La campagna elettorale si è ormai conclusa ieri sera, e tra poco meno di 24 ore gli italiani saranno chiamati al voto. Le ultime indicazioni sul possibile esito delle elezioni di domani e lunedì prossimo sono rivelati dai cosiddetti "sondaggi clandestini", ovvero le intenzioni di voto che non si possono pubblicare ma che vengono diffuse in una forma molto ironica, e divertita, su alcuni siti internet.
I più noti sono YouTrend e Notapolitica, che presentano le voci sulle indagini demoscopiche sotto forma di voci dal conclave papale e corse dei cavalli.
Su YouTrend leggiamo: "Il gioviale cardinale di Piacenza, a capo dello schieramento progressista nella Cappella sistina, è accreditato in quest’ultima rilevazione di 32,7 voti: 27,7 confluiscono direttamente sul bonario prelato emiliano (ben lontano dal suo massimo splendore, quando aveva superato i 35…), 4 netti vanno al suo alleato, il magniloquente vescovo di Bari, e 1 netto alle forze minori aggregate, come gli sparuti elettori del mite (ancorché d’ispirazione marxista) Abate Tacci.
Subito dietro, a 4,7 ecclesiastici di distanza (e pensare che qualche tempo fa era scivolato fino a -15!) sta il facoltoso prelato pelato di Monza e Brianza, capace di arrivare in tutto a 28 preferenze. Con questo dettaglio: 20,2 si riversano direttamente sul vulcanico porporato lombardo (che ha promesso di restituire le decime imposte lo scorso anno dall’austero decano uscente del Collegio cardinalizio), 5,9 preferiscono il vescovo maronita di Varese e 1,9 si disperdono tra gli altri alleati (tra cui spicca la Congregazione dei Fratelli, con 1,3 preferenze). Ma l’autentico boom è quello dell’esplosivo camerlengo di Genova, che superando tutti i pronostici sfonda quota 20 e diventa il secondo candidato più votato in assoluto, forte di ben 20,7 cardinali-elettori.
Mediocre il risultato del compassato cardinale di Milano ex nunzio apostolico a Bruxelles, che arriva nel complesso a quota 11,3 (8 netti i voti per lui, il resto va al brizzolato vescovo di Bologna e allo slanciato omologo di Montecarlo); mentre sale, ed è una sorpresa rispetto ad altri conteggi, l’implacabile inquisitore del Sant’Uffizio di Palermo, che è dato a 4,9 preferenze in Conclave e quindi sopra la soglia per la scomunica (fissata, ricordiamo, a quattro voti).
Fermi a 1,4 indicazioni di voto, e piuttosto disorientati, sono i fedeli dell’istrionico ecclesiarca torinese, che per qualche tempo avevamo pensato venisse dalla diocesi di Chicago e che invece, a quanto si apprende, avrebbe violato l’ottavo comandamento rimediando un poco onorevole «extra omnes» proprio negli ultimi giorni".
Su Notapolitica leggiamo: "Si è corso ieri, di fronte a quasi duemila spettatori paganti, l'ultima corsa clandestina all'Ippodromo di Spinòl prima della Manche de la Chambre di domenica e lunedì. Tutti gli occhi, naturalmente, erano puntati sulle due scuderie maggiori, ma c'era molta attesa anche per la performance del cavallo cinque volte stellato che arrivava dalle retrovie. Alla fine, come nelle previsioni degli allibratori, a spuntarla è stata la scuderia Bien Comun, che ha corso il miglio in 33.2" trascinata dall'ottima prestazione di Fan Idole (28,6") e soltanto appena rallentata da un appesantito Gebrazac (3.9") e dagli zoppicanti risultati di Central Democratique (0.3") e Fan de le Garofan (0.3"). Sfiancata da un lungo inseguimento, ha perso invece un po' di smalto sul rettilineo d'arrivo la scuderia Maison Liberté. Con Varenne al di sotto dei venti secondi (19.2"), per recuperare il distacco non sono bastate le discrete performance del nordico Groom de Bootz (5.3"), del destrorso Hirosakae (2") e dell'esordiente Freres Tricolor (2.2"). Qualche decimo di secondo racimolato dai cavalli minori della scuderia, ha portato gli azzurri a chiudere in 29,2". Con uno svantaggio di 4.1" dalla scuderia verde. Troppo, per puntare al gradino più alto del podio. Chi invece sembra aver perso ogni speranza di salirci, su quel podio, è la scuderia centrista guidata a Mario de la Montaigne. Ipson de la Boccon non va oltre i 7.8", ma a preoccupare sono soprattutto i tempi di Ipson de Mormal (3") e Ipson de Tullien (0.4"), un tempo puledri di razza che oggi sembrano l'ombra di se stessi. In totale, i cavalli che partono dal centro dello schieramento si fermano a 11.2". E vengono umiliati dal cinque volte stellato Igor Brick, che in perfetta solitudine piomba sul traguardo in 17.8", guadagnando più di 4 secondi con un ultimo, sensazionale, giro di pista. A rallentare sensibilmente, nell'ultimo giro, è invece il guatemalteco Galopin du Zacapa, che ferma il cronometro appena al di sotto dei quattro secondi necessari per superare l'ostacolo di sbarramento (3.9"). Per lui, domenica e lunedì, potrebbe essere necessario il fotofinish. Un cavallo, infine, che all'Ippodromo di Spinòl aveva sempre sfoderato le sue prestazioni migliori era Non aux Declin. Dopo l'incredibile vicenda di doping che ha travolto il suo fantino-simbolo, Petit Jean, Non aux Declin è però letteralmente crollato, perdendo quasi tre secondi nell'ultimo giro di pista e chiudendo il miglio in 2.9", abbondantemente al di sotto dell'ostacolo di sbarramento. Se confermati alla Manche de la Chambre di domenica e lunedì, questi tempi rappresenterebbero davvero una grande occasione persa per un cavallo che sembrava destinato ad una scintillante carriera. Sic transit gloria equorum.".
Li avete riconosciuti?