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I PUNKINARI, NUOVO LIBRO DI PAGANI E ZATINI

I Punkinari, fumetto umoristico di Alessandro Pagani con i disegni di Massimiliano Zatini, dà il via alla nuova Collana (di perle) Chicche di riso della Casa Editrice di Firenze Nepturanus. Progetto grafico di Laura Venturi, illustrazioni di Matteo Cialdella. 

I Punkinari narra la storia di due calciatori 'punk' perennemente in panchina che, grazie alla loro ironia, fronteggiano il tempo (incluso quello meteorologico) e la frustrazione di non entrare mai in campo. Mai un minuto giocato e la speranza di entrare sul terreno verde che non svanisce. Eppure la 'panca' insegna che si può comunque vivere nell’attesa di qualcosa pur godendosi il passare delle stagioni, sempre con una risata pronta all’uso. Gag, battute, giochi di parole che si possono sentire in un bar, dal panettiere, in  ufficio, dentro la casa di una famiglia che non perde mai l’umorismo. Ecco cosa si può trovare all’interno di queste pagine, da leggere con pigrizia e senza stancarsi troppo, in pieno stile Punkinari: due ragazzi sui generis, amici sul campo e nella vita, che non aspettano altro che la loro occasione per brillare. E se non li fanno giocare? Giocano lo stesso.

Prefazione di Stefano Manca (Pino & Gli Anticorpi)

Perché perdi tempo a leggere questa inutile prefazione? Quando puoi andare direttamente alle pagine successive, iniziare a leggere “I Punkinari” e a farti subito due sane risate? A meno che, naturalmente, tu di tempo a disposizione non ne abbia molto, anzi troppo. Un po’ come succede quando dobbiamo aspettare qualcosa che ancora deve arrivare, tipo che la nostra fidanzata finisca di truccarsi e sia finalmente pronta a uscire con te, per andare a cena in un ristorante elegante, oppure che il Mister si decida finalmente a farci entrare in campo, durante una partita. O anche, più banalmente, nella vita. Perché questa sensazione che il nostro momento non sia ancora arrivato, che qualcuno o qualcosa ci stia tenendo in panchina, nella lunga partita della vita, l’abbiamo avuta in tanti e tanti di noi la hanno ancora. Io, personalmente, l’ho avuta eccome. Nei lunghi anni iniziali di una carriera nel mondo dello spettacolo, quando con mio fratello ci siamo affacciati sulla scena della comicità e ci si esibiva dove si poteva. Nel frattempo si frequentavano laboratori, stage, provini e si doveva sempre aspettare una risposta: la chiamata a entrare in scena, che coincideva con la partecipazione a un programma televisivo che la vita te la cambia. Già, ma solo se la chiamata fosse arrivata, e se poi avessi giocato bene (recitato, in questo caso) in quei pochi minuti a disposizione per farti notare. Oggi, anche se di quelle chiamate ne sono arrivate, in campo abbiamo sempre fatto il nostro e siamo stati tante volte titolari, ma quella sensazione di stare in panchina non se n’è mai andata del tutto. In una carriera intera, tante sono le partite in cui competere, tra queste ne esistono alcune nelle quali sei rimasto in panchina o non sei neanche stato convocato. Forse tutto questo è inevitabile e accettarlo fa parte del senso dell’esistenza, anche se ti lascia un retrogusto dolceamaro paragonabile alla sensazione provata dopo la lettura de “I Punkinari”: c’è un senso dietro tutto, anche nelle attese, pure in quelle che paiono infinite, se durante il tempo che trascorre aspettando si medita sul significato che esse hanno. E soprattutto, se si riesce a trovare in ciò che ci passa davanti un punto di vista diverso: ciò che scatena ironia, leggerezza, una risata. Come Alessandro e Massimiliano hanno saputo fare realizzando il libro che hai tra le mani. Bene, anche se avevi del tempo da perdere, ormai hai letto tutta la prefazione, quindi vai a goderti il libro. Io ora ti lascio, anche perché la mia fidanzata è infine riuscita a terminare i preparativi e finalmente possiamo uscire e andare a cena, sperando che il ristorante, nel frattempo, non abbia mandato a casa i cuochi.

