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ARMAO: FONDAMENTALE INVESTIRE IN CULTURA


Gaetano Armao in V° Commissione per Associazioni culturali e antimafia in difficoltà investire in cultura, rinegoziare accordi con lo Stato e stabilire criteri rigidi per il Bando 

“E' fondamentale investire in cultura,  l'impegno del Governo Musumeci, oggi, è finalizzato a  riscrivere le regole con le quali assegnare, per questo anno, i contributi nel settore culturale,dopo che sarà approvata la legge di stabilità”

Così oggi il Vice Presidente della Regione Siciliana e Assessore Regionale dell'Economia Gaetano Armao è intervenuto in V° Commissione cultura, convocata dal Presidente Sammartino, per discutere di problematiche di natura finanziaria sollevate da 9 tra associazioni culturali e antimafia, che avevano richiesto di essere sentite, in merito alla riduzione dei fondi, alle stesse assegnate, ai sensi dell'Art. 28 della L.R. n. 11/2010 relativa a trasferimenti annuali in favore di enti.

“Si tratta – afferma- purtroppo di una vicenda che abbiamo ereditato dalla precedente gestione e sulla quale non avevamo alcun margine di manovra . Il ruolo e l'attività svolta da queste Associazioni, ha detto l'Assessore dell' Economia, è strategico, per questo riteniamo fondamentale – continua – che vengano definite una revisione dei criteri di valutazione e di assegnazione dei fondi, e che siano ridotti drasticamente i margini di discrezionalità delle commissioni nonchè si stabiliscano tempi certi, per la emanazione del Bando.

Comprendo le difficoltà che oggi rappresentano le Associazioni, ma – sottolinea – non avevamo scelta. Ci siamo trovati con un bando deliberato dalla Giunta Crocetta e graduatorie frutto dell'attività  delle commissioni nominate  nei diversi Dipartimenti,  rispetto a cui non potevamo, seppur nella consapevolezza di disomogeneità e riduzione della spesa, operare alcun correttivo. 

Da adesso – conclude-  vogliamo voltare pagina, il nuovo corso è già cominciato con la definizione di  nuovi criteri per il bando del 2018 e l'avvio di un lavoro di rinegoziazione degli accordi sottoscritti dal precedente governo, che ci obbligano ad una riduzione della spesa corrente del 3% annuo , faremo in modo che in questa percentuale, impostaci dall'improvvido accordo, non rientrino le somme destinate alla cultura”.

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