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OMAGGIO A EDUARDO DE FILIPPO NEL TRENTENNALE DELLA SUA MORTE

Il Senato della Repubblica ricorda il Maestro Eduardo De Filippo a trent'anni dalla sua scomparsa. Oggi, venerdì 31 ottobre, alle ore 11:00, nell'Aula di Palazzo Madama, il presidente Pietro Grasso, aprirà, con il suo intervento, la "Cantata delle parole chiare. Voci dal teatro di Eduardo in Senato". 


Nel 1981 venne nominato senatore a vita ed è proprio l'Aula del Senato che, per ricordare i 30 anni dalla sua morte, vuole rendergli omaggio. "Il ricordo di Eduardo, scrittore, regista, attore, uomo di teatro e di cultura, senatore a vita, rappresenta - afferma il presidente del Senato - un'occasione importante per rievocare la sua grande arte e le sue battaglie civili e politiche, soprattutto a favore dei più giovani e dei più disagiati. Ringrazio gli artisti e quanti si sono adoperati, con grande generosità, per rendere possibile questa iniziativa". 





Sarà Luca De Filippo a ricordare la figura del padre, leggendo alcuni passaggi dell' intervento in Aula svolto da Eduardo il 23 marzo 1982 quando il senatore a vita affrontò, in un'interpellanza all'allora ministro di Grazia e Giustizia, la condizione dei giovani detenuti nell'Istituto 'Filangieri' di Napoli, i ragazzi di Nisida, che saranno presenti con una delegazione di allievi del loro laboratorio teatrale. 

L'opera del grande artista, mai disgiunta dall'impegno politico e civile, rivivrà nell'emiciclo attraverso le voci di Anna Bonaiuto, Mariangela D'Abbraccio, Luca De Filippo, Carlo Giuffrè, Gianfelice Imparato, Silvio Orlando, Umberto Orsini, Angela Pagano, Massimo Ranieri, Mariano Rigillo, Fausto Russo Alesi, Lina Sastri e Toni Servillo, che interpreteranno brani tratti da "Filomena Marturano", "Gli esami non finiscono mai", "La paura numero uno", "Napoli milionaria", "Natale in casa Cupiello", "Figlio di Pulcinella", "l'Arte della Commedia", insieme alle poesie e alle lettere scritte da Eduardo De Filippo, che fu nominato nel 1981 senatore a vita dall'allora Presidente della Repubblica Sandro Pertini. 

Il Maestro Nicola Piovani eseguirà un estratto riarrangiato della sua opera tratta dal poemetto scritto da Eduardo De Filippo dal titolo "Padre Cicogna", presentato per l'occasione nella versione per pianoforte insieme al contrabbasso, Marco Loddo, al flauto, Alessio Mancini, al violoncello, Luca Pincini, alla tastiera Aidan Zammit, alla chitarra, Nando di Modugno e alle voci: soprano, Valentina Varriale, mezzosoprano, Susy Sebastiano, tenore Pino Ingrosso, basso Mauro Utzeri. Antonio Audino raccoglierà le testimonianze di Francesco Rosi, Raffaele La Capria e Luigi di Filippo. 



La manifestazione è stata curata da Luca De Filippo e Francesco Tavassi in collaborazione con la Sapienza, Università di Roma, impegnata a sua volta nel ricordare a trent'anni dalla sua scomparsa Eduardo de Filippo, che negli ultimi anni di vita affiancava alla sua attività senatoriale quella di maestro e pedagogo presso il teatro Ateneo. La cerimonia, con inizio alle ore 11, sarà trasmessa in diretta televisiva, realizzata da Rai Parlamento, da RaiTre e Rai5 e dal canale satellitare e webtv del Senato.



L'umanità, il viso scarno e l'ironia di Eduardo De Filippo salutavano per l'ultima volta il pubblico il 31 ottobre 1984. Fu il più grande attore del teatro italiano del Novecento, autore di testi intramontabili. Nacque a Napoli nel 1900 ed ebbe sempre un rapporto privilegiato con la sua città. La sua carriera iniziò nel 1904, quando a soli 4 anni apparve in braccio ad un attore, nella commedia "La Geisha". Sarà poi in pianta stabile dal 1914 nella compagnia del fratellastro Vincenzo Scarpetta. Nel 1920 scrive la prima commedia, "Farmacia di turno", ma è nel 1928 che con "Filosoficamente" debutta, insieme ai due fratelli, con la formazione di una compagnia indipendente con cui inizierà ad essere autore, attore e direttore artistico dei propri lavori. 



Poi si afferma con le commedie degli anni Quaranta e Cinquanta, Napoli Milionaria, Filomena Marturano. Il suo teatro riesce anche ad uscire dall'Italia e a diventare transnazionale, raccontando temi universali come la società e la famiglia. Eduardo non abbandonò mai il suo impegno politico e sociale che lo vide in prima linea anche ad ottant'anni quando, nominato senatore a vita, lottò in Senato e sul palcoscenico per i minori rinchiusi negli istituti di pena. Nel 1962 partì per una lunga tournée in Unione Sovietica, Polonia ed Ungheria dove poté toccare con mano la grande ammirazione che pubblico ed intellettuali avevano per lui. Tradotto e rappresentato in tutto il mondo, combatté negli anni Sessanta per la creazione a Napoli di un teatro stabile. Continuò ad avere successo e nel 1963 gli venne conferito il "Premio Feltrinelli" per la rappresentazione de "Il sindaco del Rione Sanità", da cui nel 1997 fu tratto un film interpretato da Anthony Quinn.


“La mia vera casa è il palcoscenico, là so esattamente come muovermi, cosa fare: nella vita sono uno sfollato”. Eduardo De Filippo


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