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PASQUA CON UN GESU' NERO NEL NUOVO VANGELO DI MILO RAU


Che cosa predicherebbe Gesù nel XXI secolo? Chi sarebbero i suoi apostoli? Come reagirebbero i pilastri del potere secolare e spirituale al ritorno e alle provocazioni di questo autorevole e rivoluzionario profeta? Con Il Nuovo Vangelo Milo Rau e il suo team tornano alle radici del Nuovo Testamento e lo mettono in scena come passione di un’intera civiltà. 


Nell’Italia meridionale, ai confini estremi dell’Unione Europea, dove i rifugiati africani che lavorano come braccianti e i piccoli agricoltori, disoccupati a causa dell’importazione del frumento dall’estero, lottano per sopravvivere, Il Nuovo Vangelo rimette in scena gli atti e la morte del fondatore religioso più autorevole della storia mondiale. Chi sono i reietti, gli offesi, gli emarginati di oggi? Che cosa rimane del messaggio evangelico nell’era dello sfruttamento globale? E come reagirebbe la chiesa ufficiale al nuovo profeta, magari nero, magari donna, e ai suoi apostoli?


Con un cast di rifugiati, attivisti e contadini disoccupati e alla ricerca di una nuova scrittura del Vangelo, nasce un nuovo Vangelo del XXI secolo: un manifesto di solidarietà con i più poveri, una rivolta scenica per un mondo più equo e umano. All’inizio il cristianesimo si sviluppa come un movimento sociale rivoluzionario di sottofondo, un’unione tanto idealistica quanto disperata fra poveri e reietti di popoli soggiogati e schiacciati dal potere di Roma. Quella che secoli dopo sarebbe diventata una delle più grandi religioni filogovernative esistenti, alle origini non fu altro che una rivolta di uomini senza terra ai margini dell’Impero Romano, guidata da un falegname disoccupato. Solo anni dopo la sua morte sarà conosciuto con il nome di Gesù. 


A Matera, Capitale Europea della Cultura nel 2019, palcoscenico dei grandi film su Gesù, hanno partecipato a Il Nuovo Vangelo Marcello Fonte (Miglior Attore al 71° Festival di Cannes), Enrique Irazoqui (Gesù ne Il Vangelo secondo Matteo di Pier Paolo Pasolini, scomparso nel Settembre 2020) e Maia Morgenstern (Già Maria ne La Passione di Cristo di Mel Gibson). Con la voce narrante e le canzoni di Vinicio Capossela. Seguendo la trama biblica, mentre i seguaci aumentano, ci si prepara per il grande spettacolo a Matera: lì, nella messa in scena storica del film, Gesù tiene il suo sermone sulla montagna, viene torturato, crocifisso e infine resuscita. 


Il protagonista de Il Nuovo Vangelo è l’attivista camerunense Yvan Sagnet, il primo Gesù nero nella storia del cinema europeo. Lui stesso attivista e bracciante per la raccolta dei pomodori in una piantagione del Sud, nel 2011 ha promosso il primo sciopero contro lo sfruttamento dei braccianti migranti in Italia. Dopo la rivolta, Sagnet continua il suo attivismo lavorando come sindacalista della CGIL, e fonda l’associazione No Cap, un’organizzazione che si impegna a favore di condizioni di lavoro eque per i raccoglitori di pomodori e promuove l’integrazione dei prodotti eticamente prodotti nei mercati di consumo. A febbraio 2017, Sagnet viene nominato Cavaliere dei Cavalieri dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana dal Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella per il suo lavoro volto a porre fine alla “moderna schiavitù” nel settore agricolo italiano. In occasione delle riprese del film si è recato nei più grandi campi di rifugiati del Sud Italia – i cosiddetti “Ghetti”. 


Ed è in quei luoghi attorno a Matera, la stessa città dove Pier Paolo Pasolini e Mel Gibson hanno girato i loro film su Gesù, che Yvan Sagnet ha trovato i suoi discepoli e dato avvia con loro alla Rivolta della Dignità che ha generato una campagna politica internazionale, tuttora in corso, ed una vera e propria rete per supportare mediante raccolta fondi le iniziative coinvolte nel film. Uno di questi progetti è quello de Le Case della Dignità – in parte sostenuto da GEA/Waldviertler – che ha già dato a 30 braccianti migranti in Sud Italia un lavoro regolare ed indipendente e un’abitazione. 


