“Noi Italiani e voi Siciliani!”. E’ il titolo, d’impatto, del libro di Giuseppe Firrincieli (Edizioni Nel Mondo, 2009), che sabato 18 aprile, alle 18:00, nell’elegante sala “Le Naumachie” dell’Hotel Isabella, la giornalista Milena Privitera presenterà nell’ambito del Caffè Letterario di “Spazio al Sud”, la rassegna culturale dell’Associazione “Arte & Cultura a Taormina”, presieduta da Mariateresa Papale.
Un titolo dai rimandi decisamente anti-unitari ma amaramente icastico visto che riprende la frase, stampata nero su bianco, del proclama che il gen. Mario Roatta, Capo di Stato Maggiore dell’esercito, rivolse ai militari della 6°armata di stanza in Sicilia nel maggio del ’43 per incitarli a combattere tutti assieme il nemico anglo-americano. Una incontrovertibile ammissione da parte del governo centrale del fallimento di una qualsiasi politica di integrazione in quasi cento anni dalla proclamazione dell’Unità d’Italia, espressa con una consapevole dicotomia terminologica decisamente “imbarazzante” nella sua candida mancanza di remore!
Giuseppe Firrincieli, giornalista e docente, in servizio alle Relazioni Esterne del Centro Documentale dell’Esercito, appassionato cultore della storia indipendentista siciliana, dà vita ad una storia, carica di suspence e di colpi di scena, in cui “poteri forti” ed alta finanza - italiana, vaticana e internazionale - segnano il destino socio-economico e culturale della Sicilia negli ultimi decenni.
Protagonista Ludovico Lauretta, strappato al suo trantran di tranquillo professore di lettere in pensione originario di Scoglitti, e coinvolto in una spirale di avvenimenti - in cui si intrecciano potere, servizi segreti, denaro e politica - dall’inatteso riapparire nella sua vita di ‘Nzino Bertani, amico d’infanzia emigrato all’estero, oggi capo di una delle maggiori aziende a livello mondiale nel settore turistico-vacanziero e delle case da gioco, di suo figlio, Roby Bertani, e dei ricordi suscitatagli dai racconti del nonno, il vecchio don Gaudenzio, attivista dell’EVIS (Esercito Volontario Indipendentisti Siciliani) fautore di “…una Sicilia Nazione capace di autogovernarsi, libera dai condizionamenti al suo sviluppo ...”.
E sullo scenario di una Sicilia pervasa da luci e ombre il thriller finanziario si apre alla Storia mettendo in luce trame, intrecci, collusioni ed intrighi protagonisti di quella durissima stagione siciliana di sangue ed attentati che accompagnò le vicende del Movimento Indipendentista Siciliano (M.I.S.). Rivelandone vicende poco conosciute. Riequilibrando una verità storica rimossa dai testi ufficiali e dimenticata. Monito ed esempio di una presa di autocoscienza e di un risveglio di orgoglio si rivelano le pagine dedicate ai grandi protagonisti di quella infiammata stagione, siciliani che avevano combattuto ed in molti erano morti per la libertà della propria terra, da Canepa a Finocchiaro Aprile, da Attilio Castrogiovanni a Gallo, da Varvaro ad Aldisio. Pagine che raccontano della volontà prepotentemente manifestata del Popolo Siciliano di tornare ad essere uno Stato indipendente, se pur federato in uno Stato italiano. Pagine che individuano la Storia lunga di una terra – la Sicilia - che non si è ancora svegliata e che della sua Autonomia, costata lacrime e sangue, non ha saputo fare alcun uso.
La presentazione del libro, sponsorizzata dell’Associazione Albergatori di Taormina, con il patrocinio del Comune di Taormina, Taormina Arte, Associazione Imprenditori Per Taormina, la partnership di “Gais Hotels Group”e dell’Associazione “Piazza Dalì”, sarà accompagnata da un video, a firma Firrincieli – Marcello Sgrò, che - dal 1943 al 1948 - dallo sbarco anglo-americano sull’isola passa per la nascita del MIS e dell’EVIS per arrivare alla costituzione della Regione Siciliana Autonoma a Statuto Speciale.
Interessante opera di respiro storico che svela un periodo cruciale per la Sicilia, tenuto in ombra da larga parte della storiografia.
RispondiEliminaUna storia nella storia di battaglie fraticide e guerre tra nazioni...,tanta confusione, gridi ,pianti e sangue nelle più belle contrade della nostra amata Sicilia. Un inno all'Unità d' Italia non voluto sicuramente dalla totalità dei cittadini, immaturi, confusi, sbandati, emozionati e,compressi e compromessi da 1000 premesse assurde e subdole...- La libertà cercata, sussurrata ,potremmo dire, alla 'carbonara'...,nel segreto delle stanze e dentro i fossati ,speranze demolite...annientate... da ulteriori piedoni stranieri nostri 'alleati'...- Nel caos terribile grappoli di sentimentali e ricchi d'orgoglio popolani e meno, all' assalto senza 'baionetta' per indurre il governo del paese a prendere decisioni difficili e annacquate da immensi interessi pur clericali...-Un difficile dialogo per definire un ordine condiviso e poi frantumato nella paura di lutti e guerra 'civile'...,in fondo così è stato. Terre interminabili,latifondi abbandonati, culture seppellite, ansia di dire più di una parola in quel popolo alla ricerca di Riscatto ,che da secoli ha sempre subito e passivamente ubbidito. Una carneficina voluta e dovuta, poichè in mancanza di democratico appello ...,si è fatta 'tabula rasa' ed oggi tanti sono i miserandi episodi da commentare con ordine logico e legittimità. In buona sostanza rimane squartata la carne degli uomini in una landa deserta e rossa di sangue e per la quale non si chiede : pietà'....! Grazie Nelly'- Roberto Lo Presti -
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