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A BOSTON SI PREGA PER LA PACE


Veglia di preghiera, ieri sera, al Parkman Bandstand nel Parco di Boston Common e al Garvey Park di Dorchester. Una folla di persone con le candele in mano ha pregato per le vittime di Boston. Presenti tanti bambini commossi. Nella Arlington Church una chitarra suona Imagine di John Lennon e sulle note di questa meravigliosa canzone dei Beatles, si solleva un unico coro, composto da gente di diversa religione: Imagine there’s no countries, It isn’t hard to do, Nothing to kill or die for, And no religion too, Imagine all the people, Living life in peace - Immagina non ci siano nazioni, Non è difficile da fare, Niente per cui uccidere e morire, E nessuna religione, Immagina tutta la gente, Che vive in pace". Ed è la parola Pace quella che desiderava Martin Richard, e l'aveva scritto a scuola su un cartoncino celeste: "No more hurting people. Peace - Smettetela di far male alla gente. Pace". Una frase che ora ci dà i brividi, perchè sembra scritta da un adulto, invece è di un bambino di 8 anni, ma noi sappiamo che le anime pure possiedono la saggezza che i grandi perdono per strada.

Intanto, proseguono le indagini, secondo l'FBI, le bombe esplose durante la maratona del Patriot’s Day a Boston erano dirette al governatore del Massachussets, Deval Laurdine Patrick, democratico e afroamericano. Viene abbandonata, quindi, al momento la pista islamica. Purtroppo, salgono a tre le vittime, oltre al piccolo Martin, morto mentre andava incontro al suo papà, e alla giovane donna Krysle Campbell, diplomata alla Medford High School nel 2001, viene identificata Zhou Danling una studentessa cinese che si stava specializzando alla Boston University. I feriti sono circa 180 e molti hanno subito l'amputazione degli arti. I media americani riportano che a saltare in aria lunedì siano state delle pentole a pressione con il marchio “6L” con posizionato all'interno un nucleo di esplosivo - il cui tipo ancora è top secret - circondato da migliaia di bulloni, biglie e chiodi appuntiti e collegate a dei timer.

Malgrado l’attentato terroristico a Boston, domenica prossima si disputerà regolarmente la maratona di Londra. Il sottosegretario allo Sport, Hugh Robertson, si è detto “assolutamente sicuro”, che la corsa si disputerà in totale sicurezza, grazie all’”enorme esperienza” delle forze dell’ordine britanniche nell’organizzazione di simili appuntamenti sportivi. “Questo è uno di quei casi in cui il modo migliore per dimostrare solidarietà a Boston è andare avanti, senza rinunciare all’evento”, ha commentato Robertson, parlando ai microfoni della BBC.

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