Sinossi

C’è chi aspetta il tram e chi il weekend, chi attende un segnale e chi l’happy end, chi aspetta un secondo e chi il caffè, chi attende il ventisette e chi l’amore, chi aspetta il prossimo e chi l’ascensore, chi attende un grazie e chi un perdono, chi aspetta l’alba e chi un dono; perché in fin dei conti chi aspetta attende, come i punkinari che hanno messo le tende. Questo piccolo manuale di sopravvivenza racconta del tempo non perduto di due anonimi calciatori punk, sei-sei-sei e tre-tre-tre, accomunati dallo stesso male di vivere: non entrare mai in campo. Così seduti su una panchina ai bordi di un campo di calcio, si scambiano freddure quando fa caldo e caldarroste quando fa freddo, esorcizzando il malessere che da sempre attanaglia chi, seduto in riserva per “anomalia”, trasforma i silenzi in nuova energia.

Ma chi furono questi brillanti punkinari, che sotto la neve e nelle giornate torride sconfissero l’inquietudine e il dispiacere di non essere mai entrati in campo? Tre volte tre, numero angelico, tre volte sei, numero satanico: personaggi agli antipodi? No, semplicemente due amici funamboli della parola che in un luogo e in una situazione surreale s’accorsero della forza della leggerezza, illuminati da talenti entrambi d’estro in un terreno immaginario dove ogni logica si presta al gioco dell’assurdo e la normalità si trasforma in straordinario. Spingendosi con la fantasia oltre quel confine di ‘gesso’, i punkinari riuscirono a sopravvivere alle contingenze della vita, sdrammatizzando sulle contraddizioni del tempo e le tragicomicità dei fatti, senza mai aver paura di prendere in giro il mondo e loro stessi.

Gli Autori

Alessandro Pagani  nasce a Firenze nel 1964 in un giorno di nebbia. Amante della musica e della comicità in tutte le sue forme, da quel giorno non ha mai smesso di creare gag e battute, eleggendo l’umorismo ad abitudine di vita. Con l’aiuto di inverosimili giochi di parole l’autore dimostra che nelle difficoltà giornaliere un’arguzia può scongiurare il peggio o, perlomeno, trasformarlo in un alleato. Come? Sorridendo delle avversità attraverso l’ironia; perché se è vero che una risata salva il mondo, una risaia salverà una mondina. 

Durante gli anni '80 ha partecipato al movimento underground fiorentino Pat Pat Recorder. Nel 1988 inizia un percorso come musicista con svariati gruppi tra cui Stropharia Merdaria, Parce Qu'Il Est Triste, Hypersonics (con cui ha partecipato ad Arezzo Wave nel 1990), Subterraneans, Malastrana e successivamente Valvola (assieme a Giuseppe Barone e Gianni Antonino, con i quali ha fondato l'etichetta discografica indipendente Shado Records attiva fino al 2007).

Attualmente è il batterista del gruppo rock EST? e ideatore della pagina ironica Meme o non meme su Facebook, nonchè autore di libri umoristici: 2015: "Le Domande improponibili" (libretto pubblicato in proprio); 2016: "Perchè non cento?" edito da Alter Ego/Augh; 2018: "Io mi libro" edito da Rue De La Fontaine (una frase del libro è apparsa sull'agenda Comix 2018/2019); 2019: "500 chicche di riso" edito da Rue De La Fontaine; 2024: "I Punkinari" edito da Nepturanus.

Massimiliano Zatini sopravvive alla vita dal 1967 con espedienti largamente in uso, quali musica, sport e disegni, mai praticati però professionalmente. Nel poco tempo libero prepara marmellate fatte in casa di cui è molto ghiotto, come di una lunga lista di alimenti, non pubblicabile per mancanza di spazio.

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