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MUSUMECI DICHIARA PALERMO ZONA ROSSA. M5S: SULLA PELLE DEI COMMERCIANTI


Il presidente della Regione Siciliana ha appena firmato l'ordinanza con la quale trovano applicazione nel Comune di Palermo le disposizioni nazionali per le "zone rosse". M5S all’Ars: “Da quanto tempo Palermo doveva essere zona rossa? Ora contraccolpi sulla pelle dei commercianti molto più duri”


Il provvedimento del presidente Nello Musumeci entrerà in vigore alla mezzanotte (stasera) e avrà efficacia fino al 14 aprile compreso. Anche alle scuole si applicheranno le disposizioni nazionali quindi, le attività scolastica e didattica saranno in presenza solo fino alla prima media compresa. Per tutte le altre attività scolastiche è prevista la DAD.


Le superiori misure sono state adottate a seguito della richiesta del sindaco di Palermo, Leoluca Orlando di disporre provvedimenti maggiormente restrittivi rispetto all'attuale "zona arancione" e dopo la relazione in tal senso del Commissario ad acta per l'emergenza Covid dell'area metropolitana di Palermo.


Musumeci ha anche prorogato (sempre fino al 14 aprile compreso), come richiesto dai primi cittadini e visti i pareri positivi delle Asp competenti, la "zona rossa" nei Comuni di: Caltanissetta, Caltavuturo in provincia di Palermo, Palma di Montechiaro nell'Agrigentino e Scicli, in provincia di Ragusa.


“Da quanto tempo Palermo doveva essere zona rossa?  Probabilmente almeno da metà marzo,  il provvedimento più restrittivo per contrastare i contagi al galoppo però non arrivò e si optò per  una zona arancione che ha lasciato ugualmente pesanti ferite sulla pelle dei commercianti, che ora si trovano a dover fronteggiare un lockdown  generalizzato che rischia di dargli la mazzata definitiva”. Lo affermano il  capogruppo del M5S all’Ars, Giovanni Di Caro e i componenti della commissione Salute di Palazzo de Normanni, Francesco Cappello, Antonio De Luca, Salvatore Siragusa e Giorgio Pasqua. “Se si fosse deciso allora per la zona rossa – concludono – probabilmente si sarebbe ora di fronte a ben altri numeri, con prospettive migliori davanti, e invece si torna al punto di partenza, con la differenza, però, che le imprese sono ormai alla canna del gas”.


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