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MUSUMECI LEGGE ALL'ARS LA "LETTERA SOFFERTA DI RAZZA" - M5S "DUBBI SUI DATI COVID"


"Stamattina ho incontrato l'assessore Razza, era molto provato. Mi ha consegnato la lettera di dimissioni, che è stata protocollata. Una lettera sofferta". Ha detto il Presidente della Regione Siciliana Musumeci, dopo avere letto all'aula la missiva sulle dimissioni dell'assessore alla Salute, Ruggero Razza, indagato nell'inchiesta di Trapani sui presunti dati falsi sui positivi al Covid. "Un atto di grande responsabilità che fa onore all'avvocato Ruggero Razza", ha aggiunto Musumeci.


La Procura di Trapani ha aperto un’inchiesta sui dati della pandemia comunicati dal Dipartimento dell’assessorato regionale  all’Istituto Superiore di Sanità. Nell’inchiesta è finito anche l’assessore Ruggero Razza, dimessosi questa mattina, che in alcune intercettazioni, secondo quanto affermato dagli inquirenti, avrebbe negoziato, con alcuni dirigenti dell’assessorato,  il numero di morti da comunicare all’Istituto Superiore di Sanità. Dal mese di novembre sarebbero circa 40 gli episodi di falso documentati dagli investigatori dell’Arma dei Carabinieri, l’ultimo dei quali risalirebbe al 19 marzo 2021. Gli arrestati, tra cui la dirigente del dipartimento, sono accusati di aver alterato, in svariate occasioni, il flusso dei dati diretti all’Iss sulla pandemia modificando il numero dei positivi e dei tamponi e a volte anche quello dei decessi.


Ruggero Razza dopo aver ricevuto l'avviso di garanzia ha dato le sue dimissioni da assessore Regionale alla Salute accettate dal Presidente Nello Musumeci che assume ad interim l'assessorato e conferma la sua fiducia in Razza e nella Magistratura. 


“Non mi occupo direttamente delle attività del Dipartimento, ma dovremmo comunque chiederci a cosa sarebbe servito falsificare i dati... abbiamo seguito la linea del rigore... quale premio avremmo avuto se noi eravamo i primi a dichiarare le chiusure, se io stesso insieme a Razza abbiamo chiesto due settimane di zona rossa, mentre tutta Italia faceva il possibile per stare in zona arancione... ecco perché sono tranquillo e i magistrati faranno presto luce. Sento dichiarazioni di esponenti che fanno accapponare la pelle, questa è la terra dei giustizialisti... quindi calma.”. Ha detto il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, a Omnibus su La7.


Di seguito la nota dell'ex assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza: «Alla luce della indagine della Procura di Trapani che mi vede indagato, nel confermare il massimo rispetto per la magistratura, desidero ribadire che in Sicilia l'epidemia è sempre stata monitorata con cura, come evidenzia ogni elemento oggettivo, a partire dalla occupazione ospedaliera e dalla tempestività di decisioni che, nella nostra Regione, sono sempre state anticipatorie. Non avevamo bisogno di nascondere contagiati o di abbassare l'impatto epidemiologico, perché proprio noi abbiamo spesso anticipato le decisioni di Roma e adottato provvedimenti più severi». 

«I fatti che vengono individuati - prosegue Razza - si riferiscono essenzialmente al trasferimento materiale dei dati sulla piattaforma che sono stati riportati in coerenza con l'andamento reale dell'epidemia, tenuto conto della circostanza che sovente essi si riferivano a più giorni e non al solo giorno di comunicazione. Come sempre, il fenomeno della lettura postuma delle captazioni può contribuire a costruire una diversa ipotesi che, correttamente, verrà approfondita dell'autorità giudiziaria competente individuata dal Gip. Ma deve essere chiaro che ogni soggetto con l'infezione è stato registrato nominativamente dal sistema e nessun dato di qualsivoglia natura è mai stato artatamente modificato per nascondere la verità. Ciò nonostante, soprattutto nel tempo della pandemia, le istituzioni devono essere al riparo da ogni sospetto. Per sottrarre il governo da inevitabili polemiche ho chiesto al presidente della Regione di accettare le mie dimissioni».


“Se confermate le notizie sulla bufera che ha investito i vertici dell’assessorato alla Salute, assessore Razza compreso, sarebbero di una gravità inaudita. L’eventuale falsificazione dei dati sui contagiati dal Covid per non fare scattare la zona rossa, come ipotizzato dalla magistratura, potrebbe aver avuto conseguenze nefaste sui cittadini, è ciò, ovviamente, sarebbe intollerabile”. Lo affermano il capogruppo M5S all’Ars Giovani Di Caro e l’intero gruppo parlamentare 5 stelle a palazzo dei Normanni.


Per il M5S siciliano, “la notizia riportata dalla stampa dell’intercettazione dell’assessore alla Sanità, che parlerebbe con una sua dirigente della spalmatura su più giorni dei dati sui morti, se confermata, sarebbe gravissima”. “Sulla corrispondenza dei dati sui contagi rilevati con quelli reali, come sui posti letto attivati per le terapie intensive – affermano i deputati – abbiamo sempre sollevato dubbi e chiesto dettagliate notizie, che non ci sono mai state comunicate”.


“Restiamo sgomenti nell’apprendere dell’indagine che ha coinvolto l’assessore alla Salute della Regione Siciliana e di come, secondo le accuse mosse dalla procura di Trapani, si possa esser giocato sulla salute dei siciliani falsificando i dati dei contagi da Covid-19. È l’ulteriore disastro della gestione dell’emergenza che certifica il fallimento dell’amministrazione Musumeci in Sicilia. Qualora gli esiti dell’indagine dovessero confermare la responsabilità dell’Assessore Razza e dei dirigenti e funzionari regionali coinvolti, si tratterebbe di un fatto gravissimo. Nell’attesa che la magistratura accerti i fatti, però, è necessario ed opportuno che l’Assessore Razza si dimetta. L’inchiesta odierna getta un’ombra troppo grande sul suo operato che compromette irrimediabilmente la fiducia dei cittadini siciliani nelle Istituzioni, proprio in quelle Istituzioni che dovrebbero avere come obiettivo la cura e la tutela della salute della collettività”, così in una nota congiunta i parlamentari messinesi del MoVimento 5 Stelle Francesco D’Uva, Grazia D’Angelo, Barbara Floridia e Antonella Papiro.



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