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SHAKESPEARE E CERVANTES. DUE ITALIANI A MESSINA?

Ogni Nazione Europea ha il suo Poeta Nazionale. L’Italia ha Dante, la Germania ha Goethe, la Spagna ha Cervantes, l’Inghilterra ha Shakespeare… Ma siamo sicuri che tutto ciò che ci è stato tramandato sulla vita di questi poeti sia vero? Che cosa ha vissuto Miguel de Cervantes a Messina? E chi c’era davvero dietro il nome d’arte di William Shakespeare?


“La Volpe e il Leone” è la cronaca di un sorprendente “incontro” tra due Poeti, Miguel De Cervantes e John Florio, che potrebbe essere avvenuto nell’ottobre 1571 nell’Ospedale di Messina. Un incontro che nasconde un segreto su cui gli storici, dopo quasi un secolo di ricerche, stanno finalmente facendo luce: chi c’era davvero dietro il nome di William Shakespeare? Questo il tema dell’ultima fatica di Stefano Reali, un racconto teatrale, accompagnato dalle note di un pianoforte, scritto e diretto dal regista stesso con la collaborazione artistica di Antonio Nobili e con l’amichevole partecipazione dell'attore David Coco, tra i protagonisti della fiction “Rimbocchiamoci le Maniche”, interpretata da Sabrina Ferilli, diretta dallo stesso Reali, che debutta in prima serata mercoledì 7 settembre, su Canale 5. 

Locandina
Lo spettacolo “La Volpe e il Leone” andrà in scena venerdì 9 settembre, alle ore 19:00, a Villa Cianciafara, Messina (Zafferia), nell'ambito della Rassegna "Doppia Coppia - Incontri Musicali e Teatrali di Fine Estate", curata da Milena Romeo. Presenta Salvatore Presti. L'evento è promosso dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Milazzo e dalle Associazioni "Alessandro Tasca Principe di Cutò" e "Cara beltà -Sicilia". Stefano Reali, regista, sceneggiatore, compositore e autore in ambito cinematografico, teatrale e televisivo. Diplomato in Regia e Sceneggiatura al Centro Sperimentale di Cinematografia nel 1980. Nel 1982 è assistente alla regia in "C'era una volta in America" di Sergio Leone. Nel 1985 è sceneggiatore e regista (insieme a Pino Quartullo) di "Exit", cortometraggio prodotto da Rai 1 che ottiene una nomination all'Oscar nel 1997, nella categoria "Best Live Short Film". 

Forse non sono in tantissimi a sapere che Miguel De Cervantes ha vissuto sei anni in Italia, parlava e leggeva perfettamente la nostra lingua, ha combattuto nella Battaglia di Lepanto, dove ha perso la mano sinistra, e fu per questo ricoverato nell'Ospedale Civico di Messina, dall' ottobre 1571. Ed ora, a quattrocento anni esatti dalla sua morte, c’è chi si chiede chi mai possa avere incontrato, nei cinque mesi della sua degenza messinese, il giovane soldato spagnolo monco che era destinato a diventare il più grande romanziere moderno. È affascinante questa ipotesi.  È possibile che abbia  "incontrato" un altro Poeta, di cui si sa ancora meno? Un Poeta Italiano che avrebbe cambiato per sempre la storia del Teatro, rimanendo uno sconosciuto fino ad oggi, ma contribuendo alla fama imperitura di Shakespeare? A 400 anni dalla morte di Cervantes e William Shakespeare, scomparsi tutti e due il 23 aprile 1616,  è nata questa elaborazione drammaturgica, corroborata dalle pubblicazioni di studiosi come Santi Paladino, Saul Gerevini, Corrado S. Panzieri, Lamberto Tassinari, Irene Bellini, Roberta Romani, Vito Costantini, e molti altri che in tutto il mondo si sono dedicati a dissipare le nubi che tuttora coprono la vita del grande letterato italiano John Florio, di origini messinesi, che visse e lavorò in Inghilterra dal 1572 al 1625. 



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