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LA CITTÀ DI BARI RENDE OMAGGIO A LELLO CHIAIA, VIANDANTE PER SCELTA

L'artista Raffaele Chiaia, da tutti conosciuto come Lello, torna nella sua Bari dal 20 maggio al 2 giugno 2016, per raccontare la sua storia esemplare nella Mostra Multimediale intitolata "Il Viandante", curata dalla sua compagna Dina.



La Mostra Multimediale "Il Viandante", allestita a Bari, nei locali del Fortino Sant’Antonio, nel Lungomare Imperatore Augusto, sarà presentata agli organi di stampa il prossimo 20 maggio, alle ore 17:00, dalla sua curatrice Maria Siponta Fini, meglio nota come Dina, la compagna di vita che gli è stata accanto sino al 29 agosto del 2013 quando Lello Chiaia ha lasciato la sua esistenza materica colpito da una grave malattia vissuta sino alla fine con dignità e serenità. Parteciperanno alla presentazione il Sindaco e l’Assessore alle Culture del Comune di Bari, la Dr.ssa Micaela Paparella, il Giornalista e Critico d’Arte Rino Cardone, la Dr.ssa Micaela Fiorito, la Curatrice della Mostra e diversi collaboratori anche del precedente allestimento a Taormina. Il Prof. Mario Bolognari, Presidente degli EtnoAntropologi Italiani ed il Dr. Roberto Corciulo devono ancora confermare la loro presenza (come altre personalità). La Mostra si avvale del Patrocinio del Comune di Bari – Assessorato alle Culture e resterà aperta dalle ore 10:00 alle ore 13:00 e dalle ore 17:00 alle ore 21:00. Ingresso libero.

Lello Chiaia a Taormina
Forte del successo già ottenuto a Taormina, la Mostra Multimediale "Il Viandante" fa tappa a Bari, la città che ha dato i natali a Lello Chiaia e a cui è stato sempre legato combattendo in nome delle sue idee e dei suoi princìpi, quegli stessi ideali che negli anni ’80 lo portarono a partecipare all’occupazione del S.I.M. per poi creare la prima casa alloggio del capoluogo di regione pugliese nel quartiere di Santa Fara. Cinquantanove anni vissuti completamente immerso nel flusso del tessuto storico e sociale tra un secolo che finiva ed uno nuovo che cominciava. Lello Chiaia ne è stato un mirabile testimone, la sua parabola umana si presta bene a raccontare gli anni delle lotte sociali, della passione per gli echi della beat-generation, della filosofia on the road, della Legge Basaglia e delle contestazioni contro le contraddizioni e le imposizioni della logica borghese. L’outsider sempre pronto a schierarsi dalla parte degli emarginati, sempre pronto a far valere con coraggio le proprie idee, alternando la socialità a lunghe parentesi in cui si è appartato dal mondo per coltivare in solitario la propria ricerca, torna a Bari e la città è pronta ad accoglierlo.

Il progetto della Mostra Multimediale "Il Viandante" nasce dal desiderio di rendere omaggio a quest’uomo giusto, sensibile alle tematiche dei diritti civili e della salute mentale, rendendo il Fortino Sant’Antonio un’agorà in cui incontrarsi per confrontarsi sulle tematiche sollevate dalla figura di Chiaia attraverso un percorso esperienziale fatto di video, musica, fotografie, libri, articoli, creazioni in cartapesta e idee, quelle stesse idee che per il nostro "Viandante per Scelta" hanno assunto il valore di una vita. Sono previsti tre approfondimenti e iniziative parallele con incontri tematici, il cui programma sarà presto definitivo. Già confermata, però, per sabato 21 maggio – il giorno successivo alla data di inaugurazione della Mostra – la presenza dell’Avv. Antonio Giacchetti che nel primo pomeriggio presenterà il film-documentario diretto ed ideato da Thomas Torillo “Un Altro Mondo è Possibile”, una pellicola che veicola un modo inedito di percepire e interpretare la realtà stimolando nel pubblico nuovi spunti di riflessione.

Lello e Dina

Raffaele Chiaia è stato un Cantore – assimilabile alla tradizione orale – e nella sua vicenda umana di "Viandante per Scelta" ha fatto del nutrimento della mente il piacere dei piaceri e dei suoi ideali il motivo che ha ispirato ogni suo passo e ha determinato ogni sua scelta. Libero pensatore girovago che ha fatto del mondo la sua casa, viaggiando tra Italia, Europa del Nord, India, Spagna, Marocco, Medio Oriente e Nord Africa, Lello ha lasciato un vasto repertorio documentaristico – in parte costituito dai filmati girati con una BetAcam durante le sue estati a Taormina – e in Dina la custode di quella esistenza che ha vissuto con intensità e coerenza. 

