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MESSINA ON WEB TRA ARTE, CULTURA E ARCHITETTURA

Le Scalinate dell’Arte - Portale e app sono un modo per conoscere e scoprire Messina attraverso le prodigiose vie della creazione e della interpretazione artistica, in un continuo approfondimento e ampliamento delle informazioni e delle connessioni tra arti, artisti, milieu culturale e sociale, storie e sfide.



“Riqualificare, parola d’ordine. Seguita subito da un’altra: mantenere, sentire proprio, vivere quel luogo, quell’angolo, quell’insieme di opere, persino quel sistema di idee che sono stati riqualificati”. L’assessore alla Cultura del Comune di Messina, Tonino Perna si rivolge anzitutto ai tantissimi giovani che seguono la presentazione del portale Le Scalinate dell'Arte e dell’app ad esso collegata, che raccolgono e rendono fruibile il patrimonio artistico e culturale di Messina dal 1908 a oggi. Non a caso, infatti, l’assessore “interroga” il pubblico, su Distrart o su Kernell, su quell’evento o quelle opere, che in questi mesi e settimane stanno dando nuova vitalità alla identità cittadina. E di identità cittadina, identità in costante aggiornamento e sviluppo, parlano anche gli altri relatori davanti ad una platea nutrita e composta da artisti, operatori culturali, rappresentanti istituzionali e studenti degli istituti Verona Trento, Basile e Padre Annibale Maria di Francia.

“Il portale è una delle componenti fondamentali del sistema de ‘Le Scalinate dell’Arte’. - spiega Giovanni Lucentini, presidente di Team Projetc e ideatore del progetto Le Scalinate dell’Arte - E’ stato realizzato con l’intento di creare un contenitore che possa, in una unica soluzione, proporre tutti gli artisti contemporanei messinesi o che in qualche misura abbiano avuto a che fare con la città, e che hanno lasciato una traccia del loro passaggio. Inoltre, ha il pregio di raccogliere le migliore opere degli artisti censiti in un arco di tempo significativo, dal 1900 ad oggi. Fornisce una timeline grazie alla quale si può prendere in esame un singolo periodo e verificare cosa è successo dal punto di vista della produzione e dei movimenti culturali e artistici. E’ importante sottolineare però che il portale è un continuo work in progress. I ricercatori stanno ancora aggiungendo schede e approfondimenti e si stanno implementando nuove sezioni. Soprattutto, chiunque abbia una segnalazione da fare – e io spero che siano tante le segnalazioni che arriveranno – può telefonare a Team Project oppure mandare una mail tramite il sito e troverà pieno ascolto e attenzione.

Già ora, tuttavia, - prosegue Lucentini - il portale contiene una significativa massa di informazioni e connessioni. E’ uno strumento che riteniamo utile sia per gli artisti che amano conoscere e approfondire, sia per gli studiosi che possono confrontare le loro conoscenze, sia infine per gli allievi degli istituti artistici. Riteniamo che possa essere un modello di interesse per l’intera Sicilia, anche e soprattutto per stimolare oltre alla conoscenza anche connessioni inedite e nuove linee di studio e indagine. Ricordando, illustrando e rendendo note una messe di opere e di protagonisti, infine, il portale allo stesso tempo contribuisce a definire alcuni dei principali lineamenti dell’identità cittadina e a promuovere interesse e curiosità anche sotto il profilo del turismo culturale. Non casualmente, l’intero progetto ‘Le Scalinate dell’Arte’ ha confermato l’importanza e il valore della storia di Messina, colma di suoni, colori, voci e volti di personalità che hanno contributo a fare di questo territorio urbano la città un tempo conosciuta con l’appellativo di bomboniera d’Italia’. L’orgoglio dell’appartenenza e la volontà di riappropriarsi della nostra storia è d’altronde il leitmotiv della nostra iniziativa. 

Importante, infine, sottolineare che, come più volte ricordato dal prof. Massimo Villari, coordinatore del team informatico, che "il portale e l’applicazione mobile rappresentano, insieme,  uno degli snodi ‘viari’ del progetto, essendo componenti integranti e di completamento di una infrastruttura tecnologica complessa ed innovativa. Il progetto ‘Le Scalinate dell’arte’, infatti, presenta le principali caratteristiche progettuali che denotano le primarie Smart Cities esistenti a livello mondiale. Le sette scalinate, illuminate a LED multicolori, capaci di regolare l’intensità di illuminazione sulla base delle necessità dei fruitori mirando al risparmio energetico  con pali dotati di Access point Wifi e di telecamere di sorveglianza per salvaguardare le installazioni artistiche, sono, di fatto, strumenti avveniristici. Il cittadino o il turista della città Smart, Messina, - conclude Lucentini - oltre a beneficiare del supporto tecnologico nelle scalinate, potrà interagire con l’app ed i sistemi informativi web-based per ottenere in modo semplice ed intuitivo informazioni sull’arte contemporanea e sulle installazioni artistiche che insistono sul territorio”.


