Enzo Jannacci è morto a Milano dopo una lunga malattia. Aveva 78 anni. E' stato uno dei pionieri del rock and roll italiano, insieme a Celentano, Tenco, Little Tony e Gaber, con il quale formò un sodalizio durato più di quarant'anni. Cantautore, cabarettista, attore e cardiologo italiano, cinquant'anni di carriera, ha registrato quasi trenta album. Basta dire Gaber e Jannacci per evocare una Milano che non c'è più, quella della nebbia, già grande città ma non ancora metropoli, una Milano romantica, popolata di personaggi bizzarri e poetici. Lo vogliamo ricordare così:
Strana la vita, come se la vita fosse un modo di morire
strana la storia, come se la storia lo potesse raccontare
strana la gente, come se la gente gli importasse di capire
Strano cantare
strano cantare
Canta una giostra
giù nel baraccone il disco e sempre uguale
Gira la ruota
un binario e stato acceso male
Senti una nota
Allora ogni volta che ti dicono di cantare
devi cantare
devi cantare
E la canzone era per noi
noi
Io non ti amavo e ti stavo vicino
vicino
tu che giocavi col vecchio violino,
poi sotto il sole giù al vecchio mulino
per fare anche all'amore
Io che tiravo a non farmi capire
tu che provavi a parlare d'amore
finiva in riso vergogna e sudore
Ecco tutto qui
E la canzone dice noi
noi
Io che ti odiavo e ti stavo vicino
vicino
tu che parlavi piuttosto al violino
Poi sotto il sole giù al vecchio mulino
per fare anche all'amore
Io che tiravo a non farmi capire
tu che provavi a parlare d amore
finiva in riso vergogna e sudore
vicino
tu che parlavi piuttosto al violino
Poi sotto il sole giù al vecchio mulino
per fare anche all'amore
Io che tiravo a non farmi capire
tu che provavi a parlare d amore
finiva in riso vergogna e sudore
Ecco tutto qui
Stupida vita
Come se la vita ti trovasse il primo amore
Stupida storia, come se la storia la lasciasse raccontare
Stupida gente, e invece questa gente che la storia piace ancora
Stupido dire, stupido dire
Che quei due morti siamo noi,
noi cosi bianchi cosi stretti vicino
qualcuno prega uno tocca il violino
Va via anche il sole dal vecchio mulino
per un altro amore
Non bisognava cercare e capire
capire
Capire cosa
che forse era amore
Gli occhi perduti per non far rumore.
Stupida vita
Come se la vita ti trovasse il primo amore
Stupida storia, come se la storia la lasciasse raccontare
Stupida gente, e invece questa gente che la storia piace ancora
Stupido dire, stupido dire
Che quei due morti siamo noi,
noi cosi bianchi cosi stretti vicino
qualcuno prega uno tocca il violino
Va via anche il sole dal vecchio mulino
per un altro amore
Non bisognava cercare e capire
capire
Capire cosa
che forse era amore
Gli occhi perduti per non far rumore.
Ecco tutto qui
BUON RIPOSO DOTTORE
RispondiElimina(a Enzo Jannacci)
Buon riposo Dottore
che cantavi canzoni,
pure tu ci hai lasciato
per la legge del tempo.
Ci allietavi col canto
disinvolto e spassoso,
che però nascondeva
anche drammi di vita.
Ti alternavi tra il palco
ed il grande ospedale,
riparando, operando,
molti cuori ammalati.
Ma la cura migliore
eran quelle canzoni
che porgevi a noi tutti
con vigore e allegria.
Tu del canto maestro,
spensierato e vivace,
musicista valente
ci hai allietato la vita.
Cesare Borroni
(29-03-’13)
http://youtu.be/oQRmbkCNeio
Grazie Cesare per questa tua poesia dedicata al grande Jannacci
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