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IL MONDO DEL CINEMA E DELLA CULTURA PER L'ULTIMO SALUTO A UMBERTO ECO

Nel cortile della Rocchetta al Castello Sforzesco di Milano si è svolta la cerimonia funebre laica per lo scrittore, filosofo e semiologo Umberto Eco, morto lo scorso 19 febbraio all'età di 84 anni. 



Ad accompagnare il rito le note de "La follia" di Arcangelo Corelli, che Eco e Gianni Cosci, avvocato e fisarmonicista alessandrino, suonavano sempre insieme. 

Tanti gli intervenuti per dare l'ultimo saluto a Umberto Eco. Per il ministro della Cultura, Dario Franceschini, Eco "andava guardato come si guarda un quadro o un paesaggio. Si capiva e si vedeva che in quei silenzi consultava la sconfinata biblioteca che era dentro di sé. Grazie Maestro per aver guardato per tutta la vita fuori da quella finestra per noi".

"Caro Umberto, tutto il mondo ha parlato di te, del tuo essere, di quanto hai donato a tutti noi. - ha detto il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia - Altri oggi parleranno di un grande, indimenticabile genio, come sei stato, come sarai ancora tu. Io parlerò di un uomo, non solo della sua cultura, ma della sua leggerezza, che non è superficialità".

Listati a lutto i gonfaloni dei Comuni di Milano, Bologna, Torino e Alessandria.

Presenti anche numerosi artisti e intellettuali, da Moni Ovadia alla regista Andree Ruth Shammah. A tributare l'addio al grande intellettuale italiano anche Aldo Grasso, Stefano Bartezzaghi, Mario Andreose ed Elisabetta Sgarbi, con i quali aveva intrapreso la creazione della nuova casa editrice La nave di Teseo.

Tra i presenti anche Roberto Benigni, accompagnato dalla moglie Nicoletta Braschi, che ha detto: "Non aveva niente di speciale se non che quando arrivava lui era tutto speciale, c'era un luccichio, arrivava un vento che faceva bene al mondo. "Peccato che non ci sia più - ha proseguito - perché di persone come lui ce n'è più bisogno sulla Terra. Nel cielo ci sono sempre tante di belle persone, qua ne rimangono sempre poche".


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