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GIANNI MORANDI LIVE ALL'ARENA DI VERONA TRA MUSICA, SOCIALE E GAFFE


"Cade la pioggia ma che fa?" La risposta è semplice, continua a cantare sotto una pioggia scrosciante per la gioia dei suoi fans che, la sera del 7 ottobre, hanno riempito l'Arena di Verona e di quelli da casa che hanno seguito il live su Canale 5 con uno share pari al 33%. Stiamo parlando naturalmente di Gianni Morandi, l'eterno ragazzo che, quel monellaccio di Fiorello ha paragonato con un sottile humour nero all'eterno riposo, ha aperto lo spettacolo indossando una giacca nera sfavillante, che poi vedremo sulla mitica Raffa (economia?), cantando "Il mondo cambierà" del 1972, accompagnato dalla sua chitarra. 

A seguire, "Un mondo d'amore" del 1967 e "Vita" che è il primo dei tributi che rivolgerà al suo amico e collega Lucio Dalla scomparso l'anno scorso. Un inizio un pò malinconico che preannuncia i temi che toccherà nel resto della serata, come la guerra, il terremoto che ha colpito la sua Emilia e l'immigrazione. Infatti, nel corso della stessa, chiederà un minuto di silenzio per i migranti morti a Lampedusa.

In questo amarcord canoro, il "ragazzo" di Monghidoro  inserisce due canzoni del suo nuovo album "Bisogna Vivere" : "Solo insieme saremo felici" e "Ogni vita è grande" per poi tornare al passato con "Non son degno di te" del 1964, "Bella Signora" del 1989 e "Scende la pioggia" del 1967. 

Gianni Morandi, accompagnato dalla sua band e da una orchestra, composta dai migliori giovani musicisti dei conservatori d’Italia, dalla Sicilia al Friuli e diretta dal maestro Leonardo De Amicis, si è esibito per quasi tre ore di musica intervallate dagli ospiti invitati dallo stesso cantante come Amy Stewart che ha duettato da lontano, anzi da molto lontano, con lui. Grande assente Adriano Celentano, che non ha ricambiato la visita che Gianni gli fece all'Arena di Verona l'anno scorso e che, per questo motivo, verrà preso scherzosamente in giro da Fiorello col nome di "Pinotto". 

A proposito di Rosario Fiorello, forse l'unico vero erede di Walter Chiari, in total black come Morandi, ieri sera si è riconfermato il grande showman qual'è, polarizzando l'attenzione del pubblico con le sue battute a tempo e le sue indubbie doti canore. Divertente anche il siparietto con un Morandi senza freni inibitori, che è andato a ruota libera con Fiorello che gli faceva ripetere termini improponibili. Insieme duettano "Si può dare di più" imitando Enrico Ruggeri e Umberto Tozzi. Esilarante la finta pausa pubblicitaria che causa una gaffe di Fiorello in diretta.

Lo spettacolo si anima con l'arrivo della showgirl number one in Italia e nel Mondo, Raffaella Carrà che entra in scena accompagnata da un gruppo di ballerine sulle note di "Replay" il suo nuovo singolo dance. Insieme a Morandi canterà anche "A far l'amore comincia tu", "Rumore", "Tanti Auguri" e "Banane e lampone". Gianni le dice: "Noi ci scambiavamo i sogni, non gli sms". Prima di lasciare il palco, Raffa manda un messaggio positivo a tutti dicendo di non mollare mai e di affrontare la vita con coraggio. 

Lo stesso messaggio che di lì a poco lancia anche Morandi quando canta "Uno su mille", un brano autobiografico, scritto da Franco Migliacci su misura per lui, che racconta di un uomo finito ma che trova la forza di rialzarsi e ricominciare: "Se sei a terra non strisciare mai, se ti diranno sei finito, non ci credere, devi contare solo su di te, Uno su mille ce la fa, ma quanto è dura la salita, in gioco c'è la vita". Un pò quello che è accaduto a lui quando ha vissuto un periodo nero della sua vita, sia privato, il divorzio da Laura Efrikian, sia artistico. Vivrà, infatti, negli anni '70 una profonda crisi personale e professionale dalla quale riuscirà ad uscirne grazie alla sua caparbietà e all'incrollabile fede in sè stesso. Ma anche grazie ad amici come Lucio Dalla al quale dedicherà, con gli occhi lucidi, un altro tributo cantando "Piazza Grande".

Poi, entra in scena il M° Ennio Morricone e l'atmosfera dell'Arena di Verona assume dei toni intimi, suggestivi e toccanti come le note della sua musica. Un momento d'intensa commozione si avverte quando Morandi intona "Ho visto un film" scritta sulle note di "The Ballad of Nick & Bart (Here's to you)", colonna sonora del film "Sacco e Vanzetti" cantata da Joan Baez: "Non più due Nicola e Bart, tutti siam Nicola e Bart, tutto il mondo è Nicola e Bart, su cantiamo libertà". Morricone lo accompagnerà anche nell'esibizione di altri brani come la stupenda "Se non avessi più te". La commozione si stempera in un sorriso quando Morandi dice a Morricone: "Speriamo di rivederci" e il Maestro fa quasi un gesto scaramantico in diretta. 

Stasera la seconda parte dello spettacolo che vedrà il ritorno sulle scene di Rita Pavone dopo otto anni di assenza.  

Unica nota dolente dello spettacolo di ieri è stata quella, secondo noi, di aver lasciato "in panchina" un grande artista come Riccardo Cocciante che avrebbe meritato di salire sul palco piuttosto che intonare a cappella la sua meravigliosa "Margherita" dal parterre. 



Antonella Di Pietro©


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