Alcuni intellettuali messinesi si stanno mobilitando per chiedere sostegno economico alla poetessa del Borgo Case Basse di Paradiso, Maria Costa, nominata “Tesoro Umano Vivente” dalla Regione Siciliana e Patrimonio dell’Umanità per l’Unesco.
"Molti anni fa, dopo aver promosso e ottenuto per Maria Costa il riconoscimento di "Tesoro Umano Vivente" con conseguente decreto assessoriale e iscrizione nel relativo Libro del REI (Registro delle Eredità Immateriali) della Sicilia, ho tentato di sensibilizzare alcuni politici locali sulla necessità di richiedere per Maria i benefici economici previsti dalla Legge Bacchelli per i poeti in difficoltà (Maria vive con una misera pensione di poche centinaia di euro)". A parlare è l'ex assessore alla Cultura del Comune di Messina, il prof. Sergio Todesco che esprime l'auspicio che tutti i politici messinesi, e una parte di quelli siciliani, intervengano in modo che Maria Costa possa vivere dignitosamente gli anni che le restano. In tal senso, ci auguriamo che anche il neo assessore ai Beni Culturali e all'Identità Siciliana, l'avv. Carlo Vermiglio possa farsi promotore di questa iniziativa.
"La procedura è abbastanza semplice. - continua il prof. Todesco - La Giunta Regionale o l'Assemblea Regionale dovrebbero deliberare in merito a tale provvedimento, e poi trasmettere la delibera con la richiesta di attribuzione alla nostra Maria dei benefici della Legge Bacchelli direttamente al competente Ufficio del MIBAC. Io dovrei addirittura avere da qualche parte una bozza di delibera, che avevo predisposto a suo tempo. Adesso - conclude Todesco - mi pare opportuno riprendere la battaglia coinvolgendo tutti i politici locali, E' il minimo che la nostra Isola deve a questa donna, straordinaria poetessa popolare ma anche, ormai, ultima detentrice e custode del lessico arcaico messinese".
Classe 1926, figlia di pescatori, Maria Costa, è detta anche la "la voce del mare" perchè ama raccontare lo Stretto di Messina che collega due sponde ricche di miti e leggende come Scilla e Cariddi e Colapesce. Innamorata della sua terra, è nata e vissuta nel Borgo Case Basse di Paradiso a Messina, laddove il poeta Giovanni Pascoli ebbe l'ispirazione per la poesia "L'aquilone", proprio mentre guardava giocare i bambini sulla spiaggia con i loro aquiloni.
Nelle sue poesie in dialetto messinese Maria Costa custodisce e canta la memoria collettiva della Città dello Stretto distrutta da un catastrofico terremoto nel 1908. Straordinaria custode del patrimonio fiabistico, mitologico e letterario messinese è divenuta punto di riferimento per linguisti, antropologi, studiosi di tradizioni marinare, dialettologi, storici della letteratura popolare. A Maria Costa e al suo universo poetico e semantico sono stati dedicati servizi e interviste da parte di media e reti televisive straniere (Francia e Russia), e tesi di laurea eleborate nelle università di Palermo, Messina, Udine, Catania e Siena.
Nei suoi versi rivive lo spirito della cultura tradizionale messinese nelle sue più genuine declinazioni lessicali, antropologiche ed espressive. Ha pubblicato diverse raccolte di poesie tra le quali "Farfalle serali" (1978), "Mosaico" (1980), " 'A prova 'ill'ovu" (1989) e "Cavaddu 'i coppi" (1993). Vero e proprio archivio vivente della memoria storica peloritana, Maria Costa è molto conosciuta ed apprezzata anche fuori dalla Sicilia per le frequenti apparizioni nei festival di poesia, in spettacoli teatrali e nelle manifestazioni culturali di varia natura, in cui ha modo di esibire le sue straordinarie doti di affabulatrice e di interprete. Ha ricevuto diversi riconoscimenti tra i quali il Premio Ignazio Buttitta. La sua figura è celebrata nei cortometraggi “Come le onde” del giovane regista messinese Fabio Schifilliti e "Feedback colapesce - Flusso Luminoso" di Antonello Irrera dove la poetessa è presente sia nelle immagini sia nella recitazione. Maria Costa è inserita dal 2006 nel Registro delle Eredità Immateriale - Libro "Tesoro Vivente Umano" della Regione Siciliana, dall’Unità Operativa XXVIII – Patrimonio Unesco.
A.D.P.