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Quando una città si risveglia dal proprio torpore!


Accade un semplice avvenimento dalla vittoria di Renato Accorinti.

I Cittadini, i Ragazzi, le Giovani  menti pronte a partire lasciando una città chiusa su sé stessa, hanno iniziato a Credere.

Hanno iniziato a vedere nella città di Messina un laboratorio unico in Italia, un luogo in cui poter avviare un percorso comune su ciò che una sana politica può dare a tutti noi.

Da questa osservazione e considerazione parte quanto accaduto la scorsa settimana in merito all’evento Pulizia Spiagge.

Eravamo abituati a vedere negli anni precedenti, in un solo giorno, non oltre 40/50 persone dedicarsi  ad eventi similari. Ciò che è accaduto fa parte di quel credere ad un percorso comune, accennato in premessa, che è stato innescato dal Sindaco attraverso la sua capacità di toccare le giuste corde dell’animo  presenti in ognuno di noi. Oltre 500 persone, per una settimana intera, dediti con passione e voglia di cambiamento al più importante evento di pulizia spiagge avvenuto in Italia negli ultimi anni. Gruppi che si sono autogestiti in diversi tratti ed hanno continuato autonomamente anche nei giorni di sabato e domenica. Centinaia di segnalazioni di disservizi e presenza di materiali ingombranti arrivate alla mail puliziaspiaggemessina@gmail.com creata per l’occasione.

Abbiamo avuto la fortuna di sentir dire, da coloro che sono fuori dalla propria città per scelte dettate dalle opportunità lavorative trovate altrove , sentirci dire: “ Vorremmo essere li con Voi, siamo orgogliosi di Voi e di ciò che state facendo per la Nostra città”.

Bene. Il messaggio che volevamo dare è arrivato. La città è di tutti. Gli spazi comuni appartengono a tutti noi. Iniziamo a rispettarli.

Dopo aver completato la settimana di pulizia delle spiagge, inizieremo a breve con quella che sarà la vera svolta nel processo di Cambiamento.  Informare e Sensibilizzare i cittadini sull’ERRORE che compiono nel sottovalutare  l’enorme Risorsa che volgarmente chiamiamo  Rifiuto o con più disprezzo” Munnizza”.

Io chiamerei  il Rifiuto “Bene in Eccesso”, proprio perchè di questo si tratta.
Al Bene in Eccesso, solo per la terminologia stessa, daremmo un valore intrinseco e ci libereremmo da questo inganno datoci dalla parola rifiuto utilizzata ed inventata in questo secolo.

Incontri persone che partono sconfitte ,altre che sperano nel cambiamento. Io dico soltanto che occorre CREDERE.

I volontari sono pronti, la città è in fermento e le Idee “camminano sulle nostre gambe”.


Giuseppe Gazzara

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