Studenti di Erasmus al voto, malgrado il diniego del Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, che con un decreto del 22/12/12 ha stabilito: "I cittadini italiani che si trovino temporaneamente all'estero e non appartengano alle categorie dei cittadini impegnati in missioni internazionali, dipendenti statali e professori e ricercatori universitari in servizio potranno votare esclusivamente recandosi in Italia presso le sezioni istituite nel proprio comune di iscrizione nelle liste elettorali". In sintesi, chi si trova all'estero non può esprimere il suo diritto al voto. Ma gli studenti hanno trovato un escamotage con dei seggi simbolici nelle seguenti città: Amsterdam, Berlino, Bratislava, Bruxelles, Cork, Dublino, Edimburgo, Lisbona, Londra, Madrid, Marsiglia, Monaco di Baviera, Parigi, Porto, Salamanca, Siviglia, Tarragona, Tubinga, Valencia, Valladolid, Varsavia, Vigo/Pontevedra/Ourense/Santiago e York. Il loro non è un voto valido ai fini elettorali ma gli studenti italiani all'estero hanno voluto far conoscere le loro preferenze per dire al mondo "Non ci siamo arresi" - spiega Marco Nobili della rete di studenti Link: "Con il voto simbolico nelle piazze europee abbiamo protestato contro l'esclusione degli studenti Erasmus. Purtroppo, non tutti hanno avuto la possibilità di tornare e affrontare le spese del viaggio. L'unica soluzione è essere iscritti all'Aire, l'anagrafe italiani residenti all'estero, ma può aderire solo chi vive all'estero da più di 12 mesi. E la stragrande maggioranza dei progetti di studio va dai 3 ai 9 mesi". Michele Orezzi, di Udu, invece è convinto che questa sia "la miglior risposta civica a chi dice che i giovani hanno smesso di credere nella politica, nel voto, nella democrazia rappresentativa per costruire un futuro migliore".
E stamattina, a scrutinio completo (manca la circoscrizione di Bruxelles), hanno reso noti i risultati:
alla Camera vince il centrosinistra che si aggiudica più del 40%; secondo il Movimento Cinque stelle, con il 25,5%. La colazione di centro-destra è terzultima con il 2,8%, superata dalle liste che fanno riferimento al premier uscente Mario Monti con l’ 11,4%, Rivoluzione Civile con 11,2 % e Fare per Fermare il declino con il 2,9%. Al Senato, il Movimento di Grillo guadagna, mentre cala leggermente Bersani: coalizione Pd-Sel-Cd (41,0%), il Movimento 5 Stelle (33,4%), Rivoluzione Civile (9,0%), la coalizione Monti-Fli-Udc (6,7%), la coalizione Mir-Fdi-Pensionati-Pdl-Lega Nord-La Destra (2,6%), Fare per fermare il declino (1,7%), il Partito Comunista dei Lavoratori (0,9%), Forza Nuova (0,6%), Casapound (0,3%).
Tra le iniziative a sostegno del voto per gli studenti Erasmus, da segnalare anche la campagna 'Adotta un voto Erasmus', nella quale "si invitano volontari italiani residenti in Italia e che hanno deciso di non votare ad “adottare il voto” di un italiano temporaneamente all'estero".