La ricorrenza del 1° Maggio è diventata per Beppe Grillo "la festa dei disoccupati e del concertone a Roma". L'Italia, secondo il leader del M5S è un "Paese si regge sul nulla. Chiacchiere e inciucio" e attacca "i sindacati complici" dello stato di crisi in cui versa. Celebrare la festa dei lavoratori "è uno stanco rito assolutorio dei responsabili". Poi si rivolge al Premier Letta che "promette tagli e ritagli senza alcuna copertura economica e in piazza si balla mentre la cassa integrazione sta finendo". E conclude nel suo blog che questo giorno "ha il profumo forte e rancido del 2 novembre dei lavoratori".
mi dispiace,non interverrò più sulle esternazioni di Grillo e del suo grigio guru,non voglio tirare la volata a chi ha avuto l'occasione di dimostrare coi fatti di poter cambiare le cose,mettendo a frutto il consenso popolare ricevuto;c'è un messaggio tristo nelle sue parole e nei suoi atti ed è quello del tanto peggio tanto meglio,lui continua a fare campagna elettorale,mentre i voti che ha preso a destra stanno ritornando all'ovile berlusconiano,mentre altri sono in una situazione d'attesa e dimostrano disagio,io rispetto le persone che lo hanno votato e che forse ancora lo voteranno,ma siamo in presenza di un fenomeno antidemocratico ed autoreferenziale al pari di certa classe politica deteriore,un mix che può portare a fenomeni autoritari e sulle ali un clima di violenza dettato dalle estesa disperazione che la crisi economica e le politiche sbagliate hanno prodotto; ciò detto per non assolvere nessuno.A sinistra c'è bisogno però di uno scatto ideale e politico e di una nuova unità, la situazione non può rimanere immobile.
RispondiEliminaI vuoti politici vanno colmati da idee, programmi di governo e lotte,se il PD è un equivoco lo sapremo presto.