E uno dopo l’altro presentano scoperte e metodologie di ricerca, inedite connessioni e approfondimenti in corso i quattro ricercatori, Rita Malta (fumetto, illustrazione), Mosè Previti (pittura, scultura, fotografia), Fabio Todesco (architettura, urbanistica) e Katia Trifirò (letteratura, teatro, cinema e tv).

“L’impianto generale del progetto è sapientemente rivolto al recupero e alla ricostruzione dell’identità culturale e artistica della città di Messina e della sua provincia. - spiega Rita Malta - Tra i suoi molteplici punti di forza, ritenuti motivo d’orgoglio in Italia e all’estero, vanno indubbiamente annoverate le eccellenze indagate dall’intero team di ricercatori che dimostrano il potenziale espresso nel tempo da questo territorio, quale bacino di risorse che occorre oggi più che mai rammentare e promuovere. Con riguardo all’ambito di indagine del Fumetto e della Illustrazione, gli itinerari ideali creatisi spontaneamente durante la ricerca hanno evidenziato la multiforme applicazione espressa dall’arte illustrativo-fumettistica nelle sue variegate declinazioni figurativo–comunicative (gazzette, fanzines, strisce satiriche, generi narrativi, illustrazioni di vario tipo). Tale censimento massivo ha ampiamente avvalorato la presenza di numerose interconnessioni tra discipline artistiche attigue ma differenziate, palesandone dati, spigolature e curiosi aneddoti in precedenza inesplorati che hanno conferito un valore aggiunto al risultato finale della ricerca.

Grazie a questa variegata ricognizione di informazioni e agli approfondimenti tematici in continuo aggiornamento, la ricerca ha esplicitato, inoltre, l’alto livello qualitativo di alcuni professionisti del settore, tra i quali spiccano numerosi esempi di rilievo internazionale come: Val Romeo, disegnatrice bonelliana e punta di diamante del fumetto realistico italiano; Lelio Bonaccorso, autore poliedrico e versatile che spazia dal racconto socialmente impegnato alle pagine supereroistiche Marvel; e molti altri professionisti che, oltre ad essere stati oggetto d’indagine, hanno impreziosito il livello contenutistico degli affollati seminari e dei workshop tematici tenuti in seno al progetto e rivolti ad appassionati e studenti di vario ordine e grado. Per queste e altre motivazioni, - conclude Malta - ritengo che il portale informatico potrà costituire nella sua totalità una piacevole riscoperta delle pregevolezze passate e nel contempo una dimostrazione delle best practies attualmente esistenti. (...) E da utile piattaforma di confronto, in costante evoluzione, potrà farsi volano per un futuro sviluppo dialogico dell’arte figurativa contemporanea in direzione transgenerazionale”.

“Messina si scopre o si riscopre città dalle molte anime artistiche, eterogenee, volitive. - afferma Mosè Previti - Pochi i successi conclamati, spesso belle le carriere dei singoli, appartati, instancabili, artisticamente e umanamente magistrali. Per esempio, Giovanni Cammarata e Gaetano Chiarenza sono due artisti il cui valore ancora non è stato ben percepito dal commonn sense. Il primo è l’unico abitante consapevole del litorale sud della città, l’artista baraccato, la nemesi di un secolo di emarginazione borghese. Il secondo è un matto che ha scoperto tardi di essere anche un’artista. L’arte come terapia, come sogno, come salvezza. Al Mandalari. E c’è indubbiamente un’incidenza dell’underground sul complessivo del ‘territorio’ artistico. L’operazione Distrart segue le intuizioni di Cammarata intorno alla perduta relazione con il mare. L’arte come nuovo legame, come recupero di un rapporto viene da lui. Purtroppo oggi sappiamo molto, ma non sempre sappiamo mettere le informazioni in relazione. Il portale è finalmente un ponte, un mosaico, un tessuto in cui ogni artista costituisce un grande puzzle. 

