Sembra una vicenda scritta dal grande scrittore siciliano Luigi Pirandello quella che vede protagonista l'Ospedale Piemonte e la sua (eventuale?) chiusura. Come in un "gioco delle parti", politici di vari schieramenti assicurano, però, che il Nosocomio non chiuderà. La cosa che ci preoccupa oltremodo è sapere che la commedia pirandelliana sia stata tratta dalla novella "Quando si è capito il giuoco". E solo un caso? Auguriamoci, dunque, che tutto non finisca con un duello all'ultimo sangue!!!
E' stata convocata per domani, lunedì 5 ottobre alle ore 10, una conferenza stampa che si terrà nella sala ovale del Comune di Messina, anche per invitare la popolazione all'assemblea cittadina indetta dal sindacato Uil Fpl e dal Comitato spontaneo "Salvare l'Ospedale Piemonte" per giovedì 8 ottobre alle ore 16 nell' area antistante il Nosocomio.
"Mentre continuano, a tumulazione praticamente avvenuta, i giochi politici sulle spoglie dell'Ospedale Piemonte, chiuso, in anticipo sul previsto dalla mattina del 10 ottobre, l' On. Picciolo, continua a parlare di disegni di legge, di salvataggio e di incontri con il Ministro (?), la fretta demolitrice del manager Vullo, nel silenzio dell' Assessore Guicciardi che aveva promesso la "salvezza del Piemonte, di quasi tutte le forze sindacali e politiche, addirittura anticipa dal 1° Novembre al 10 ottobre la chiusura dello storico nosocomio - si legge nel comunicato del Comitato “Salvare l’Ospedale Piemonte” e Uil Fpl - Il tutto nel più completo disinteresse sulla destinazione che avranno gli oltre 40.000 accessi annui registrati nel 2014 nei 3 Pronto Soccorsi del Piemonte, generale, ostetrico e pediatrico che già adesso, il Rettore Magnifico Navarra ha dichiarato, nella riunione in Prefettura, non potranno essere assorbiti dal PS del Policlinico Universitario. Nessun accenno alla modifica del piano di sicurezza di Protezione Civile che prevedeva come asse portante la struttura ospedaliera del Piemonte in caso di sisma o altri eventi calamitosi, o dell’aumento dei tempi di percorrenza delle ambulanze verso il Pronto Soccorso per il Papardo, con conseguenze facilmente desumibili. Adesso il sindaco ha l'occasione di riscattarsi nei confronti della città assumendosi la responsabilità di emettere un ordinanza contingibile di necessità e d'urgenza che blocchi il decreto (peraltro illegittimo) di chiusura dell'Ospedale o almeno proponga ricorso amministrativo al Tar per l'annullamento dello stesso".
Il presidente ed il segretario Generale del Comitato "Salvare l’Ospedale Piemonte”, Marcello Minasi e Giuseppe Calapai, pertanto, scrivono una lettera aperta al sindaco di Messina, Renato Accorinti: “Sindaco Accorinti basta con le chiacchiere. I cittadini di Messina per salvare l’Ospedale Piemonte hanno bisogno del Suo Autorevole intervento. Le recenti notizie pubblicate dal quotidiano Gazzetta del Sud in merito alla decisione da parte del manager Vullo di chiudere il 10 ottobre 2015 l’Ospedale Piemonte dovrebbe far riflettere il Sindaco di Messina sulla necessità di un urgente intervento mirato a bloccare la decisione del manager. La recente conferenza dei Sindaci tenutasi a Palazzo Zanca e presieduta dal Sindaco di Messina ha espresso all’unanimità la grave condizione di disagio, cui potrebbero incorrere i cittadini messinesi con la chiusura dell’Ospedale Piemonte, titolare di oltre 30.000 accessi di PSG a cui debbono aggiungersi i circa 10.000 accessi di Pronto Soccorso Ostetrico e Pediatrico. Lo stesso Rettore dell’Università di Messina nella riunione tenutasi in Prefettura, il 7 settembre c.a., alla presenza del Prefetto, dell’Assessore Regionale alla Salute, della Deputazione Regionale e Nazionale, ha dichiarato che il Policlinico di Messina avrebbe grandissime difficoltà a garantire adeguato soccorso a tutti gli accessi al PSG, attualmente garantiti dal PSG dell’Ospedale Piemonte".
"Sig. Sindaco tutto ciò può essere causa, così come paventato dalla Conferenza dei Sindaci di grave condizioni di pericolo per una larga percentuale di abitanti della città, nonché la soppressione dell’Ospedale Piemonte quale punto strategico individuato dalla Protezione Civile. Pertanto, per i motivi su esposti, le scriventi chiedono alla S.V. l’adozione di una Ordinanza Sindacale di necessità e urgenza che congeli il provvedimento adottato dal manager Vullo, in attesa delle decisioni che saranno intraprese dall’Assessore Regionale alla Salute, in subordine si chiede l’avvio di un ricorso presso il TAR Sicilia. Cogliamo l’occasione - concludono - per invitarla alla manifestazione cittadina che si terrà nella giornata dell’8 ottobre c.m. dalle ore 16:00 presso l’area dell’ingresso principale del nosocomio di viale Europa.”
