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L'HORTUS ANIMAE RACCONTA LE FASCINAZIONI DELLO STRETTO


L’ “Hortus Animae” - Il Giardino della Poesia a Policara approda al Gabinetto di Lettura di Messina con una conferenza che si terrà venerdì 2 dicembre, alle ore 17:30, sul tema "Lingua e dialetto - Le fascinazioni dello Stretto nelle opere di Vincenzo Consolo e Stefano D’Arrigo, con richiami a Eduardo G. Boner, Giovanni Alfredo Cesareo e Giovanni Pascoli". All'incontro parteciperanno i poeti Maria Grazia Genovese, Antonio Cattino e Gaetano Anania. Relatore sarà il prof. Giuseppe Rando, Ordinario di Letteratura italiana dell’Università di Messina.

Hortus Animae
La storia dell’ “Hortus Animae” nel racconto dell'artista Maria Grazia Genovese:
"In principio era…non il Giardino, ma tre piccoli appezzamenti terrazzati, incolti e abbandonati, annessi alla villetta del poeta Gaetano Anania, in quel di Policara (Rodia, ME). Il luogo è, di per sé, un paradiso in ogni stagione e, per molti anni, ci siamo fatti bastare l’ampio balcone che si affaccia sul magnifico e sempre diverso panorama delle Eolie ed il grande patio coperto che guarda la campagna sul retro per il relax dell’intera famiglia.Il giardino, che nell’appezzamento più in basso è da sempre adibito a frutteto (fichi, nespoli, peri e avocadi), era utilizzato solo per il divertimento dei cani Gilda e Ryu che vi scorrazzavano in preda alla più folle, libera, gioia.Ogni tanto io e mia cognata, la poetessa Nunziata Mazzeo, ci avventuravamo giù per le scale, anelando la passeggiata post-prandiale all’ombra di noci e ulivi, ma rinunciavamo, poi, ad inoltrarci nella “selva oscura” per paura di graffiarci con le alte erbacce. Fra noi, restando sulla soglia di quel che ci sembrava un paradiso perduto,ci limitavamo a sognare un giardino abitabile.Negli ultimi anni il luogo aveva subìto un ulteriore degrado a causa di una enorme catasta di legna che era stata depositata nel secondo terrazzamento e che aveva prodotto non poco marciume ed innumerevoli larve di insetti.Talvolta, noi donne sollevavamo accorate, ma blande, proteste nella speranza di poterlo riavere, almeno in parte, praticabile, ma più passava il tempo, più la situazione sembrava degenerare. Il sogno, vago, di un giardino da vivere si allontanava sempre più.Poi…non so ancora quale fu la molla che fece scattare in me un meccanismo inarrestabile…ed alquanto faticoso: decisi, e senza mezzi termini, data la confidenza, lo comunicai al “comandante” (Gaetano), che la catasta doveva sparire e che le tre “lenze” (come le chiamiamo in dialetto) dovevano diventare, almeno in parte, agibili.Tanino mi diede della matta (ma questo lo fa abitualmente ad ogni mia nuova iniziativa) e con gli occhi sgranati quasi urlava che era un’impresa impossibile, che non avrebbe saputo dove buttare la legna e che bisognava aspettare almeno cinque inverni per smaltirla tutta.Io non volli neppure sentir parlare di una ulteriore attesa (da sempre, avverto il mio tempo breve).Lo convinsi a bruciare la legna, lo avrei aiutato io a “smontare” la catasta immane.A questo punto lui, pur facendomi presente (non troppo gentilmente) ogni tipo di difficoltà come il non poter bruciare la legna di quei tempi (era il Giugno 2015) o il fatto che, data l’enorme quantità, bisognava stare attentissimi e che ci sarebbero voluti più giorni di “inferno”, aveva però negli occhi, acceso, un barlume di speranza.Cominciammo!Tiravamo giù la legna, gettandola nell’orto…una fatica! Tanino nel frattempo accese la pira. E continuammo per due giorni interi a smontare e bruciare. Eravamo due prosciutti affumicati ambulanti.Due giorni dopo il miracolo era compiuto: la lunga passerella che percorre l’intera seconda lenza era liberata ed un delizioso, elegante, poetico muretto a secco faceva la sua figura pur in mezzo alle erbacce.Incoraggiati da quella vista decidemmo di continuare l’opera di bonifica sradicando (sembra una parola grossa, invece è inimmaginabilmente appropriata) erbacce di ogni tipo.Vedendoci così decisi, mio marito, il pittore e, talvolta, poeta Giovanni Mazzeo, decise di aiutarci (è fortissimo!). Peccato che, pochi giorni dopo, l’attacco di un cane non gli permise di usare la mano destra per tutta l’estate.Ma il più era fatto e ci avevamo preso gusto.Cominciai a progettare: piantai lantane per bonificare il terreno dai terribili nematodi (vermi) che lo infestavano. E così fu: un rimedio efficacissimo!E poi, secondo un mio attento disegno, ortensie, agapanti, calle, gerani, nastrini. Ancora ortensie nella “gebbia” (una grande vasca, rotonda, di cemento) e nell’antico lavatoio.Recuperai una antica culla e la trasformai in fioriera. Dei vecchi “trispiti” da letto divennero, adeguatamente saldati, panchine. Su un vecchio coperchio di botte dipinsi un ritratto di Ryu e lo appesi ad un noce. Un tavolo, poche sedie…et voilà…il giardino divenne non solo vivibile, ma incantato… e, almeno per me, infinita fonte di ispirazione: una intera sezione della mia, nutrita, silloge poetica di prossima pubblicazione, è ambientata e dedicata a questo angolo di paradiso.Pensai, anche, che mi sarebbe piaciuto “battezzare” il luogo, visto che era rinato a nuova vita.Considerai il “Poema paradisiaco” di D’Annunzio, suddiviso nelle tre sezioni Hortus conclusus, Hortus larvarum e Hortus animae e pensai che non poteva esserci nulla di più adatto al nostro giardino ed alla sua storia. Ed “Hortus animae” fu!E questa che, pur non possedendola materialmente, considero una mia creatura, cresce di stagione in stagione…con grande cura, certo.Poco dopo aver completato i lavori provai il desiderio di invitarvi pochi amici poeti e pittori, creando un primo, ristretto, evento culturale, un incontro d’anime…E il 31 Luglio ci riunimmo e credo che tutti abbiano apprezzato.Così quest’anno, dopo l’ennesima accurata e faticosa manutenzione del mio luogo preferito, ho voluto creare un evento con un numero più ampio di amici artisti:”Un tempo più lungo” – Il solstizio d’estate nell’Hortus Animae” - Il giardino della poesia a Policara (21 Giugno 2016). Abbiamo approfittato del pomeriggio del giorno più lungo dell’anno per declamare poesie, commentare dipinti, fare musica, apprezzare l’arte iconografica e stare insieme in amicizia ed armonia". 

Locandina


Appuntamento a venerdì 2 Dicembre 2016 ore 17, 30 al Gabinetto di Lettura , via E. Sacchi, 12 - Messina.







A.D.P.


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