Dopo la protesta dei migranti al Pala Nebiolo di Messina, guidata da varie associazioni cittadine, tra le quali il Circolo Arci Thomas Sankara, sull'allestimento di una tendopoli, così come disposto dalla Prefettura di Messina, accanto alla palestra alla quale, come si ricorderà, si è opposto anche il sindaco Renato Accorinti, al momento pare che stiano già montando le prime tende malgrado le rassicurazioni del primo cittadino ai microfoni dell'emittente locale R.T.P. sul probabile trasferimento dei profughi al villaggio turistico "Le Dune".
Sabato pomeriggio, Accorinti era sceso in piazza per unirsi alla protesta e, parlando al megafono, aveva dichiarato di aver contattato alcuni ministri e di stare aspettando un risoluzione della vicenda dalle autorità centrali. Il Circolo Arci Sankara, qualche ora fa, denuncia che "8 tende sono state già montate sul campo da baseball del Pala Nebiolo. Nonostante le mobilitazioni di ieri e le rassicurazioni fatte ai richiedenti asilo, la Prefettura continua a dare dimostrazione di non disponibilità al dialogo e al confronto. Questo perchè ieri il sindaco non ha immediatamente emanato un'ordinanza per chiudere il Pala Nebiolo per motivi igienico-sanitari. Se lo avesse fatto non ci sarebbe stata nessuna tenda".
Richiesta che è stata fatta ieri dal Circolo ad Accorinti: "Gli abbiamo chiesto di fare un'ordinanza di chiusura del Pala Nebiolo (palestra e campo di baseball) per motivi igienico sanitari: malattie infettive, presenza di gravi patologie, 3 bagni per oltre 180 persone,etc propedeutica alla predisposizione di altre forme di accoglienza in strutture idonee. E di chiedere al Ministro dell'Interno, se necessario, anche soldi per affittare locali, del resto sono sempre i migranti a finanziare l'"emergenza". Infine di farsi garante di una ospitalità non securitaria. Il sindaco è entrato nel Pala Nebiolo per la prima volta ed è ha potuto accertare di persona le pessime condizioni igienico sanitarie della struttura. Infine, dopo lunghe consultazioni, le compagnie telefoniche dei cellulari degli assessori Mantineo e Cucinotta e di Santino Morabito presidente della V Circoscrizione, hanno registrato un'impennata di consumi. Telefonate febbrili ad alberghi, bad & breakfast, strutture religiose, alla fine nulla di fatto e palla al centro. Si sblocca la situazione del villaggio turistico Le Dune, proposta rigettata precedentemente dal prefetto perché struttura da demolire. Sulla questione pende un ricorso amministrativo e quindi può essere utilizzato ed accogliere i richiedenti asilo, del resto era già stata utilizzata per gli sfollati di Giampilieri. Il Sindaco va in prefettura. Torna con la promessa che l'allestimento della tendopoli è prorogato sino a martedì, dichiara che non sembrerebbero esserci impedimenti per la soluzione "Le Dune". L'ordinanza per ora è rinviata, in attesa di formalizzare l'accordo lunedì in Prefettura, con i documenti dell'urbanistica in mano. Il presidio si scioglie e ci diamo appuntamento a lunedì, è ormai sera. E' passato più di un mese da quando seguiamo la vicenda del Pala Nebiolo con campagne stampa, mobilitazioni, azioni di tutela verso i richiedenti asilo, forse qualcosa si è smosso".
Ma oggi, domenica 17 novembre, il Circolo Arci Sankara scrive: "Tutte bugie: sul campo di baseball del Pala Nebiolo sono state montate le tende. Il campo è sfregiato per sempre. Addio sport e addio solidarietà ai richiedenti asilo!". E annuncia un nuovo presidio per oggi pomeriggio al Pala Nebiolo: "Da come sono state montate le tende nel campo si capisce benissimo che potranno ospitare ben più di 250 persone. Un campo con una capienza ben al di sopra di quanto si capiva da notizie di organi di stampa. Una situazione inaccettabile".
Il sindaco Renato Accorinti, che tanto si è speso per questa vicenda, sicuramente interverrà per emanare l'ordinanza di chiusura del Pala Nebiolo. In attesa di nuovi sviluppi, le tende montate sono già dieci!
AGGIORNAMENTO:
Il presidio è terminato alle 20,30 "con l'amaro in bocca" come scrive il Circolo Arci Sankara: "I vigili del fuoco sono andati via nel tardo pomeriggio ed hanno eretto 12 tende. Stiamo fotogrando e filmando tutto. Il sindaco non si è fatto vedere, è accorso invece l'assessore Mantineo che ha chiamato il Ministero dell'Interno per denunciare la paradossale situazione. Senza ordinanza del sindaco, la tendopoli non si ferma, dovrebbe scriverla domani e firmala, se necessario, dopo il vertice in Prefettura. Intanto, noi abbiamo accertato con i nostri medici la presenza di casi molto seri: infezioni non curate, scabbia, fratture. Abbiamo portato in ospedale e fatto ricovero un giovanissimo ragazzo somalo, che un colpo di pallottola in Libia ha reso infermo. Quando si è ritrovato nella stanza di un ospedale ha pianto di gioia, adesso qualcuno fermerà il dolore fisico che lo accompagna dal suo arrivo in Italia. Domani saremo al Consiglio Territoriale. Sono stati 3 giorni di impegno full time, senza interruzione, speriamo che domani sia l'ultimo".
Il presidio è terminato alle 20,30 "con l'amaro in bocca" come scrive il Circolo Arci Sankara: "I vigili del fuoco sono andati via nel tardo pomeriggio ed hanno eretto 12 tende. Stiamo fotogrando e filmando tutto. Il sindaco non si è fatto vedere, è accorso invece l'assessore Mantineo che ha chiamato il Ministero dell'Interno per denunciare la paradossale situazione. Senza ordinanza del sindaco, la tendopoli non si ferma, dovrebbe scriverla domani e firmala, se necessario, dopo il vertice in Prefettura. Intanto, noi abbiamo accertato con i nostri medici la presenza di casi molto seri: infezioni non curate, scabbia, fratture. Abbiamo portato in ospedale e fatto ricovero un giovanissimo ragazzo somalo, che un colpo di pallottola in Libia ha reso infermo. Quando si è ritrovato nella stanza di un ospedale ha pianto di gioia, adesso qualcuno fermerà il dolore fisico che lo accompagna dal suo arrivo in Italia. Domani saremo al Consiglio Territoriale. Sono stati 3 giorni di impegno full time, senza interruzione, speriamo che domani sia l'ultimo".
Antonella Di Pietro