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LEGGE ELETTORALE RIBATTEZZATA "FORZAITALICUM"


"Mai più larghe intese grazie al ballottaggio, mai più potere di ricatto dei piccoli partiti, mai più inciuci alle spalle degli elettori, mai più mega circoscrizioni. Con l'intesa sulla legge elettorale, nonostante i professionisti della critica, il passo avanti è enorme. Dopo anni di melina, in qualche settimana si passa dalle parole ai fatti. Ma non fermiamoci qui. Adesso possiamo passare al superamento del Senato e delle Province, all'eliminazione dei rimborsi ai consiglieri regionali e alla semplificazione delle competenze. Ma soprattutto al JobsAct, il piano per il lavoro. Stiamo semplicemente mantenendo gli impegni presi con le primarie dell'8 dicembre. Senza paura, a viso aperto". A parlare è il segretario del Pd, Matteo Renzi sulla sua pagina Facebook. 

L'accordo sulla nuova legge elettorale "Italicum" è stato raggiunto.Via libera al 37% per il premio di maggioranza, alla delega al governo sui collegi e al Salva-Lega. Resta di 15 punti percentuali al massimo il premio che scatta con la proposta di nuova legge elettorale per la coalizione che raggiunge o supera la soglia del 37%. Il premio - secondo quanto si apprende nell’intesa che sarebbe stata raggiunta - resta infatti al massimo del 55%. La soglia di sbarramento per i partiti che si presentano in coalizione scenderebbe dal 5 al 4,5%. Sarebbe questo - secondo quando viene riferito - uno dei punti dell'accordo tra Forza Italia e Pd sulla riforma della legge elettorale. Dovrebbe essere poi stato fissato a 45 giorni il limite per la delega al governo per ridisegnare i collegi. 

"L'accordo - secondo il capogruppo Pd in commissione Emanuele Fiano - esce migliorato da quello presentato nella direzione ed è il migliore nelle condizioni date. Così non si chiude la porta ai partiti minori e si rappresentano le forze territoriali". Ma la minoranza del Pd resta critica. "Bene che si sia alzata la soglia a 37 - spiega il bersaniano Alfredo D'Attorre - ma restano i nodi delle liste bloccate e delle soglie. E' una legge troppo sbilanciata a favore di Berlusconi e di Forza Italia". 

"Ognuno ha la sua legge ideale in testa. Ma abbiamo fatto una legge che migliora l'attuale nell'interesse dei cittadini, non nell'interesse del Pd". Maria Elena Boschi a chi le domanda delle perplessità della minoranza Dem sui listini bloccati risponde: "Sarebbe difficile spiegare che facciamo saltare tutto per un singolo punto, ci sarà serietà e credo che il Pd resterà unito e compatto come è stato fino ad ora in Parlamento", ha detto la responsabile riforme rispondendo a chi la interpella all'uscita dalla sede del Pd.

"La storia della Lega degli ultimi 20 anni - dice Maroni - è anche storia di coalizione: non per affinità ideologiche, ma sulla base di contenuti e programmi. Io sono favorevole, perchè l'esperienza di coalizione che sto facendo al governo della Lombardia, con i colleghi di Piemonte e Veneto ha buoni risultati e penso debba proseguire. Ma è una decisione che spetta agli organi della Lega".

Per il presidente della Commissione Affari costituzionali della Camera e relatore alla riforma elettorale Francesco Paolo Sisto (Fi), "sembra che sia vicino l'accordo sulle soglie al 4,5%, all'8, 12 e 37%". Le soglie a cui si riferisce Sisto sono quella di sbarramento per i partiti (4,5%), per i partiti che corrono fuori dalle coalizioni (8%), per le coalizioni (12%) nonché quella per il premio di maggioranza, che secondo Sisto scende al 15%. "Le riforme istituzionali, la legge elettorale e la fine del bicameralismo paritario che rappresenta una cosa obsoleta nel nostro paese, sono fondamentali per la stabilita' e per mandare avanti il nostro paese. E' una buona notizia per l'Italia se riusciamo a farle". Lo ha detto il premier Enrico Letta a Bruxelles.

"Siamo contrari - afferma Ciccio Ferrara di Sel - ad una riforma elettorale che ha come unico scopo quello di limitare la rappresentanza di milioni di cittadini il cui voto non troverebbe nessuna corrispondenza in Parlamento. La sua vocazione maggioritaria di veltroniana memoria dimostra un'idea proprietaria della politica - prosegue l'esponente di Sel - e il disprezzo dei partiti più grandi nei confronti delle minoranze. E' una legge antidemocratica che non risolve i nodi di incostituzionalità del Porcellum e aumenta ancora di più la distanza tra i cittadini e la politica, e si dimentica - colpevolmente - del gigantesco tema della democrazia italiana rappresentato dal conflitto di interessi. Sel è pronta a dare battaglia in commissione e in Aula contro questa legge elettorale ForzaItalicum". 






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