Mondo della musica in lutto: scomparso Johnny Winter, il bluesman albino. Se ne va così a 70 anni, dopo una vita di eccessi, caratterizzata anche dalla dipendenza dall'alcol e dalla droga, una leggenda del blues elettrico.
È diventato celebre per le sue particolari tecniche esecutive e per l'uso della chitarra slide. Ha avuto un importanza epocale nel mondo del Texas Blues degli anni '60 e si è esibito coi migliori, riuscendo a suonare anche con la Muddy Waters Band, oltre che col leggendario Jimi Hendrix.
Winter nasce rocker, ma diventa bluesman appassionandosi dei più grandi, come Robert Johnson, B.B. King, Sonny Boy Williamson I, John Lee Hooker e Chuck Berry.
La musica moderna non gli interessava, ha sempre ammesso di ascoltare blues, soprattutto i grandi dischi del passato, gli unici che riuscivano ad emozionarlo. Ha influenzato la cultura e l'educazione musicale delle generazioni future, grazie al suo stile e fraseggio.
Johnny Winter è deceduto il 16 luglio scorso, nella sua stanza d'albergo a Zurigo in Svizzera.
Ci lascia con oltre 20 album all'attivo, tra attività di studio e live. Celebri le sue interpretazioni di "Highway 61 revisited" (Bob Dylan), "Rock me baby" e "Johnny B. Goode" (Chuck Berry), quest'ultima suonata anche al Festival di Woodstock nel 1969 e al Montreux Jazz Festival nel 1970.
Ci lascia con oltre 20 album all'attivo, tra attività di studio e live. Celebri le sue interpretazioni di "Highway 61 revisited" (Bob Dylan), "Rock me baby" e "Johnny B. Goode" (Chuck Berry), quest'ultima suonata anche al Festival di Woodstock nel 1969 e al Montreux Jazz Festival nel 1970.
©Dylan