La festa di presentazione della seconda edizione della rassegna "Atto Unico. Scene di Vita, Vite di Scena", con tutti i protagonisti, brevi performance e "chicche" su ognuno dei dieci spettacoli in cartellone.
Da Catania e da
Milano, da Siracusa e da Frosinone, e, naturalmente, da Messina. Per dare
inizio ufficialmente alla nuova edizione di “Atto Unico. Scene di Vita, Vite
di Scena” di QuasiAnonimaProduzioni,
autori, registi, attori, musicisti, cantanti, ballerini e tecnici saranno tutti
insieme – live e in video - giovedì 23
ottobre, a partire dalle ore 18:30,
nella Chiesa di Santa Maria Alemanna.
Una vera e propria festa
che vedrà al fianco del duo QA - Auretta
Sterrantino, direttrice artistica della rassegna, drammaturga e regista
messinese, e Vincenzo Quadarella,
compositore, cantante e scrittore siracusano – i protagonisti dei dieci
appuntamenti (9 novembre – 22 marzo, tutti in doppia replica, alle ore 18 e
alle ore 21) di una rassegna “essenziale” anche e soprattutto perché “mette
insieme tante ‘voci’che sarebbe un peccato non poter ascoltare”.
Si parte dal
teatro-canzone, con “Asini Tutti” (prodotto da QA, in
scena il 9 novembre al Teatro
Annibale Maria di Francia).
Nato da un'idea di Vincenzo Quadarella in scena come cantante e voce narrante, con
Filippo La Marca a pianoforte e tastiere, Daniele Testa a viola e violino,
Loredana Bruno e Oreste De Pasquale, voci recitanti, “Asini Tutti” è “una prima tappa necessaria, per incoraggiarci a
riflettere, guardando alla storia, sul fatto che la nostra partecipazione attiva
alla vita associata è determinante rispetto alla qualità della nostra
esistenza”.
Si continua con “Ratpus” (23 novembre, Chiesa di Santa Maria di Alemanna), che mette in scena Carmelinda Gentile, per
i più la “Beba” del “Commissario Montalbano” televisivo, in un monologo tratto
da un racconto dello scrittore catanese Massimo Maugeri, che per la prima volta
vedrà rappresentato in teatro un proprio scritto, con la riduzione,
l’adattamento teatrale e la regia di Manuel Giliberti e le musiche originali di
Antonio Di Pofi. “Sul palco si rappresenteranno davanti ai nostri occhi –
racconta Sterrantino - le conseguenze della disperazione, con tutto il portato
inevitabile di povertà, gesti incommentabili ed esistenze spezzate di questi
tempi bui”.
Terzo appuntamento del 2014 con “Erebo. Il lungo addio” (7
dicembre, Teatro Annibale Maria di Francia). Prodotto da QA, con regia e
drammaturgia firmate da Auretta Sterrantino e musiche eseguite dal vivo da Filippo
La Marca e Daniele Testa, Erebo vede in
scena Livio Bisignano, Loredana Bruno, Alessio Bonaffini, Oreste De Pasquale,
Giada Vadalà, Sarah Lanza nel doppio ruolo di coreografa e ballerina e Adriana
Bonaccorso al canto. Spettacolo “coraggioso” per definizione, che si nutre
dell’intento di rivisitare – in originale teoria di azioni e parole – tematiche appartenenti al teatro classico, promuove la sinergia di
espressioni artistiche diverse e porta sul palcoscenico, a spese di privati, un
cast decisamente nutrito in epoca di dure “diete” finanziarie per la cultura.
Il quarto appuntamento (21 dicembre, Chiesa di Santa Maria
Alemanna) è “Tutto t'orna” (Mescal), il concerto
di Fabio Cinti, cantautore
di nuova generazione per il quale hanno scritto Franco Battiato e Pasquale
Panella, e che ha collaborato con Morgan e Paolo Benvegnù. “Uno
spettacolo musicale – spiega Sterrantino - che riflette sulla bellezza in modo
profondo. Un concerto, sì, ma fortemente ‘di parola’, dal momento che i testi
dei brani hanno una grande forza e attorno ad essi ruota tutta l’armonia degli
archi, del piano e della chitarra”.
E se Cinti chiude con le
sue note il 2014, ad avvio del 2015 con “Sira”
(25 gennaio, Chiesa di Santa Maria
Alemanna) “Atto Unico” restituisce alla scena messinese uno dei suoi figli
più acclamati, in Italia e all’estero, Tino Caspanello, che firma la
drammaturgia e sale in scena insieme con Tino Calabrò per la produzione del
Teatro Pubblico Incanto con la regia di Cinzia Muscolino. “’Sira’ è il racconto
di un incontro ‘spietato’ – dice la direttrice artistica della rassegna –; spietata
è la parola usata, spietati i silenzi carichi di significato, per un teatro che
racconta il dannatamente vero, o, almeno, il terribilmente verosimile”.
