E' accaduto ieri, domenica 27 ottobre, a Messina, nella frazione di Camaro, pressi piazza Fazio, a pochi passi da contrada Sivirga. Otto cuccioli di cane sono stati abbandonati e lasciati a morire in una delle tante mini discariche cittadine, da mesi tra i tratti distintivi dell'inciviltà cittadina. Sono stati gettati senza alcuna pietà a poche ore dalla nascita tra cumuli di rifiuti, come se fossero immondizia della quale disfarsi velocemente. Un’altra storia crudele, l’ennesima che si consuma ogni giorno nel silenzio assordante della città dello Stretto. Una città nella quale gli animali e coloro che lottano quotidianamente per tutelarne e difenderne i diritti, così come previsto dalla vigente normativa nazionale 281/1991 e regionale 15/2000, non ricevono adeguato supporto dalle istituzioni.
Questa volta però a testimoniare e documentare l’ennesimo atto di efferatezza contro creature senzienti ed inermi, un video amatoriale realizzato dalla volontaria che, coraggiosamente, ha soccorso i piccoli in fin di vita.
Attratta dai lamenti disperati di otto cuccioli, Lorellina Iglo (nome di fantasia) torna indietro con la propria auto e, come le immagini testimoniano, inizia spasmodicamente la ricerca dei piccoli abbandonati tra cumuli di immondizia e degrado.
“Quella di ieri era una domenica come tante per me - ci spiega la giovane volontaria raggiunta telefonicamente - sebbene abituata a vivere costantemente nell’emergenza, speravo che almeno quella di ieri sarebbe stata una giornata “normale”.
Come e quando ti sei accorta della presenza degli otto cuccioli?
“Mi sono avvicinata ai cassonetti per gettare un sacchetto di immondizia - racconta la volontaria - e la mia attenzione è stata subito attratta da flebili guaiti e lamenti quasi soffocati: ho capito subito cos’era successo. A quel punto sono tornata indietro, ho recuperato uno scatolo di cartone ed ho iniziato a cercare tra i rifiuti. Mentre tentavo di individuare i cuccioli, i loro guaiti si facevano sempre più forti ed accorati: volevano vivere!
Quanti cuccioli sono stati abbandonati?
“Otto, due di loro purtroppo non ce l’hanno fatta: sono morti per ipotermia. Ho lottato per cercare di salvarli, ma non ci sono riuscita - racconta con amarezza la volontaria - non sono arrivata in tempo.
Qual’è, approssimativamente, l’età dei cuccioli sopravvissuti?
“Quando li ho trovati, queste creature avevano solo poche ore di vita, il cordone ombelicale, lungo circa 40 centimetri, era ancora attaccato: non era stata la madre a reciderlo. I piccoli erano sparsi ovunque - prosegue Lorellina - chiunque li abbia abbandonati non ha avuto per loro nessuna clemenza. Appena nati i cuccioli hanno un bisogno vitale, per poter sopravvivere, del calore della madre e del latte materno, dormono l'uno accanto all’altro per potersi scaldare reciprocamente. Gli assassini che hanno compiuto questo gesto ignobile invece, non hanno avuto nessuna pietà e li hanno gettati dall’auto uno dopo l’altro: questo spiega la morte di due di loro per ipotermia e le difficoltà di recupero dei cuccioli che sono sopravvissuti”.
Dove si trovano adesso i piccoli rimasti in vita?
“Li ho portati a casa mia, dove sennò? In città non esiste né un rifugio, né un luogo idoneo: da mesi chiediamo una struttura che possa servire per far fronte a queste emergenze. Non sono ancora fuori pericolo però e non sappiamo se riusciranno a sopravvivere: l’ipotermia non li ha uccisi ma non hanno avuto la possibilità di ricevere il latte materno, fondamentale per immunizzarli, i danni quindi potrebbero essere permanenti”.
Le autorità e le istituzioni competenti in materia sono state allertate?
“No, non ho chiamato nessuno. Ero e sono disperata, non sarei riuscita a tollerare le solite frasi di scherno. Ogni volta che chiedo aiuto alle Forze dell’Ordine è così - racconta con rabbia Lorellina - il più gentile ti informa che non è compito loro: non è vero, le leggi in materia di randagismo parlano chiaro. Tutt’al più ti chiedono se si tratta di un cane pericoloso o morsicatore. Inseguono l’emergenza: dei cuccioli, cani e gatti non importa niente a nessuno".
"Anzi - prosegue la volontaria - arriviamo al paradosso quando i Vigili Urbani, sollecitati ad intervenire, forniscono i recapiti telefonici delle volontarie, per far fronte ad un’emergenza rispetto alla quale spetta alle autorità competenti fornire risposte concrete. L’Amministrazione ha piena consapevolezza di come la competenza sia del Corpo di Polizia Municipale, ma non interviene sebbene abbia i poteri per farlo. Le volontarie sono cittadine come gli altri - spiega - però su di noi grava un peso enorme sia in termini economici che di forze".
"Non ce la facciamo più - conclude Lorellina - siamo stanche dell’inadempienza delle amministrazioni comunali che si sono succedute: vogliamo risposte e le vogliamo subito".
Se il grado di civiltà di un popolo si misura dal modo in cui questo tratta i propri animali, citando una delle più celebri affermazioni di Gandhi, la città dello Stretto vive il suo anno zero più profondo.
Emma De Maria
Purtroppo questa è la triste realtà che incombe ovunque in Italia non solo a Messina, anche nelle province la situazione è analoga sia x quando riguarda abbandoni e inciviltà, sia per il menefreghismo di chi dovrebbe fare e non fa....
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