenziale l'emblematicità dell'elemento “acqua” ricorrente e legato alle visioni di Sabrina. Le allucinazioni della protagonista, che costantemente rimbalzano tra la bambina e ''L'uomo misterioso'', interpretato da Maurizio Gagliardo, sono premonitori di un finale laddove il ''contatto'' con la Morte diventa paradossalmente la salvezza.
Il film è diretto dai bagheresi Piero De Luca e Max Aiello, conterranei del Maestro Giuseppe Tornatore. Due registi, due modi differenti di vedere il cinema si fondono per dare giusto equilibrio ad una sceneggiatura che oscilla fra drammatico e thriller. Una regia che da spazio a improvvisi colpi di scena e sorprese, concentrando l'attenzione sul continuo stato d'ansia della protagonista. L'impiego di maestranze tipiche del cinema moderno ed il gioco di luci per conferire alla fotografia la giusta colorimetria si alternano a movimenti di macchina talvolta a spalla, atti ad enfatizzare l'emotività della sequenza. La passione per il genere horror di De Luca si alterna alla vivacità e alla perfetta simmetria dell'occhio di Aiello creando un mix visivo che collima senza esasperazioni nella lunga serie di sequenze del film.
Sabrina, interpretata da Fabiola Rigano, è una giovane donna solare, fresca, affascinata dalle sorprese della vita, e soprattutto innamorata del suo uomo. Il tempo trasformerà la felice convivenza della coppia in un incubo continuo per lei, e determinerà il crollo fisico e soprattutto psicologico della sua persona. Sabrina è ancorata al suo passato, alla figura di “sé bambina”, un personaggio sensibile ma coraggioso che ripone i lividi della violenza psicologica e fisica sul proprio viso da bambina. È una donna che si ritrova a lottare contro l'uomo che ama e che nel suo percorso fa i conti con allucinazioni apparentemente paranormali: da un lato la piccola Sabrina che la richiama alla vita, dall'altro la figura di un uomo ''misterioso'' che incarna l'angelo della morte. Sabrina intraprenderà una sorta di viaggio onirico, surreale, quasi 'dantesco', frutto delle vessazioni e della paura, ma cosi reale da poterlo 'toccare'. Un personaggio estremamente sensibile, ma che con forza riesce a trovare la luce della speranza e il ritorno alla vita.
Il personaggio di Alessandro, interpretato dall'attore siciliano Alessandro Fricano Gagliardo, è ambiguo sin dalle prime inquadrature. Un'attenzione morbosa nei confronti della sua compagna, ed un graduale distaccamento da essa è ciò a cui assistiamo. La gelosia e la possessione lo spingeranno nel vortice dell'ossessione e perversione. Alessandro è volubile e dimostra una progressiva instabilità psicologica che si traduce in paranoia e ossessioni nei confronti della sua compagna, in un crescendo di vessazioni. L'attrazione per un' opera d'arte da lui acquistata, un quadro che raffigura una donna a testa in giù in procinto di essere inghiottita dall'acqua, riflette l'innescarsi di un meccanismo di deviazione/perversione nella sua mente, una metamorfosi evidente che spezza il suo contatto con la realtà in 'frammenti'. Un personaggio complesso, diviso a metà, ove la sua apparente normalità lascia il posto a una mente e a un amore distorto/malato; è anche vittima, in qualche modo, di se stesso.
I protagonisti: Fabiola Rigano (Sabrina), nata e cresciuta a Palermo, si divide fra teatro e università. Ha frequentato diversi laboratori teatrali nel capoluogo siciliano e partecipato a numerosi montaggi teatrali, tra cui: "Mare amaro", ( tratto da "I Malavoglia") di Enzo Toto; "La Bella e la Bestia", musical di Giuseppe Zappalà; ''Falcone-Borsellino'', musical di Giuseppe Celesia; ''La Bottega del pizzo'', farsa di Anna Mauro. Alessandro Fricano Gagliardo, (Alessandro) nato a Bagheria, con formazione ufficiale in Arte Drammatica presso la ESAD Valencia (Spagna) e il Rose Bruford di Londra negli anni 2009-13, durante i quali ha preso parte a diverse produzioni teatrali recitando fluentemente in inglese e spagnolo. Ha partecipato a uno spot tv per la marca ''Cofrusa'' ed è comparso in diverse serie tv in Spagna.
Completano il cast artistico: Maurizio Gagliardo, (l'uomo misterioso) immerso nel mondo dell'intrattenimento da oltre vent'anni in una pluralità di ruoli, cominciando come animatore e deejay, e proseguendo come speaker radiofonico e conduttore televisivo in emittenti locali. Angela Misuraca, interpreta la migliore amica della protagonista, palermitana, appassionata di teatro, lavora e studia recitazione. Nel ruolo dell'amico della protagonista, il palermitano Stefano Picone. Ha partecipato alla fiction Agrodolce, e nel film tv "I 57 Giorni", studia presso la scuola "Cinema Sud''. E infine la piccola Martina Scardina, bagherese, al suo esordio davanti la camera.
Il cast tecnico è composto da: Sarah Iles (sceneggiatura, produzione), scrittrice siciliana, in ArteMuse editrice per gruppo Davie e Matthaus. Il suo ultimo lavoro “In Punta di piedi”; Piero De Luca (regia, sceneggiatura, montaggio, fotografia, produzione), regista indipendente di Bagheria, appassionato di cinema fin da piccolo e autodidatta, compie i primi esperimenti con una camera regalatagli dal padre. E' autore di numerosi lavori fra cortometraggi e mediometraggi in cui affronta diversi temi sociali, molto apprezzati nelle manifestazioni cinematografiche. "Libera" me è la sua opera prima; Max Aiello ( regia, fotografia, riprese, produzione), operatore freelance impegnato nel documentario e nella televisione. Ha fatto della sperimentazione visiva il perno della sua attività. "Libera me" è la sua prima esperienza nel mondo del cinema; Marcello Salamone (colonna sonora originale), compositore musicale palermitano, fondatore di band e gruppi musicali, è alla sua quinta composizione sonora. Scenografie: Ninni Calafiore e Claudio Rabbene. Costumi: Valentina De Luca.
"Libera Me" si avvale, altresì, della speciale collaborazione del rinomato artista bagherese Arrigo Musti, molto apprezzato a livello internazionale, che ha gentilmente prestato alcune sue opere estremamente significative entro il grande quadro contenutistico del film. Esse infatti svolgono una duplice funzione: sono figure-testimoni nel background della casa di quanto avviene in essa, e via via emergono potentemente fino a diventare ''specchio'' in cui si riflette la distorsione/frantumazione del protagonista maschile.
Premiato con il miglior parere valutativo nella sezione dei lungometraggi e con il massimo dei voti dalla giuria del Los Angeles CineFest 2015, prestigiosa manifestazione internazionale americana che promuove il cinema indipendente, "Libera me" partecipa al Sunset Film Festival, che vede annualmente riunire esponenti della Academy.
Antonella Di Pietro
Antonella Di Pietro