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SIRACUSA INVASA DALLA FORMICA DI FUOCO

Al via il programma di contrasto alla diffusione della “formica di fuoco” nella provincia di Siracusa. L’Assessorato regionale del Territori...


Al via il programma di contrasto alla diffusione della “formica di fuoco” nella provincia di Siracusa. L’Assessorato regionale del Territorio e dell’Ambiente ha iniziato, infatti, a distribuire il biocida “Advion Fire Ant Bait” necessario per limitare il proliferarsi dell’insetto scientificamente chiamato “Solenopsis invicta”.


Questi imenotteri sudamericani sono capaci di infliggere dolorose punture iniettando una tossina citotossica attraverso il pungiglione. Il nome comune infatti si riferisce alla sensazione di estremo bruciore che si prova dopo uno scontro ravvicinato con queste formiche piuttosto aggressive. Dopo aver colonizzato gli Stati Uniti meridionali, il Messico, l’Australia, numerose isole dei Caraibi, la Cina e Taiwan, e dopo tre tentativi falliti di colonizzare la Nuova Zelanda, sono riuscite a sbarcare in Europa colonizzando un’area di 4.7 ettari nei pressi di Siracusa.

Originarie delle zone di foresta paludosa o allagata in Brasile e Argentina, le formiche di fuoco amano le zone umide e calde e potrebbero essere favorite dai cambiamenti climatici. Quello che però incentiva di più la loro presenza sono i terreni disturbati, per esempio campi incolti in aree urbane o periurbane, coltivi, prati all’inglese, parchi giochi, strade, insediamenti umani. 

Sfortunatamente le formiche di fuoco della specie Solenopsis invicta non hanno tratti distintivi tali da renderle facilmente riconoscibili all’occhio del profano: le operaie hanno dimensioni variabili tra 1 e 5 millimetri, le regine arrivano a 9 mm, quindi sono piuttosto piccole, e non hanno colori particolarmente vistosi, vanno dal bruno-rossiccio al nero in modo simile alle specie locali. Quello che le rende peculiari è la loro capacità di usare il pungiglione, come le api e le vespe, invece di mordere come fanno comunemente le nostre formiche. 

Il veleno di queste formiche di fuoco è stato accuratamente studiato: contiene al 95% alcaloidi citotossici e per il 5% proteine. Gli alcaloidi sono responsabili di una pustola bianca piena di liquido nella zona della puntura che si sviluppa il giorno dopo l’attacco, e che può considerarsi come un carattere diagnostico per sospettare la presenza di formiche di fuoco. Le proteine invece sono responsabili di eventuali reazioni allergiche e della intensa sensazione di bruciore accompagnata da prurito, edema e rossore per circa 24-72 ore. Fortunatamente non tutti sviluppano questi sintomi: ci sono persone che possono essere punte centinaia di volte senza alcun problema, ma una percentuale di persone variabile tra lo 0.6 e il 16% è ipersensibile e può manifestare sintomi allergici potenzialmente molto pericolosi. Nel sud degli USA, secondo uno studio, 14 milioni di persone sono punte ogni anno, di cui poco più di 600 manifesta sintomi da shock anafilattico, ma solo pochi soccombono alla reazione allergica, fortunatamente, anche perché è stata sviluppata una immunoterapia efficace. Maggiore attenzione è da prestare ai soggetti anziani, alle persone fragili e ai bambini.

Il biocida “Advion Fire Ant Bait”, autorizzato dal Ministero della Salute per fronteggiare questa emergenza, vanta un profilo tossicologico ottimale, rendendolo la soluzione ideale per affrontare efficacemente l'infestazione in corso in alcune limitate aree del siracusano. I trattamenti proseguiranno in tutte le aree dove sarà confermata la presenza di Solenopsis invicta, con il duplice obiettivo di contenerne la diffusione nell'immediato e di procedere all'eradicazione completa di questa specie invasiva nel lungo termine. Il programma è stato attuato con il coordinamento del Commissario straordinario per l'emergenza “Formica di fuoco”, Luca Ferlito.

«Abbiamo concordato e pianificato l’intervento con il ministero dell’Ambiente, con un dettagliato programma di misure che vede coinvolti anche l’università di Catania e l’istituto zooprofilattico siciliano – spiega l’assessore Giusi Savarino – e adesso si entra nella sua fase operativa. Il governo Schifani sta monitorando il fenomeno della formica di fuoco e lo sta affrontando con gli strumenti più idonei per garantire l’efficacia dell’operazione, nel rispetto dell’ambiente e dell’ecosistema circostante».

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