Con “Varietà Mon Amour!, dal Cafè-Chantant al Musical” di Marot’s, andato in scena al Teatro Vittorio Emanuele di Messina, la rassegna “Teatro Insieme 2016” diretta da Rino Miano festeggia come meglio non si potrebbe il teatro tutto.
Un secolo e forse più di storia di un genere che, in Italia, ha formato una generazione di mattatori del teatro nazionale, raccontato in uno spettacolo all stars: è “Varietà Mon Amour”. Spettacolo sontuoso, che fa dimenticare in un solo colpo affanni e problemi, un nugolo di splendide ballerine, una orchestra che suona dal vivo, composta eppure divertita, dialogando con gli attori, voci straordinarie che si inseguono e si sostengono, una miriade di costumi, spettacolari cambi di scena in corso di show, e un pubblico che straripa, applaude con convinzione, ride e sorride tanto.
Mattatore Tuccio Musumeci “Lo spettacolo è un omaggio a un genere, il Varietà, e questo omaggio deve essere fatto nella sede naturale del Varietà: il palcoscenico teatrale” dice il grande attore catanese, "È un omaggio necessario perché in questo ambiente si sono formati grandissimi protagonisti del teatro italiano. Io stesso, con Pippo Baudo, ho cominciato la carriera nell’avanspettacolo. La difficoltà più grande? Portare in scena figure che si evolvono: la comicità cambia dall’inizio del Novecento ad oggi, pur mantenendo a teatro caratteristiche diverse dalla comicità televisiva. Da noi non c’è spazio per la volgarità”.
Dall’interprete per eccellenza del Varietà a due assi del bel canto, Cosetta Gigli e Edoardo Guarnera. “Ascoltando la musica di Verdi, le canzoni da operetta e quelle degli anni di guerra, tra costumi e scenografie imponenti, il pubblico avrà davvero la sensazione di essere trasportato in quelle epoche”, spiega la cantante lirica. “Piume e paillettes scintillano sul palco come negli anni che lo spettacolo ripercorre, come a ribadire il grande amore dell’Italia per il Varietà” conclude. “Tra comicità e bella musica – ribadisce Guarnera – la soddisfazione per gli spettatori è garantita. Varietà Mon Amour mi ricorda i migliori anni del Bagaglino per la grandezza delle scene e dei costumi e per l’abbinamento vincente tra musica popolare e comicità”.
In scena anche l’esplosiva soubrette napoletana Marianna Mercurio. “Figuratevi che emozione per me poter recitare in uno spettacolo del genere. Io, napoletana, qui sono erede di una grandissima e antica tradizione teatrale e di costume. La Campania ha dato moltissimo a questo genere e di conseguenza al Teatro italiano, formando attori indimenticabili e affiancando loro figure femminili in grado di rapire con sensualità e eleganza l’attenzione dello spettatore".
Insieme ripercorrono le orme di Totò, Macario, Taranto, Fabrizi e Campanini, i grandi della storia del Varietà, lo “spettacolo d’arte varia” nato in Italia a cavallo tra l’Ottocento e il Novecento. Il viaggio inizia dalle origini: ad apertura di sipario un Café Chantant che pullula di ballerine e sciantose. Sono i meravigliosi anni della “Belle Epoque”, in cui una società gaia e godereccia era alla continua ricerca di evasioni. Nell’excursus proposto dallo spettacolo, dalla Belle Epoque si passa agli anni ’20, tra i tavoli dei raffinatissimi Tabarin, e da qui ai teatri di varietà veri e propri. Una sala anni '30 ricorda l’avanspettacolo, il genere di derivazione che servì da “scacciapensieri” negli anni che precedettero la seconda guerra mondiale, arrivando sino al mondo della Rivista e del Musical, di cui il Varietà assunse i connotati sino agli anni ’50 e ’60. Sino a quando con l’avvento della televisione lo spettacolo di varietà divenne retaggio del piccolo schermo perdendo così l’immediatezza ed il calore umano, prerogative del palcoscenico e del teatro.
Sul palco del Teatro Vittorio Emanuele, davanti ad una nutrita platea, si sono esibiti anche il corpo di ballo “Danzyllabus”, gli artisti della Musical Theatre Academy e l’orchestra “Belle Epoque” diretta dal M° Nino Lombardo, sottolineata dalla selezione di musiche curata da Ottavio Sangani, che ha regalato due ore di buonumore prive di volgarità e, allo stesso tempo, una rievocazione accurata di cento anni di varietà, tra gags, costumi, scenografie, narrazioni e balli. Completano il cast Emanuele Puglia, Claudio Musumeci, Enrico Manna e Salvo Scuderi. Le coreografie sono di Carmelita Mazza, le scene di Carmelo Miano, i costumi delle Sorelle Rinaldi.
“Sono scene dal potere terapeutico”, spiega il regista Mario Sangani. “Riproporre al pubblico quei momenti di leggera felicità, oggi, ha anche lo scopo di sollevare dai guai contemporanei. Con questo spirito ripercorriamo la storia del genere”. In quadri teatrali grandiosi. Sono più di 280 i costumi utilizzati in scena da attori e dal corpo di ballo “Altro pezzo forte, che si aggiunge alla comicità elegante e mai aggressiva dei testi – aggiunge Sangani – è la colonna sonora, curata da Ottavio Sangani, con le musiche popolari che hanno fatto la storia del nostro Paese”.
“Teatro Insieme 2016” prosegue il 23 gennaio al Teatro Savio di Messina con “Cani e gatti” di Eduardo Scarpetta, messa in scena dalla Compagnia Saro Costantino di Messina, protagonista Nicola Cannata.