Non solo. La ricerca ha portato anche frutti insperati. Ho avuto il grande onore e il piacere di poter fruire un fondo inedito di disegni del pittore Felice Canonico. - continua Previti - La natura particolarissima di questi lavori mi ha indotto a pensare che Canonico si interessasse di architettura in una maniera molto più fattiva di quanto sappiamo fin oggi. Parlando con Fabio Todesco, dei lavori di Canonico per il Cinema Odeon, abbiamo ragionato sull’identità dell’architetto autore dell’edificio, tale R. Gunter. Ecco, conoscendo l’ironia di Canonico, penso che questo architetto tedesco non esista, ma sia stato proprio Canonico a disegnare tutto il cinema. O meglio, un architetto con questo nome è esistito ma è morto nel 1941, tredici anni prima della costruzione del cinema, e, in ogni caso la sua architettura è di matrice espressionista, lontanissima da quel gioco plastico di pieni e vuoti, linee, decorazioni e superfici dell’edificio che ha un fortissimo ‘sapore’ Canonico. In realtà, basta guardare il palazzo dall’angolo destro per rendersi conto della vivacità del dialogo ritmico tra le parti architettoniche e quelle decorative, l’angolo e la cornice dell’ex sala poi ricordano tremendamente le geometrie di Canonico nei suoi ‘stacchi’. In ogni caso, rimane una suggestione. Ora bisogna approfondire le ricerche e mettere questa suggestione alla prova dei fatti documentati e degli indizi significativi. Mi piacerebbe - conclude - che si potesse mappare tutto il patrimonio artistico dell’Isola, e mettere questa mappatura in un portale unico, un luogo virtuale dal quale la nostra cultura, ad oggi dispersa e non interconnessa, possa essere gentilmente ‘sparata’ su tutta la comunità mondiale”.

E' la volta di Fabio Todesco: “Nel corso della ricerca si sono da un lato riorganizzati i materiali bibliografici già noti, ma dall’altro sono emerse nuove prospettive che consentono di comprendere meglio il rapporto tra storia locale e storia nazionale. Per esempio, abbiamo ‘scoperto’ che alcuni padiglioni del Policlinico (A, B ed in parte C) sono stati progettati dall’architetto Ettore Rossi, una delle personalità del panorama italiano che hanno svolto un significativo ruolo nell’evoluzione dell’architettura razionalista ed il cui operato ha provveduto a cambiare i modelli che fino a quel periodo venivano presi come riferimento per la realizzazione dell’edilizia sanitaria. E ancora: l’isolato 329 del PR di Luigi Borzì, il cosiddetto ‘palazzo di marmo’ per il largo impiego di marmi autentici (al piano terra) e simulati con impasti cementizi (ai piani superiori), risulta elencato tra i progetti nel curriculum di Camillo Puglisi Allegra. Tuttavia una ricerca presso l’archivio del Genio Civile ha fatto emergere alcuni disegni dell’edificio firmati dall’ingegnere Vincenzo Vinci, il cui linguaggio eclettico contrasta fortemente con quello razionalista con cui oggi si presenta l’edificio. Si tratta di una riflessione che può largamente dare spunto a ricerche ulteriori.

Comunque,  il valore di questo portale, oltre alle piccole ‘scoperte’, è quello di avere riorganizzato all’interno della stessa logica una serie di dati che risultavano sparsi tra varie fonti, quindi difficilmente fruibili da parte di chiunque. E per quanto riguarda architettura e urbanistica, la peculiarità tutta messinese di essere stata realizzata con un sistema costruttivo desunto dall’esperienza borbonica della ‘casa baraccata’ con struttura in legno sulla quale si è sperimentata l’efficacia della normativa antisismica italiana, emanata all’indomani del terremoto del 1908, amplia parecchio la sfera dei possibili interessati. Inoltre, - conclude Todesco - il fatto che Messina fosse forse l’unica città al mondo ad essere quasi interamente realizzata con intonaci decorativi realizzati con cementi ad imitazione della pietra, attira anche altre tipologie di interesse”.

“Difficile sintetizzare il grande patrimonio artistico e culturale censito nel portale. - commenta Katia Trifirò - Tuttavia, emerge con chiarezza il ruolo importante svolto da Messina in molte vicende della cultura contemporanea. Non a caso la ricerca, in ambito letterario, prende le mosse dall’avanguardia futurista, che a Messina ha espresso un proprio timbro originale e riconoscibile. Il lavoro svolto in team ha consentito, poi, di scoprire nuove connessioni non solo nei singoli ambiti di indagine ma anche tra settori disciplinari differenti, e ha spinto la riflessione su fenomeni ed episodi poco noti. Ad esempio, per quanto riguarda la storia del cinema, non tutti sanno che l’inventore del sonoro, Giovanni Rappazzo, è un messinese. O che partono dal nostro territorio le storie di grandi intellettuali europei del Novecento come Enrico Fulchignoni e Beniamino Joppolo, paradossalmente conosciuti più fuori Messina, in Italia e all’estero, che nella loro città. Da questo punto di vista, è interessante osservare come alcune figure, così come veri e propri capolavori del secolo scorso – basti citare l’“Horcynus Orca” di Stefano D’Arrigo – rappresentino ancora terreni di esplorazione capaci di dare nuova linfa all’immaginario collettivo e alla cultura contemporanea. 

