“Il genocidio armeno tra storia e memoria”.
Venerdì 24 aprile il secondo appuntamento nell'ambito dell'iniziativa “Ricordare per dimenticare” curata dalle Fondazioni Comunità di Messina e Horcynus Orca.
Nel giorno che segna l’inizio delle celebrazioni per i 100 anni del Genocidio Armeno (1915-2015), il Consolato Onorario della Repubblica di Armenia, in collaborazione con l'Unione degli Armeni d’Italia, la Fondazione Horcynus Orca e con l'associazione "Gariwo - La foresta dei Giusti", è stato organizzato il convegno “Il genocidio armeno tra storia e memoria” che si svolgerà il 24 aprile, dalle ore 9 alle 13, a Milano, nella Sala Alessi di Palazzo Marino.
Dopo i saluti del prof. Baykar Sivazliyan, presidente Unione degli Armeni d’Italia, Università Statale di Milano, interverranno al convegno: la scrittrice Antonia Arslan, Università di Padova, su "La resistenza delle donne armene nel genocidio”; Pietro Kuciukian, Console Onorario della Repubblica d’Armenia in Italia su "I giusti ottomani”; Gabriele Nissim, presidente di "Gariwo - La foresta dei Giusti" e autore del libro "La Lettera a Hitler. Storia di Armin T. Wegner, combattente solitario contro i genocidi del Novecento"; Gabriella Uluhogian, Università di Bologna su "Testimonianze”; Aldo Ferrari, Università di Venezia, su "Genocidio e memoria: la questione del patrimonio artistico armeno in Turchia”; Giulia Lami e Luca Maggioni, Università Statale di Milano, su “Toynbee e la Questione armena fra guerra e dopoguerra”; Agop Manoukian, Centro Studi e Documentazione della Cultura Armena, su "Profughi armeni in Italia: vissuti e narrazioni”; e Gaetano Giunta, segretario generale della Fondazione di Comunità di Messina e presidente della Fondazione Horcynus Orca, che modera e conduce il collegamento con Yerevan.
In collegamento video la prof.ssa Martina Corgnati, responsabile del settore “Arti Visive” della Fondazione Horcynus Orca e curatrice di Accea (Armenian Center for Contemporary and Experimental Art), che sta girando in Armenia un documentario sul centenario del genocidio che sarà proiettato all’Expo di Milano e successivamente a Messina, durante l’edizione estiva 2015 dell’Horcynus Festival come conferma Gaetano Giunta: "L’Armenia sarà il paese ospite del Festival, in programma a Capo Peloro a cavallo tra luglio e agosto”.
Il convegno del 24 aprile potrà essere seguito a Messina, presso il Liceo Ainis dove sarà allestito un video che permetterà di vedere in diretta la grande cerimonia del 24 aprile in Yerevan, capitale dell'Armenia, a Dzidzernagapert, un monumento posto sulla Collina delle Rondini ed eretto quale Memoriale del Genocidio Armeno, dove ogni anno, vengono depositati fiori attorno alla fiamma eterna e vengono commemorate le vittime del "primo genocidio del XX secolo" come lo ha definito Papa Francesco. Secondo la leggenda, il nome Dzidzernagapert (Forte delle rondini) deriva dal fatto che le rondini, messaggere degli dei pagani Marte e Afrodite, avevano il loro nido in quel luogo.
Il primo appuntamento, nell'ambito dell'iniziativa “Ricordare per dimenticare”, a cura della Fondazione di Comunità di Messina e della Fondazione Horcynus Orca, si è svolto lo scorso venerdì 17 aprile, nella Sala "Vincenzo Consolo" del Parco Horcynus Orca, dove è stato proiettato il film "Segreti di Stato" (2003) del regista Paolo Benvenuti, membro del comitato scientifico della Fondazione Horcynus Orca, che sarà distribuito in dvd nelle Scuole Medie Superiori della Sicilia. Il film "racconta una versione della strage di Portella della Ginestra di gran lunga diversa da quella emersa dal processo del 1952, presso il Tribunale di Viterbo, alla banda di Salvatore Giuliano. - spiega il regista Benvenuti - La scelta della Fondazione di Comunità di Messina di distribuirlo nelle scuole della Regione è giusta e coraggiosa perché porsi delle domande su cosa sia davvero successo a Portella della Ginestra, è importante per comprendere la storia della nostra Repubblica”.
Negli “Archivi della Memoria Condivisa” della Fondazione Horcynus Orca, curati da Massimo Barilla e intitolati a Boris Giuliano e Carmelino Di Fazio, sono presenti oltre 20.000 documenti sui fatti di Portella della Ginestra raccolti e studiati per la realizzazione del film da Paolo Benvenuti e da Paola Baroni. Gli Archivi possono essere consultati in base al progetto di interfaccia scenografica, realizzato dalla Fondazione insieme a Stefano Roveda di Studio Azzurro, che riporta in scala il plastico dell'area di Portella della Ginestra esattamente com'era all'epoca. Un tavolo interattivo per consentire ai visitatori di ripercorrere i fatti avvenuti 1 maggio del 1947. Inoltre, lo scenario della strage riprodotto sarà arricchito da una serie di punti luminosi che, toccati, faranno udire le voci di tutti quei testimoni oculari le cui deposizioni, agli atti del Processo di Viterbo, rimasero totalmente inascoltate. Cliccando due volte sul puntino luminoso apparirà sullo schermo il verbale originale di quella deposizione. Un modo per porsi degli interrogativi e per indagare sulla verità storica di quel primo maggio. “Solo dalla ricerca della verità può arrivare la pacificazione - afferma Gaetano Giunta - Questo è l’approccio della Fondazione ai fatti più controversi della storia contemporanea. Tra questi la strage di Portella della Ginestra del 1° maggio 1947 ed il genocidio del popolo armeno sotto l’impero ottomano, nel 1915 ”.
Antonella Di Pietro