Ed ecco la sesta tappa
del viaggio, la tappa – dice Sterrantino – “degli ossimori e
delle sinestesie, imperniata sul mito e sul suo ribaltamento. Uno spettacolo inatteso che diventa
un’esperienza sensoriale. Una performance
che prevede un coinvolgimento unico e conduce alla riflessione per vie inusuali, tra
suggestioni ed emozioni”. E’ “Controluce. I suoni dell’ombra” (I febbraio, Teatro Annibale Maria di
Francia). Con la
regia di Sasà Neri, lo spettacolo è il punto di confluenza tra il nuovo concept
album di Vincenzo Quadarella, il primo dal 2001 a oggi, e il Teatro degli
Esoscheletri, da pochi giorni tornato da Londra. In scena i venti e più artisti
di EsosTheatre con la band “La Casa delle
candele di carta“ (Filippo La Marca
al pianoforte, Umberto Ferro alla chitarra, Daniele Testa a viola e violino,
Vincenzo Quadarella cantante).
Con la regia di Roberto
Bonaventura e le musiche originali di Fabio Cinti, toccherà quindi a “Il dubbio.
Qui. Intorno” (15 febbraio,
Chiesa di Santa Maria Alemanna), lo spettacolo de “Il Castello Di Sancio Panza”, ispirato a e tratto da Samuel Beckett, in scena Donatella Bartoli (al fianco di Antonio
Albanese nel film “L'intrepido” di Gianni Amelio) e Alessio Bonaffini. Uno
spettacolo – secondo la definizione della direzione artistica - capace di
proiettarci oltre un baratro di verità possibili, precipitandoci in una dimensione di attesa. “E lì sta a noi iniziare la fase successiva: la
ricerca attraverso il dubbio”.
Grande attesa anche per
l’ottava stazione del viaggio. Paride Acacia (impegnato nell’evento dell’anno,
il ventennale di “Jesus Christ Superstar”
in teatro, per la regia di un altro messinese d’eccellenza, Massimo Piparo),
sceglie per “Atto Unico” di stare
dietro le quinte. Sua, infatti, la regia di “Volevo essere brava!” (I
marzo, Chiesa di Santa Maria Alemanna), per la produzione Efremrock. Liberamente tratto da “Il
Corpo giusto di Eve Ensler”, con i movimenti coreografici di Sarah Lanza, porta in scena Gabriella Cacia, Laura Giannone,
Elvira Ghirlanda, Rita Lauro, Anna Musicò, Francesca Gambino, Giovanna
Verdelli. “Vedo questo spettacolo – commenta Sterrantino – come un obiettivo
puntato sulla contemporaneità. Uno spettacolo che ci consente di entrare nella vita di molte donne,
denunciando senza remore ma con lucida ironia, una preoccupante deriva dei
costumi”.
Penultimo appuntamento,
un omaggio a Italo Calvino a 30 anni dalla scomparsa. E’ “La città invisibile” (15
marzo, Chiesa di Santa Maria Alemanna) della Compagnia “DAF - Teatro dell’esatta Fantasia”, con regia e
drammaturgia di Angelo Campolo, anche in scena insieme a Luca Fiorino. “Tappa
metafisica, potremmo chiamarla”, annota la direttrice della rassegna. “Un connubio fra la genialità di un
grande scrittore del nostro ‘900 e la società che ci circonda, per una sintesi
che con ‘leggerezza’ ci pone di fronte a situazioni reali che spesso scegliamo
di non vedere”.
Ultima tappa, quella del
“riso amaro”, “un ritratto efferato che mette a nudo convenzioni e falsità nel ‘fare
quotidiano’ della nostra società. Una fotografia di una situazione comune che
svela i difetti del nostro modo di intendere i rapporti umani, anche – o forse
soprattutto – quelli con amici, parenti e affini”. E’ “Adolphe. The
importance of being…” (22 marzo, Teatro Annibale Maria di Francia). Liberamente tratto
da “Le prénom” di
Delaporte e de la Patellière, prodotto da QA, regia e adattamento drammaturgico
Auretta Sterrantino, musiche originali Filippo La Marca, con Loredana Bruno,
Alessio Bonaffini, Oreste De Pasquale, Giada Vadalà.