“Lello incarnava - ed è rimasto tale nel ricordo di quanti lo hanno conosciuto - gli ideali dell’uomo giusto, di cui con questa mostra vogliamo ripercorrere i passi per vedere sin dove ci porterà emotivamente la nuova avventura,” afferma la curatrice dell’esposizione Dina Maria Siponta Fini. Conosco i dettagli di tutta la sua vita, e sono stata il terreno da percorrere come uno specchio in cui visionare e custodire la sua storia. Se avessi raccontato io, fedelmente, ciò che ha rappresentato il ‘Viandante’, avrei ceduto alle emozioni, ecco perché ho affidato il tutto ad un percorso interattivo che consenta al viandante che c’è in ciascuno di noi di compiere il proprio percorso di conoscenza e di ricordi scaturiti dalle tante esperienze trascorse da Lello”.

Raffaele Chiaia nasce a Bari l’11 settembre del 1954. Cresciuto con la madre e la sorella, sin da ragazzo dimostra interesse per le dinamiche sociali, prendendo le distanze dalle imposizioni del sistema borghese. Diplomatosi all’Istituto Tecnico Industriale ‘G. Marconi’, lascia Bari per iscriversi alla Facoltà di Psicologia Clinica dell’Università ‘La Sapienza’. Durante gli anni accademici alterna agli studi piccoli lavoretti che lo aiutino a mantenersi. Importante si rivela per lui l’esperienza come cameriere in una trattoria di Trastevere che gli darà l’occasione di entrare in contatto prima con il maestro ebanista Carlo e poi con il principe Andrea Borghese. Poco dopo inizia l’apprendistato come ebanista frequentando nel contempo i circoli culturali della capitale.  Tornato a Bari, lavora per più di un anno per la Fotocine Meridionale e successivamente come rappresentante per una ditta di Forlì. Nel periodo del tirocinio pre-laurea partecipa all’occupazione del S.I.M. e alla creazione della prima casa alloggio della sua città nel quartiere Santa Fara. È in questi anni, tra i ’70 e gli ’80, che si anima in lui la passione per il viaggio e la filosofia on the road. Sensibile e attento alle tematiche della salute mentale, diventa volontario presso l’ospedale del Parco di San Giovanni a Trieste dove Basaglia ha da poco ceduto il posto a Rotelli.

Nel 1982 consegue la laurea e poco tempo dopo parte per l’India in cui tornerà per ben altre dodici volte. Dal 1988 al 2009, insieme alla sua compagna Dina, si propone come artista di strada a Taormina dove realizzano braccialetti a telaio e trasformano Corso Umberto in uno spazio ideale in cui incontrare nuova gente e scambiare un prolifico confronto. Nel 1997 a Taormina riprende con una BetAcam la vita e la movida della perla del Mediterraneo per poi post produrre diversi video in omaggio alla città ed alla sua personale visione di REBEL. Dal 1997 comincia a lavorare all’archivio digitale Lellodina-Trasformer che continuerà ad elaborare fino agli ultimi mesi di vita.  Nel 2009 Oliviero Toscani, nonostante le iniziali reticenze di Chiaia, lo convince a farsi fare degli scatti che entreranno a far parte della mostra ‘Razza Umana’, ancora oggi visibile stabilmente nella metropolitana di Napoli, dopo diversi allestimenti in giro per il mondo. In particolare, uno di questi allestimenti ha dimorato per tre anni nel piazzale antistante l’Università di Pescara, prima di essere smantellato nella primavera del 2015. Dal 2010 al 2012 Chiaia è a Berlino dove frequenta gli ambienti culturali della capitale e continua ad elaborare il suo archivio digitale.

Lello Chiaia, Viandante per scelta

Rientrato a Bari, dopo aver scoperto di essere affetto da una malattia terminale, ribattezza con ironia il suo appartamento ‘Metastasia’, aprendone le porte solo alle persone più care e gestendo le fasi finali della sua degenza con forza e dignità. Lello Chiaia si spegne a Bari il 29 agosto del 2013. La sua presenza materica ha lasciato il mondo ma i suoi ideali e la sua forza spirituale continuano a vivere attraverso la sua compagna di vita Dina e nei ricordi di chi lo ha conosciuto, dimostrando come la sua figura possa ritenersi da un punto di vista umano e antropologico esemplare e fonte d’ispirazione.

Il Viandante è un essere umano che va alla ricerca di se stesso con un impeto di libertà irrinunciabile nell’andare ‘oltre’ la sfera usuale dell’esperienza, ‘oltre’ la coscienza ordinaria e la volontà, riconoscendo i propri limiti per conoscere veramente se stesso. Il Viandante rinuncia alla sicurezza borghese per seguire l’imperativo della sua passione interiore: ricordarsi di Vivere!


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