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VITTORIO SGARBI INCONTRA LUCIO E CASIMIRO PICCOLO


“Vittorio Sgarbi incontra Lucio e Casimiro” è il titolo della manifestazione in programma oggi, sabato 1° febbraio alle ore 17 a Villa Piccolo di Capo d’Orlando, Messina. Il critico d’arte ritorna dopo tanti anni a Villa Piccolo per riannodare un filo mai interrotto, che oggi grazie alla “Fondazione Famiglia Piccolo di Calanovella”, presieduta da Giuseppe Benedetto, diviene anche occasione per lanciare una nuova sfida culturale. Durante la manifestazione sarà proiettata la puntata di “Sgarbi quotidiani”, intitolata "Il tempo in posa", per la regia di Filippo Martinez andata in onda nel 1996 su Canale 5. Un documento prezioso che racconta delle magiche atmosfere di Villa Piccolo e dove scorrono frammenti di vita di Lucio e Casimiro che meritano un posto rilevante nel panorama culturale e artistico italiano per il loro contributo alla poesia e alla pittura. 


Vittorio Sgarbi presenterà anche il suo ultimo libro “Il Tesoro d’Italia”, sottotitolo "La lunga avventura dell'Arte", edito da Bompiani. "C’è un’Italia protetta e remota a Morano Calabro, a Vairano, a Rocca Cilento, a Vatolla, a Giungano, a Torchiara, a Perdifumo, incontaminati presidi del Cilento.  - dice il critico e storico d'arte - Poi ci sono le apparizioni. Come gli affreschi di Sant’Angelo in Formis, come il duomo di Anagni con il quale si apre il racconto pittorico di questo libro, anche se i primi segnali della lingua nuova, diretta, espressiva, sapida, sono nella scultura, a partire da Wiligelmo a Modena in parallelo con i primi vagiti della lingua italiana. Quei confini nei quali sono ristretti a coltivare i campi, cacciati dal Paradiso terrestre, Adamo ed Eva. Poco più tardi vedremo altri contadini affaticati, di mese in mese, nel Battistero dell’Antelami a Parma. Soltanto a Ferrara il lavoro sembrerà riservare una imprevista felicità. Il Maestro dei Mesi trasmette il piacere che ha provato estraendo fanciulli dalla pietra. Siamo nel 1230, in largo anticipo sul ritrovamento della vita nella pittura, prima ancora che in Toscana, nel cuore della Valle Padana, a Cremona, con il racconto delle storie di Sant’Agata di un maestro anonimo; non sarà un caso che la nuova lingua toscana in pittura si espanda fino a Padova con Giotto nella Cappella degli Scrovegni, e di lì in tutto il Nord. 

Siamo in apertura del Trecento,  - prosegue Sgarbi - e diventa lingua universale quella che ha iniziato a parlare Giotto, ponendosi davanti le energie dei corpi e la loro azione, con una tale efficacia da determinare quasi un secolo di imitatori, le cui gesta noi parzialmente raccontiamo accompagnando il viaggiatore e il lettore in Toscana e altrove, fino ad arrivare, in chiusura di secolo, a Lorenzo Monaco, sfinito interprete di un gotico fiorendo. E che fiorirà – eccome fiorirà! – e sarà l’ultimo giardino, perché con la vita vera si confronterà, con la stessa energia del Giotto franco, consistente e dominante con la sua umanità, il giovane Masaccio. Dopo questo lungo travaglio la pittura italiana entra nella sua piena maturità. Di tante tappe, allora, verso la felicità espressiva nel Rinascimento, questo libro, come una lunga avventura, dà conto in una continua sorpresa". 

L'ingresso è libero fino ad esaurimento posti. Villa Piccolo si trova nella Strada Statale 113, km.109 a Capo d’Orlando, Messina.


A.D.P.


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