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IL SEGNO INDELEBILE


E' di queste ore un acceso dibattito sull'utilizzo della matita indelebile usata per votare nei seggi. Le matite usate per votare sono 'copiative', cioè fatte da un impasto di colorante solubile in acqua (blu di metilene o violetto di metile), misto a talco e a un collante (gomma adragante) che conferisce resistenza. Sono particolarmente adatte per votare perché il loro tratto non è cancellabile e non è possibile compiere brogli alterando le schede già votate. Quindi, umettarla, come consiglia qualcuno, potrebbe anche fare male oltre a non essere igienico. Inoltre, essendo le matite uguali per tutti, non è possibile identificare l’elettore dal tratto che compare sulla scheda, garantendo anche così la segretezza del voto. Dopo la penna e calamaio, è stata utilizzata la matita copiativa per firmare contratti e atti pubblici, e anche per votare. Poi, a partire dagli anni '60 si è diffusa la penna biro ma, noi italiani, si sa, siamo molto tradizionalisti e un pò retrò per cui la matita copiativa continua a restare la nostra preferita. Il problema sorge, casomai, da una eventuale malafede di sostituzione della copiativa in una comune matita, ma noi diamo per scontata la buona fede dei presidenti dei seggi e degli scrutatori. Solo che, a questo punto ci si chiede, viste le polemiche ad ogni elezione, perchè non sostituirla definitivamente con una penna biro a inchiostro indelebile,  come già avviene in Francia e Germania? 

Antonella Di Pietro©

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