Come Gesù, pescatore di uomini, cerca i suoi apostoli, così il film semi-documentario inizia con un’audizione: chi interpreterà Gesù Cristo, chi i discepoli, chi Maria e chi Maria Maddalena?  Chi sono i prevaricatori (economici e politici) del nostro tempo e chi l’élite che coopera con loro? I protagonisti diventano i dannati dell’Italia meridionale, i rifugiati, i braccianti rumeni, così come i contadini locali e la gioventù senza prospettive nella periferia dell’Europa. Le prime sequenze del casting si svolgono in quello che una volta era il campo d’aviazione di Borgo Mezzanone vicino a Matera, così come nel campo profughi, meno conosciuto, di Metaponto, uno dei più grandi "ghetti" d’Italia. Una lunga fila di rifugiati, provenienti da tutte le parti del mondo, si riunisce per il tanto annunciato casting del film su Gesù. Raccontano le loro esperienze di fuga o di lavoro nell’economia sommersa italiana, esperienze che sembrano essere sufficienti per candidarsi al ruolo di discepolo di Gesù. 


Poco a poco si inizia a conoscere il mondo dei "miserabili" dell’Italia meridionale: i profughi sbarcati in un paesaggio gretto, i contadini spossessati delle loro terre, che hanno perso il lavoro a causa dell’importazione del frumento a prezzi troppo bassi, la gioventù senza prospettive della Basilicata, ma anche preti e cittadini colti della "Capitale culturale europea“ e dello stato centrale italiano. Simile al Vangelo stesso, che mostra Gesù come pescatore di uomini ai margini della società, il film segue le fasi del casting attraverso il quale Gesù accoglie sempre più discepoli. Attraverso il Vangelo di Rau impariamo a conoscere le condizioni di vita precarie dei lavoratori nell’economia sommersa meridionale. In questo modo viene messo al centro l’ideale ebraico-cristiano stesso alla base di quel progetto chiamato Europa: cosa rimane dei valori del cristianesimo nella politica reale dell’UE? Come riconciliarli? 


Al centro del secondo atto si trova la rimessa in scena della Passione di Cristo con l’ingresso a Gerusalemme, il diverbio tra i farisei e Ponzio Pilato sulla piazza di Matera, la via crucis con le sue famose stazioni dalla Santa Veronica fino all’incontro con la madre e la crocifissione di Gesù Cristo, dalla Via Dolorosa al Colle del Calvario. Qui il “Nuovo Vangelo” è in paragone scenico con il modello di Pasolini e Mel Gibson, ma allo stesso tempo fa uso di strategie sceniche usate precedentemente in altre opere. Mentre la rimessa in scena del “Genter Altar“ è chiaramente storicizzata, le scene della Passione sono dominate da un realismo politico: la sofferenza di Gesù sarà spinta all’estremo, sia nell’esplicitezza che nella durata. Le accuse da parte di Ponzio Pilato e dei sacerdoti del tempio sono tratte solo parzialmente dalla Bibbia e si riferiscono invece chiaramente alla situazione disumana dei profughi. 


Nel terzo e ultimo atto, una sorta di epilogo, Gesù e i suoi discepoli si avviano verso Roma. Qui Papa Francesco, conosciuto per le sue posizioni liberali e sociali, viene messo di fronte al Nuovo Vangelo. Si crea così un incontro fra il messaggio evangelico ”antico” e quello ”nuovo”, ovvero tra la chiesa ufficiale e quella dissidente, nella città di Roma, centro del potere mondiale ai tempi di Gesù ed oggi capitale del cristianesimo moderno. Questo incontro fortemente desiderato tra il "nuovo Gesù" e Papa Francesco forma il finale del film. A prescindere dalla possibile esplosività politica di questo incontro, anche qui al centro si trovano gli individui, le loro convinzioni, i loro errori e la loro autocritica, fino all’accompagnamento a casa degli interpreti stessi: al centro profughi, ai ghetti della Basilicata, alla loro vita e al loro lavoro. 


Dopo l’anteprima alle Giornate degli Autori durante l’ultima Mostra del Cinema di Venezia 2020, il successo in Germania e le tante nomination, tra cui la recente premiazione come Miglior Documentario ai Premi del Cinema Svizzero, dal 1 al 4 Aprile 2021 l’uscita internazionale de Il Nuovo Vangelo, finalmente disponibile anche in versione italiana sul sito web ufficiale di NTGent. E il prossimo 4 Aprile 2021 alle 22.00 CET, in collaborazione con il Segal Theatre Center di New York si terrà un dibattito in streaming sull’uscita internazionale de Il Nuovo Vangelo. Parteciperanno Milo Rau ed Yvan Sagnet con la moderazione di Lily Climenhaga e Frank Hentschker. 


