Vite ad alberello di Pantelleria verso iscrizione Lista Patrimonio dell'Umanità, arriva il primo sì dell'Unesco.
Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali comunica che è stato espresso un primo parere positivo da parte dell'organo indipendente di valutazione interpellato dall'Unesco per la candidatura della vite ad alberello di Pantelleria nella Lista dell'Unesco dei patrimoni culturali immateriali mondiali.
Secondo il giudizio espresso, la pratica agricola di Pantelleria rappresenta un esempio unico nel suo genere di coltivazione della vite, tramandatasi di generazione in generazione nella comunità pantesca.
La valutazione dell'organo indipendente sarà ora sottoposta al vaglio del Comitato intergovernativo della Convenzione Unesco sul patrimonio culturale immateriale che si riunirà a Parigi dal 24 al 28 novembre 2014. Il Comitato potrà decidere di confermare, modificare o bocciare il parere espresso dall'organo di valutazione.
"Si tratta di un primo giudizio positivo che fa onore al nostro Paese - ha dichiarato il Ministro Maurizio Martina - mai prima d'ora l'Unesco si era espresso positivamente verso una pratica agricola, giudicandola degna di essere iscritta nella prestigiosa Lista del patrimonio mondiale immateriale. Aspettiamo quindi fiduciosi la fine del negoziato".
La proposta è arrivata dall'Istituto Regionale Vite e Vino che ha inviato un articolato dossier al ministero delle Politiche agricole. Così l'antica forma di allevamento della vite, fortemente radicata nel territorio pantesco, ma diffusa anche in altre zone del Mediterraneo, potrebbe avere finalmente un meritato riconoscimento internazionale.
Tra gli organismi di tutela dell'alberello che si sono impegnati maggiormente negli ultimi anni, c'è il Comitato volontario per la tutela e la valorizzazione dei vini doc dell'isola di Pantelleria, nato nel 1997, che rappresenta circa l'80% della produzione dell'intero imbottigliato, venduto all'anno, dei vini doc dell'Isola. Il consorzio, inoltre, lavora per il recupero dei tipici terrazzamenti sui quali i vigneti hanno dimora da secoli. “Scongiurare il loro lento deterioramento – si legge nel dossier - significherà salvare le radici degli uomini e delle vigne, conservare l’espressione più antica dell’agricoltura mediterranea e lasciar convivere quel micro eno-sistema con la sua stessa storia”.
Altra importante realtà di controllo è il Cervim, creato nel 1987, che opera promuovendo studi, ricerche e convegni ed assicurando la sua presenza in tutte le sedi istituzionali e di settore dove si affrontano problematiche legate alla viticoltura.
Infine, anche l'Istituto Vite e Vino è sempre stato particolarmente attento alla vitivinicoltura dell’isola di Pantelleria, considerato che i suoi vini sono tra i più pregiata nel panorama enologico siciliano. Ha condotto studi, sperimentazioni, ricerche sulla produzione vitivinicola pantesca ed ha promosso iniziative promozionali volte alla valorizzazione della stessa, come gli studi sui biotipi del vitigno Zibibbo.