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AMORE OMOSESSUALE NEL NUOVO LIBRO DI ALESSANDRA NICITA

L’inquieto amore tra due donne è il tema portante dell’appuntamento al Feltrinelli Point Messina, organizzato e promosso dal Circolo Makwan Arcigay Messina e dall’Associazione Kalon di Catania. 



Dopo aver pubblicato "Sono stata molto delusa dai mirtilli", Alessandra Nicita scrive un'altra raccolta di poesie  “Arrivò l’amore e non fu colpa mia” (Besa Editrice). Al libro è allegato anche il cd “Spegni la luna”. La Nicita, trentenne pugliese, è anche psicoterapeuta e musicista. 

L'incontro con l'autrice di lunedì 10 novembre, ore 18:30, al Feltrinelli Point Messina, sarà moderato dalla giornalista Francesca Vecchioni, presidente dell’Associazione Diversity che affronta il tema delle discriminazioni sociali. La Vecchioni, primogenita del poeta e musicista Roberto, ha vissuto una storia simile a quella raccontata nel libro di Alessandra Nicita: insieme alla compagna si è sottoposta, in Olanda, alla fecondazione eterologa.


Il giorno successivo il Dipartimento di Scienze Giuridiche e Storia delle Istituzioni dell’Università di Messina organizza l’incontro intitolato “Famiglie omogenitoriali tra desideri appagati e diritti negati”, che si terrà alle 9:30 nell’Aula “Campagna”. Apriranno i lavori i saluti del Direttore del DiSGeSI, prof. Giovanni Moschella e le introduzioni delle due docenti Cocchiara e Larcan e interverranno il prof. Fulvio Giardina, presidente del Consiglio Nazionale degli Psicologi; la dott.ssa Maria Baronello, assistente sociale, Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza del Comune di Messina, l’avv. Carmen Currò, matrimonialista e presidente del CeDAV (Centro Donne Antiviolenza) di Messina; la dott.ssa Francesca Vecchioni, giornalista, presidente di Diversity. Le conclusioni sono affidate al senatore Sergio Lo Giudice, già presidente nazionale di Arcigay. Seguirà dibattito. La Feltrinelli Point Messina curerà il corner dedicato ai libri sul tema.

In “Arrivò l’amore e non fu colpa mia” il sentimento delle due protagoniste non incontra limiti di genere o costrizioni sociali. È piuttosto il racconto di un lungo viaggio, sia fisico che interiore di una delle due donne: l’accettazione individuale, l’innamoramento, la rabbia per il disgregarsi di questo sentimento e la conseguente consapevolezza della finzione dell’amore. Molte poesie sono inoltre dedicate al rapporto tra genitori e figli e mostrano al lettore cosa voglia dire “non essere la figlia perfetta”.


“Una corsa a perdifiato fra i sentimenti, un dubbio assillante che non mette mai a tacere il cuore: il viaggio di una donna, a ritroso e in divenire, fra paura, coraggio e volontà di affermare se stessa”. Il nuovo libro di Alessandra Nicita racconta le molteplici sfaccettature caratteriali della protagonista, una giovane donna consapevole che l’amore è senza colpa indipendentemente dall’oggetto amato e dal genere. Tutta la silloge affronta la tematica dell’amore omosessuale, vissuto con maturità ma non per questo scevro da dubbi e paure.

"È difficile scrivere su di una raccolta di liriche. La poesia non racconta, la poesia è" – commenta il regista Edoardo Winspeare, che ha curato la prefazione del libro – ed il linguaggio usato dalla scrittrice spesso semplice e diretto, curato ma non ossessionato da artifizi letterari rende la lettura ancora più scorrevole e ricca di suspence.

Così come afferma anche Maksim Cristan: "Contraddizione, la sostanza che più apprezzo in un lavoro letterario. Mentre te ne stai saldo e sereno sull'altalena tra te e tutto quello che non sai, hai imparato a convivere con i tuoi dubbi a tal punto che essi stessi ti mantengono in equilibrio. Eppure sono proprio i dubbi che cerchi disperatamente di annullare. E allora precipiti senza alcun contrappeso. Dove? Questo libro è un bellissimo, rocambolesco e garbato viaggio attraverso tutto quello che sai, ma non sai di sapere." 

Un estratto dal libro:

Che bella sensazione
non dovermi dire una parola
che più mi lasci ammutolita
e più mi sento sola.
Lo so che tu capisci
e non è un dono di Dio
ma di tua madre
con quell'intuito che prevede
come di chi percepisce
prima che tutto sia avvenuto.
Ti avverto
se torni per un saluto
non tornare
che di questo amore tuo
io ho bisogno
come i pesci il mare,
e l’albero il giorno di Natale.

A.D.P.

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