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PONTE SULLO STRETTO E REFERENDUM COSTITUZIONALE: LE RAGIONI DEL NO


L'attuale Consigliere Comunale del Gruppo "Cambiamo Messina dal basso", arch. Maurizio Rella, portavoce di “Futuro a Sinistra Messina” e responsabile del “Comitato per il No al Referendum alle modifiche costituzionali”, interviene sulle ultime dichiarazioni del Premier Matteo Renzi riguardanti la presunta costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina e, nel contempo, invita, i cittadini a votare No il 4 dicembre 2016 alla revisione di 47 articoli della Costituzione Italiana.

Maurizio Rella
"Renzi ripropone il Ponte sullo Stretto di Messina e lo fa in un momento preciso in cui nell'imminenza del referendum del quattro dicembre risulta chiaro il serio pericolo che subisca una sconfitta che mette in grave pericolo il suo governo e la sua leadership anche all'interno del suo partito, - scrive in una nota Maurizio Rella - lo fa con il subdolo intento di distrarre dai quesiti referendari, lo fa rinnovando la vecchia bufala dello sviluppo, dell'occupazione, lo fa nell'incontro per i 110 anni di Salini-Impregilo rilanciando le grandi opere inviando un chiaro segnale di sos alla lobby dei costruttori e delle banche. È trascorso poco più di un mese dal terremoto del centro Italia che ha costituito l'ennesimo campanello d'allarme per il nostro fragile paese sul piano della prevenzione del rischio sismico, qualche anno fa sono stati censiti 100000 fenomeni franosi, mentre 80000 aree sono a rischio di dissesto idrogeologico e di frane, 1549 sono i comuni a rischio. Sono sconfortanti anche le notizie sulla manutenzione  ordinaria delle sponde dei corsi d'acqua, le reti  ferroviarie e infrastrutturali, soprattutto nel Mezzogiorno e in Sicilia in particolare, sono assolutamente inadeguate"

"La messa in sicurezza del territorio è la grande priorità, - sottolinea Rella - vediamo che sistematicamente pioggia e alluvioni sconvolgono drammaticamente la vita e l'economia degli italiani. La cura del territorio è un'indispensabile infrastruttura, sul territorio poggiano le attività economiche e la vita delle persone, c'è tanto buon lavoro. Messina, ha detto più volte no con grandi manifestazioni nazionali di grande partecipazione popolare, un grande movimento popolare si è sviluppato negli anni sulle ragioni del no al ponte sullo stretto fino alla definitiva decisione di abbandonare questa disastrosa opera e la chiusura della omonima società posta in liquidazione. È importante a questo punto che ripartano tutte le iniziative da parte di movimenti protagonisti della battaglia "NO PONTE" è da parte dei cittadini che hanno a cuore il nostro territorio il nostro ambiente, il nostro paesaggio, la nostra vita e quella delle future generazioni, insieme ai cittadini di Villa e Reggio, per contrastare i folli propositi di Renzi".

Coordinamento Democrazia Costituzionale di Messina
Di seguito le ragioni del No elencate dal Coordinamento Democrazia Costituzionale di Messina:
1) Insieme alla nuova legge elettorale la riforma limita pesantemente gli spazi della Democrazia;
2) Non elimina il bicameralismo e non riduce i costi;
3) Stravolge la Costituzione nata dalla Resistenza, contro ogni norma di legge. La Costituzione non può essere cambiata con la stessa facilità con cui si cambierebbero un paio di jeans;
4) La riforma è stata votata da un parlamento dichiarato illegittimo dalla Corte Costituzionale.

A.D.P.


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