Dal canto suo, il sindaco di Messina, Renato Accorinti in merito alla paventata chiusura a partire dal 10 ottobre delle attività sanitarie dell'Ospedale Piemonte, ed in particolare del Pronto Soccorso, ribadisce che: "Le continue notizie di stampa che riportano dichiarazioni ed interventi di rappresentanti politici confermano che l'attenzione sul problema della chiusura del nosocomio cittadino e' altissima, ma non possiamo assolutamente sentirci rassicurati in mancanza di decisioni positive ufficialmente comunicate dagli organi preposti. Allo stato i fatti dicono che siamo in presenza dell'avvio delle procedure disposte dal Dg dell'azienda Papardo/Piemonte che, se non revocate con immediatezza, porteranno a breve all'interruzione di un servizio fondamentale ed insostituibile per la salute e la sicurezza dei nostri concittadini. Come ho dichiarato subito dopo la riunione in Prefettura, presente anche l'assessore Gucciardi, e ribadito in occasione della conferenza dei Sindaci dello scorso 28 settembre, guardiamo con soddisfazione ad un progetto complessivo che potenzi i servizi che l'ospedale Piemonte può rendere alla cittadinanza, ma non consentiremo in nessun modo che si metta in discussione, neanche per un giorno, il diritto alla salute ed alla sicurezza".
"Già il 1 ottobre, a seguito della decisione del dg dell'azienda Papardo/Piemonte, abbiamo chiesto al Dg del Policlinico se la struttura universitaria potesse sopperire immediatamente al surplus di richieste che prevedibilmente interesserebbe il loro pronto soccorso in caso di chiusura del Piemonte. A stretto giro abbiamo avuto una risposta negativa. Per questi motivi, abbiamo già predisposto con il supporto dei consulenti legali una ordinanza indifferibile ed urgente che emetterò prontamente, nella mia qualità di Sindaco e garante della salute dei cittadini, non appena si realizzeranno anche formalmente le condizioni per cui nessuna alternativa all'ordinanza sarà possibile. Ribadisco - conclude Accorinti - che non faremo mai passi indietro, come già abbiamo ripetutamente detto ed informato anche quanti adesso ci chiedono di intervenire, suggerendo iniziative che, e' noto a tutti, abbiamo già deciso di intraprendere. Dall'inizio di questa sindacatura il problema dell'ospedale Piemonte e' stato affrontato sempre con lo steso obiettivo, rendere efficiente la struttura e migliorane l'utilizzo per i messinesi. Salvaguardia quindi, ma anche potenziamento. Nessuna polemica e nessuna strumentalizzazione ci impedirà di continuare ad andare avanti su questa strada".
L’assessore regionale alla Sanità, Baldo Gucciardi afferma di aver già parlato col direttore generale Michele Vullo e conferma che "il Pronto soccorso del Piemonte non chiuderà né il 10 ottobre né dopo”. “Ho ricevuto stamani la telefonata dell’assessore regionale Gucciardi che mi annunciava di aver ricevuto in nottata, formalmente, l'attesa risposta positiva da parte del Ministero della Salute Beatrice Lorenzin, sull’operazione strategica per salvare l’emergenza urgenza dell’Ospedale Piemonte con i reparti annessi e mi ringraziava per la fiducia pubblicamente ribaditagli.” Lo afferma il presidente regionale del Patto dei democratici riformisti, On. Beppe Picciolo, che già l'altro ieri mattina si era dimostrato estremamente fiducioso sulla risoluzione di una vertenza che travalica i confini della città metropolitana di Messina ed investe anche l’intera area dello Stretto.
“Devo ringraziare l’assessore Gucciardi e personalmente il ministro Lorenzin – ha precisato l’On. Picciolo - che con i loro tecnici non si sono certamente risparmiati nel cercare una soluzione che rendesse fattibile una operazione di grande respiro per la sanità siciliana. Adesso, con il parere favorevole vergato di pugno dal ministro Lorenzin, sosterremo in Aula all’Ars il DDL che prevede la fusione dell’Irccs con l’Ospedale Piemonte e sono convinto che con il concorso dell’intera deputazione regionale messinese riusciremo a segnare il punto decisivo che, a mio modesto avviso, può rappresentare il rilancio del sistema sanitario dell’area dello Stretto. Messina - conclude l'On. Picciolo - non vedrà smantellato il Nosocomio di Viale Europa e lo storico presidio manterrà l'emergenza-urgenza con i reparti annessi. L'ottimismo della volontà paga sempre, adesso andiamo avanti all'Ars per chiudere velocemente con il Ddl di fusione Irccs-Piemonte".
Infine, i parlamentari di Area popolare, On.li Vincenzo Garofalo e Bruno Mancuso affermano che: “Abbiamo lavorato per creare a Messina il più grande polo riabilitativo del Mezzogiorno d’Italia. Il ministro Lorenzin ci darà le risposte che attendiamo e non deluderà le aspettative dei messinesi. Siamo alle porte di una svolta epocale per la nostra città della quale abbiamo l’impressione che non ci si renda conto. Avere un polo riabilitativo d’eccellenza significa consentire a Messina di fare un salto in avanti di anni luce nel settore, significa dare ossigeno all’economia asfittica della città e, ancora, consentire a tanti nostri giovani laureati nelle professioni mediche di restare a esercitare qui il loro talento e la propria competenza. Con questa idea abbiamo presentato al ministro nei mesi scorsi la proposta di fusione del Piemonte con l’IRCCS. Una proposta che si è dimostrata valida tanto che i direttori generali di programmazione e ricerca del ministero che a Messina hanno effettuato le verifiche per capire se fosse possibile realizzare il progetto, hanno presentato relazioni più che positive. Il fronte sul quale ci siamo impegnati con la Lorenzin di più in queste ultime settimane è quello che riguarda il mantenimento del pronto soccorso al Piemonte. Abbiamo lavorato con l’obiettivo di dimostrare che la fusione può non solo essere compatibile con il mantenimento del pronto soccorso ma, addirittura, favorirne il potenziamento degli aspetti emergenziali. Abbiamo parlato con il Ministro e siamo fiduciosi che molto presto arriveranno le certezze che aspettiamo anche su questo fronte. Poi la Regione dovrà fare la sua parte”.
Esatto, ognuno deve fare la sua parte. O no?
Antonella Di Pietro