Per questa ragione, - continua Trifirò - abbiamo organizzato un convegno e una settimana di eventi e performance artistiche, coinvolgendo le scuole e l’università e invitando la cittadinanza, per celebrare il quarantennale dalla sua prima pubblicazione (1975). La vitalità della cultura messinese si conferma anche negli esiti più attuali, come emerge dal portale: sono molti i nuovi scrittori che riscuotono successo nazionale, come Nadia Terranova, pubblicata da Einaudi. La ricognizione si propone, infine, di offrire uno sguardo critico sulla realtà che ci circonda e sull’interpretazione che, a teatro, al cinema e con la narrativa e la poesia ne danno gli artisti messinesi. L’elemento per me più prezioso del portale è però un altro: il sito costituisce una piattaforma di dati che possono bene essere impiegati anche come punto di partenza per verificare ed evidenziare la possibilità di estendere e allargare un canone consolidato di artisti e di opere, ampliandolo con voci multiple ed originali che partono proprio dal baricentro messinese”.

Concludono i due rappresentanti del team informatico, Antonio Celesti e Francesco Crisafulli, che mostrano i tanti modi di fruire della mole impressionante di dati e suggestioni contenuti nel portale e direttamente acquisibili tramite app.

“Il portale prevede nella home page un accesso veloce ai contenuti, in particolare alle anteprime dei contenuti riguardanti artisti ed opere pubblicati di recente. - spiega Antonio Celesti Ma ha anche altre due modalità di ricerca che riteniamo particolarmente utili. Per un verso, infatti, la categorizzazione dettagliata dei contenuti per mezzo di un elaborato insieme di tagging da’ la possibilità di navigarlo partendo da distinte aree tematiche. Inoltre, oltre alla tradizionale visualizzazione dei contenuti in stile “giornale online”, il portale presenta una timeline. Ogni contenuto, infatti, oltre a essere georeferenziato è anche datato. Ciò implica che un utente può navigare il sito anche scegliendo di focalizzare la propria attenzione su un determinato periodo. Infine, dal momento che vi sono alcune datazioni incerte, per ogni contenuto sono state create due timeline: una con date certe ed una con date incerte. Per il futuro immaginiamo sia di sviluppare il portale con supporti in diverse lingue sia di attivare funzionalità più social anche per mezzo di connessioni dinamiche con i vari social network”.

Infine, Francesco Crisafulli ci porta a conoscenza di come è stata sviluppata l'app per il progetto Le Scalinate dell'Arte: “Il lavoro che ho svolto per Team Project consiste nella realizzazione di una applicazione mobile con funzionalità di fruizione dei contenuti del progetto e di guida geolocalizzata per l'utente attraverso le installazioni artistiche. L’utente attraverso l’app potrà registrarsi sul portale delle Scalinate dell’Arte ed accedere ai diversi percorsi tematici, suddivisi in tappe da raggiungere, al fine di scoprire le diverse offerte artistiche della città di Messina. Attraverso l’uso del GPS del proprio dispositivo e quindi al riconoscimento della propria posizione, verrà guidato, per ogni percorso, al raggiungimento della tappa più vicina, con l’ausilio della visualizzazione su mappa della propria posizione e della posizione delle tappe. Inoltre verranno presentate all’utente le indicazioni stradali per raggiungere la tappa. Raggiunta la tappa, l’utente potrà visionare sull’app le opere connesse alla tappa e proseguire con la visita dei percorsi attraverso il raggiungimento della prossima tappa più vicina. Sulla mappa, durante la visita dei percorsi, l’utente potrà inoltre visualizzare i POI (Point of Interest), ovvero dei particolari punti di interesse artistici legati al percorso. Sempre attraverso la geolocalizzazione GPS, l’utente verrà allertato della presenza nelle sue vicinanze di un POI, di cui potrà visionare l’opera connessa sull’app. Mi da’ particolare soddisfazione l’essermi cimentato in un progetto tecnologicamente molto interessante e volto alla valorizzazione culturale e artistica della città di Messina”.



A.D.P.

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