Sabato 31 ottobre, alle ore 10.30, terzo appuntamento della rassegna “Memoria e Scrittura: i libri e l’identità” al Museo Provinciale “Messina nel ‘900”
Dopo una visita guidata nelle sale del museo, il direttore del Museo, Angelo Caristi, coadiuvato dal medico-scrittore Giuseppe Ruggeri, introdurrà l’incontro con il giornalista e critico Matteo Pappalardo, il quale presenterà il volume “L’infinito in fondo all’anima: le omelie di Padre Angelo Sterrantino” (Editore Leonida), curato dallo storico Antonio Baglio, docente presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Messina.
Autentico protagonista della Messina del dopoguerra, Padre Sterrantino ha guidato per oltre mezzo secolo - dal 1951 - la parrocchia di S. Nicolò all’Arcivescovado, sul viale S. Martino. Prete, intellettuale, giornalista ed esperto di comunicazione, egli è stato un lucido e coerente testimone del suo tempo. Dalle pagine del suo settimanale “Quartiere” fondato nel 1962 e dai microfoni di Radio Messina Quartiere nata nel 1976, ha analizzato con acutezza la realtà politica e socio-economica del nostro territorio. Nelle redazioni delle testate giornalistiche da lui dirette si sono formate decine di giornalisti. Le sue riflessioni e i suoi insegnamenti hanno ispirato diverse generazioni di messinesi che le hanno trasfusi nelle rispettive professioni, oltre ad alimentare numerose vocazioni sbocciate in quel contesto.
“L’infinito in fondo all’anima” raccoglie le omelie di Angelo Sterrantino, le quali, oltre ad assumere un’indubbia valenza etica e spirituale, costituiscono una sorta di filigrana attraverso cui leggere le vicissitudini di Messina passando dalla repubblica inedita alla ricostruzione post bellica al boom economico sino agli ultimi anni del ventesimo secolo. Ove si stagliano, sullo sfondo, personaggi, vicende e fatti chiave della nostra città. Con il suo magistero spirituale e culturale, Padre Angelo Sterrantino ha costituito una delle voci più originali del mondo cattolico a Messina ed è stato – da prete, intellettuale ed esperto di comunicazione – un lucido e coerente testimone del proprio tempo. Nell’attività di predicazione, testimoniata da un corpus diversificato di interventi tra omelie, articoli giornalistici, racconti, diari, lettere alle famiglie, la riflessione sterrantiniana si è sempre caratterizzata per la spiccata valenza culturale e l’impronta etica.
Il volume ospita una selezione di omelie circoscritte, sotto il profilo cronologico, agli anni Novanta del secolo appena trascorso, la fase conclusiva del magistero di Padre Sterrantino. Tali omelie rappresentano uno specchio della sua spiritualità, della sua visione ed impegno, ma possono pure diventare un’occasione per riflettere sulla nostra fede e sul nostro modo di viverla. I saggi introduttivi, affidati al prof. Antonio Baglio, docente di Storia contemporanea all’Università di Messina, al prof. Giovanni Giacobbe, già preside della Facoltà di Giurisprudenza della lumsa (Roma), a S.E. mons. Francesco Sgalambro, Vescovo emerito di Cefalù, e al dott. Nino Gigante, “storico” esponente del mondo cattolico messinese – tutti “figli” o “fratelli” dell’anima di P. Sterrantino – hanno il compito di inquadrare i caratteri peculiari della predicazione del presule siciliano e di illustrarne significati e contenuti.
Il volume ospita una selezione di omelie circoscritte, sotto il profilo cronologico, agli anni Novanta del secolo appena trascorso, la fase conclusiva del magistero di Padre Sterrantino. Tali omelie rappresentano uno specchio della sua spiritualità, della sua visione ed impegno, ma possono pure diventare un’occasione per riflettere sulla nostra fede e sul nostro modo di viverla. I saggi introduttivi, affidati al prof. Antonio Baglio, docente di Storia contemporanea all’Università di Messina, al prof. Giovanni Giacobbe, già preside della Facoltà di Giurisprudenza della lumsa (Roma), a S.E. mons. Francesco Sgalambro, Vescovo emerito di Cefalù, e al dott. Nino Gigante, “storico” esponente del mondo cattolico messinese – tutti “figli” o “fratelli” dell’anima di P. Sterrantino – hanno il compito di inquadrare i caratteri peculiari della predicazione del presule siciliano e di illustrarne significati e contenuti.
La Direzione del Museo, sempre con l’obiettivo di contribuire a far riscoprire i valori identitari, troppo spesso sopiti o dimenticati, che però sono indispensabili per ridestare l’identità collettiva e rafforzare il senso di orgogliosa appartenenza, prosegue con un fitto programma culturale di incontri, dibattiti, proiezioni di filmati d’epoca, analisi interpretative di varie pubblicazioni.
La rassegna “Memoria e Scrittura: i libri e l’identità” concluderà gli ultimi due appuntamenti:
- il 14 novembre “Identikit di un’epoca” di Anastasio Majolino, presentato da Girolamo Cotroneo, filosofo e saggista;
- il 28 novembre “Messina anni ‘50” di Geri Villaroel, presentato da Vanni Ronsisvalle, giornalista e scrittore.