Dazi: Zan (Pd) "Meloni senza strategia mentre le imprese pagano l’improvvisazione del governo"
“Meno male che non doveva essere una catastrofe. In tre ore sono stati bruciati 890 miliardi di euro in Europa. Le borse affondano, le imprese italiane sono nel panico e Meloni non ha uno straccio di strategia. Il governo vive alla giornata, ma le imprese hanno bisogno di scelte concrete, non di slogan e narrazioni social. Per mesi Trump ha parlato di dazi e il governo è rimasto a guardare, con la premier che si vantava della sua amicizia con il presidente degli Stati Uniti. Si è svegliata solo davanti alla lavagnetta di Trump, ha cancellato l’agenda perché ha scoperto che governare è più difficile che postare sui social. Le imprese italiane oggi pagano un prezzo salatissimo per l’incompetenza, l’arroganza e l’improvvisazione del Governo”.
Così in una nota Alessandro Zan, componente della segreteria nazionale del Partito democratico ed eurodeputato.
Giorgia Meloni sarà a Washington il 16 aprile per incontrare Donald Trump. Lo confermano all'Adnkronos fonti informate, in attesa dell'annuncio ufficiale di Palazzo Chigi e della Casa Bianca.
Intanto, oggi si è tenuta a Palazzo Chigi una riunione presieduta dal Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, per un approfondimento sul tema dei dazi imposti dagli Stati Uniti e le possibili implicazioni per l’economia italiana. Alla riunione hanno partecipato i Vicepresidenti del Consiglio Antonio Tajani e Matteo Salvini, il Ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti, il Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, il Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida e il Ministro per gli affari europei, le politiche di coesione e per il PNRR, Tommaso Foti, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano.
Nel corso dell’incontro, i Ministri hanno illustrato al Presidente del Consiglio le diverse ipotesi allo studio per sostenere le filiere produttive e rilanciare la competitività delle imprese. Proposte che saranno al centro del confronto con le categorie produttive, in programma per domani, martedì 8 aprile a Palazzo Chigi.
È stato ribadito che una “guerra commerciale” non avvantaggerebbe nessuno, né l’Unione Europea né gli Stati Uniti. È emersa la necessità di affrontare il tema con determinazione e pragmatismo, perché ogni allarmismo rischia di causare danni ben maggiori di quelli strettamente connessi con i dazi.
Si è discusso, inoltre, degli strumenti necessari per sostenere le imprese, intervenendo sulle regole ideologiche e poco condivisibili del Green Deal e sulla necessità di semplificare il quadro normativo.