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IN MIGLIAIA ALLA MANIFESTAZIONE NO INCENERITORE VALLE DEL MELA

Si è svolta oggi pomeriggio in Sicilia, ad Archi, San Filippo del Mela, la Manifestazione No Inceneritore - Si alla bonifica e allo sviluppo pulito - Basta veleni nella Valle del Mela. Tra i presenti il sindaco di Messina, Renato Accorinti e l'assessore all'Ambiente, Daniele Ialacqua. 



"Oggi eravamo migliaia. - dicono gli organizzatori - Migliaia di cuori, migliaia di visi, migliaia di storie, migliaia di No all'inceneritore. Per ricordare questa giornata memorabile raccogliamo tutte le foto scattate oggi che verranno poi messe in un album a futura memoria di questo primo grande passo verso il risveglio, verso la fine di un incubo, verso la fine dei veleni nella Valle del Mela".

Una manifestazione voluta, come spiegano gli organizzatori: "Per la vera valorizzazione dei rifiuti, che passa dalla differenziata e dal riciclaggio, non dalla loro combustione. Per l'eliminazione dell'inquinamento nella Valle del Mela, fonte di danni alla salute e all'ambiente. Per la bonifica del territorio. Per l'uscita dall'industrializzazione pesante. Per uno sviluppo pulito e diffuso. Non vogliamo una Sicilia inquinata, ammorbata dai fumi degli inceneritori, contaminata dalle scorie nucleari, sventrata da trivellazioni e mega-elettrodotti, terra di guerra col Muos e le basi Nato. Noi sogniamo una Sicilia libera dai veleni, terra di pace, accoglienza e prosperità grazie alla valorizzazione delle proprie vocazioni naturali".

"Nel 1° anniversario del giorno in cui le fiamme sopra il serbatoio 513 della Raffineria di Milazzo, spargendo veleni per decine di chilometri, - proseguono - ci hanno ricordato quanto precarie siano le nostre vite in questo territorio, alla mercé dei profitti dei signori del petrolio e dell’industria pesante, noi siamo qui per lottare contro un altro eco-mostro, (per fortuna ancora solo progettato) l’inceneritore che dovrebbe sostituire la centrale termo-elettrica; siamo qui per ricordare a tutti che le battaglie per la vita si possono vincere solo uniti, come già successo nel 1989 quando fu bloccata la combustione del carbone nello stesso impianto".

"Mentre vorrebbero convincerci che l’impianto sarebbe innocuo come una fabbrica di cioccolato, - continuano gli organizzatori - noi ci siamo attrezzati e abbiamo chiamato a raccolta tutti i movimenti locali e nazionali contro gli inceneritori e gli scempi ambientali. Stiamo riunendo un comitato tecnico-scientifico che sarà in grado di condurre questa battaglia anche sul piano giuridico e istituzionale e nell’immediato di produrre le osservazioni da inviare al Ministero dell’Ambiente e del Territorio prima che prenda una decisione definitiva. Infatti il progetto non è ancora approvato, benché alcuni maldestri politicanti locali mettano in giro falsità che affermano il contrario, probabilmente più interessati alla vana gloria che al cambiamento concreto".



Moltissime associazioni che mettono il loro bagaglio di competenze giuridiche e scientifiche a servizio della causa. Tra esse figurano realtà dell’ambientalismo locale come l’Associazione Tutela Salute Cittadini che fa capo a Padre Giuseppe Trifirò, il Collettivo No Ram No CSS, il Comitato Mamme per la Vita, l’Associazione Adasc, il Comitato Lenzuoli 27 settembre Milazzo, l’Associazione Terramare Sicilia, l’Associazione Alsa, ma anche le articolazioni provinciali di associazioni importanti sempre impegnate nella società civile come l’Arci, realtà di livello regionale come Rifiuti Zero Sicilia, nonché onlus e centri di studio nazionali come l’Associazione A Sud e l’Atlante italiano dei conflitti ambientali, che include questa lotta fra i conflitti ambientali nazionali.

Importanti le osservazioni di Marco Cardioli della Rete Nazionale Rifiuti Zero. Inoltre, contributi sostanziali sono offerti da Zero Waste Sicilia e dalle articolazioni nazionali e internazionali di quest’associazione, come testimoniano anche le parole di Rossano Ercolini, vincitore nel 2013 del Goldman Environmental Prize 2013, unanimemente riconosciuto come il Nobel dell’Ambiente. Ercolini ha dichiarato: “Il proposito di A2A nella Valle del Mela conferma un piano alle spalle dei cittadini italiani di consegnare da nord a sud la gestione dei rifiuti e dell’industria sporca ed assistita nelle mani “voraci” delle multiutilities” e aggiunge “Zero Waste Italy con il supporto di Zero Waste Europe e di Zero Waste International Alliance non staranno a guardare ed oltre ad appoggiare convintamente la mobilitazione del 27 settembre, mette a disposizione dei movimenti di cittadinanza attiva tutto il proprio circuito e l’espertixe per sconfiggere questo tentativo arrogante ed inquinante.”


A confermare che quella contro l’inceneritore del Mela è una lotta che s’inscrive tra quelle che esigono un modello economico che non distrugga le vite e i territori, sono i tanti messaggi di solidarietà giunti da ogni parte del paese. Se il Comitato Ambiente e Salute Volontari per Francesco di Acerra dice “Siamo contrari all’inceneritore del Mela e a tutti gli altri”, Medicina Democratica di Firenze palesa la propria adesione alla manifestazione, mentre l’Ecoistituto Valle del Ticino coglie l’occasione per rimarcare l’attualità di slogan come “Nord e Sud uniti nella lotta!”. Il Coordinamento ligure Gestione Corretta Rifiuti infine dichiara “Vi siamo particolarmente vicini, perché in Liguria stiamo correndo lo stesso rischio”. Anche Comitati No Muos e No Triv hanno manifestato la loro vicinanza.

"Stavolta non passeranno, - concludono gli organizzatori della manifestazione - non permetteremo a nessuno di bruciare milioni di tonnellate di spazzatura su un territorio martoriato come il nostro e imporci un modello economico che produce malattia e morte, mentre deruba la nostra ricchezza, distrugge l’economia locale e danneggia la finanza pubblica innalzando la spesa sanitaria, condannandoci ad altri decenni di disoccupazione e sottosviluppo".

Il progetto depositato da Edipower prospetta la realizzazione di un mega-inceneritore da 510 mila tonnellate di spazzatura l’anno, uno dei più grandi d’Europa, che immetterebbe diossine, metalli pesanti, nanopolveri, furani e pcb, in un territorio già pesantemente contaminato. Per rendere noti i motivi della contrarietà all’inceneritore e prospettare soluzioni alternative in fatto di rifiuti, e in generale di modello economico, è stata stilata dai comitati una carta d’intenti ormai sottoscritta da 33 tra associazioni, comitati, cooperative e centri studi (qui la versione completa della carta). 





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