Quello che mi rende particolarmente orgoglioso è che il film abbia avuto un impatto reale. Come risultato della nostra rivolta sono nate attorno a Matera le prime case per ospitare alcuni tra i protagonisti del film che ora possono vivere in dignità e nell’autodeterminazione. E tutto con il sostegno della Chiesa cattolica!”, dichiara il regista Milo Rau che da 15 anni si occupa, attraverso opere teatrali, film e libri, delle contraddizioni dell’economia globale e del ruolo rappresentato dall’Europa. "Con Il Nuovo Vangelo - prosegue il regista - voglio dunque unire i due tipi di progetto: da una parte la critica su larga scala contro un ordine mondiale ingiusto, in cui anche l’Europa gioca un ruolo importante; dall’altra il lavoro con i racconti e le biografie che risultano dal casting estensivo tra dilettanti. Inoltre da tanti anni ho un persistente interesse riguardo il mondo delle immagini bibliche, con le quali mi sono già confrontato nel mio adattamento di Pasolini “Die 120 Tage von Sodom“ (Le 120 giornate di Sodoma, 2017, Schauspielhaus Zürich), nel mio progetto sulla fede “Der Genter Altar” (L’altare di Ghent, 2018, NTGent), così come nella terza parte della “Europa Trilogie”, “Empire” (Impero, 2016, Schaubühne Berlin), nella quale recita anche Maia Morgenstern, l’interprete di Maria in “La Passione di Cristo” di Mel Gibson"


"Per questo, quando più di un anno fa mi è stato chiesto di mettere in scena qualcosa per Matera ho subito accettato con grande entusiasmo. I curatori hanno approvato la mia proposta di usare “Il Vangelo secondo Matteo“ di Pasolini come modello, ma con il desiderio di raccontare la storia della passione degli emarginati, dei poveri, dei disoccupati e dei profughi. La nipote di Pasolini ci ha concesso i diritti del copione del suo Vangelo. Il mio Vangelo vuole essere un manifesto delle vittime del “libero mercato”, conclude Milo Rau.


Il Nuovo Vangelo non è né un semplice documentario né una fiction cinematografica. Si potrebbe parlare di un documentario utopico, di un adattamento cinematografico necessario per i tempi che corrono. Una nuova versione filmica della storia forse più famosa al mondo, ossia dell’insurrezione di Gesù Cristo contro l’impero romano, e la messa in scena di un intervento nella realtà europea. Si crea un contrasto fra le scene bibliche ed il making-of, che durante lo sviluppo del film guadagna sempre più autonomia. Con l’occupazione di un terreno da parte degli attori del nuovo film, con l’organizzazione di uno sciopero, con l’ingresso capitale della cultura europea e con la rimessa in scena della Passione come evento di massa, anche il governo italiano viene provocato. Tutto culmina in una marcia su Roma e il confronto della chiesa italiana con le sue origini, rivolte alla lotta per le persone prive di diritti, abbandonate e in povertà. 


A.D.P.


The New Gospel by Milo Rau - Trailer from CAT&Docs on Vimeo.


Il Nuovo Vangelo di Milo Rau, parte del progetto di Matera 2019 “Topoi. Teatro e nuovi miti”, è una produzione interdisciplinare che si compone di un progetto teatrale e un progetto filmico. Il progetto teatrale è una coproduzione di IIPM – International Institute of Political Murder con Fondazione Matera Basilicata 2019, Teatro di Roma e NTGent, in cooperazione con Consorzio Teatri Uniti di Basilicata, Fruitmarket Kultur und Medien e Langfilm. Il progetto filmico è una produzione di Fruitmarket Kultur und Medien e Langfilm in coproduzione con SRF SSR, ZDF in collaborazione con Arte, IIPM – International Institute of Political Murder, Fondazione Matera Basilicata 2019, Consorzio Teatri Uniti di Basilicata e Teatro di Roma. 

Con il supporto di Kulturstiftung des Bundes, European Cultural Founda- tion, Zürcher Filmstiftung, Kanton St.Gallen Kulturförderung / Swisslos, Film- und Medienstiftung NRW, DFFF – Deutscher Filmförderfonds, BKM – Die Beauftragte der Bundesregierung für Kultur und Medien, GEA – Waldviertler, Stadt Lausanne und Kanton Waadt, Con la partecipazione di Associazione No Cap – Contro ogni forma di caporalato, Ghetto Out Casa Sankara, ProLoco Ginosa e molti altri. Con il sostegno di Fondo Etico di BCC Basilicata. 

Maggiori informazioni sulla pagina www.ntgent.be.


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