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DAI MITI DELLO STRETTO AL SEGRETO DEL RAGGIO VERDE TRA MAGIA PURA E MAGIA LETTERARIA A VILLA PICCOLO


S'intitola "Stefano D'Arrigo, Renato Guttuso e Casimiro Piccolo. Dai miti dello Stretto al segreto del raggio verde" l'incontro che si svolgerà a Villa Piccolo (Capo d'Orlando) domani, martedì 23 agosto, alle ore 18:30, con Sergio Palumbo, scrittore e saggista, nonchè giornalista, critico letterario, documentarista e autore di due nuovi libri pubblicati per le Edizioni Le Farfalle: "D'Arrigo, Guttuso e i miti dello Stretto" (2016) e "Tre sogni, tre racconti" (2015).  Introduce lo scrittore e giornalista Alberto Samonà che intervisterà l'autore. 

Dipinto di Casimiro Piccolo
Verrà anche data lettura di testi di Stefano D'Arrigo e Renato Guttuso sulla rivisitazione dei miti dello Stretto di Messina e la nascita tra il 1949 e il 1950 di due eventi importanti: la "Scuola di Scilla" in pittura e il romanzo "Horcynus Orca" in letteratura. Nella seconda parte della serata gli attori Gianni Di Giacomo ed Elena Grasso, in video, leggeranno un racconto di Sergio Palumbo, "Il segreto del raggio verde", con protagonista il barone Casimiro Piccolo, fratello del poeta Lucio Piccolo e cugino dello scrittore Giuseppe Tomasi di Lampedusa. Nel corso della serata saranno proiettati due audiovisivi inediti: il primo sulle due stagioni pittoriche a Scilla con testimonianze degli artisti Giuseppe Marino e Peppino Mazzullo e il secondo sugli acquerelli "magici" di Casimiro Piccolo con un intervento del principe Alessandro Jr Tasca di Cutò. L'evento (a ingresso libero) è promosso dalla Fondazione Famiglia Piccolo di Calanovella nell'ambito del ciclo "Ingressi di paesaggi".

“Pescatori di pescespada” (1949)
In “D’Arrigo, Guttuso e i miti dello stretto” viene svelato come "Horcynus Orca", il romanzo di oltre mille pagine che Stefano D'Arrigo pubblicò nel 1975 dopo una gestazione durata più di vent'anni. Il libro nacque come primo abbozzo nel 1949 a Scilla, sullo Stretto di Messina, nell'ambito di un progetto ideato con Renato Guttuso tra pittura e scrittura. A rivelarlo è stato per la prima volta Sergio Palumbo in un convegno svoltosi all'Università di Messina per iniziativa dello stesso ateneo e della Sovrintendenza ai Beni culturali e ambientali per celebrare i quarant'anni dell'uscita del libro. L'opera edita da Mondadori fece di Stefano D'Arrigo uno dei più controversi casi letterari del secondo Novecento. Sulla base di ricerche condotte da Palumbo su testi di Guttuso e D'Arrigo risalenti appunto al 1949, emerge il comune impegno dei due artisti in chiave neorealista di rivisitare miti classici, leggende e racconti popolari legati al microcosmo dello "Scill'e cariddi". Secondo il modello gramsciano dell'intellettuale organico e il messaggio etico vittoriniano di ricostruzione spirituale e materiale dell'Italia post-fascista, al centro del progetto sono l'uomo e il riscatto degli umili lavoratori, nuovi eroi del tempo moderno. Tra il '49 e il '50 Guttuso dipinge a Scilla pescatori, marine e battute di caccia al pesce spada. Da lì si consolida il suo realismo sociale e contemporaneamente parte l'avventura letteraria dell'"Horcynus" di D'Arrigo.

"Lo gnomo sull'albero"

Realtà e leggenda, sogno e fiaba si mescolano in “Tre sogni, tre racconti” di Sergio Palumbo in cui emergono l'accuratezza per una Sicilia mitizzata e il gusto per una narrazione nitida. Si intraprende un viaggio iniziatico che svela uno stupefacente mondo altro, parallelo, immaginifico, partendo da personaggi, oggetti e luoghi sensibili. Appare così ne "Il segreto del raggio verde", come in una visione onirica, la stralunata figura del barone Casimiro Piccolo di Calanovella, cultore della metafisica e pittore di acquerelli "magici". Le sue fate e i suoi gnomi si materializzano quando un eccezionale fenomeno naturale propizia l'incantesimo a Villa Piccolo, la solitaria magione orlandina in cui viveva l'aristocratico occultista. In forza di un contatto sciamanico tra il protagonista del racconto e una pianta cosmica, che è fonte di energia spirituale, in "Visione al castagno dei cento cavalli" rivive una singolare leggenda medievale. Il millenario, gigantesco albero detto "dei cento cavalli", che si trova ancora alle falde dell'Etna, rivela in sogno il prodigioso incontro con una regina che sotto di esso, per via di un furioso temporale, aveva trovato riparo molti secoli prima. Prendendo le mosse da suggestioni letterarie lampedusiane, ne "La sirena dalla coda rossa" viene narrata la storia di Porporina, fanciulla vittima di un crudele sortilegio, che, trasformata in pesce, vaga senza pace tra il lago elvetico Ceresio e Basiluzzo, un'isoletta disabitata nel mare delle Eolie. Gli scenari sono autentici, molti particolari sono realistici, ma un altro tempo e un altro spazio proiettano l'ultimo racconto in una dimensione favolistica e surreale. Se è pur vero che il sogno rappresenta l'emblematico filo conduttore delle tre prose, si avverte comunque sullo sfondo, appena percepibile, una presenza di ombre femminili tutte legate alla memoria personale dell'autore. E da tali fantasmi del passato Sergio Palumbo si è lasciato catturare per la stesura di questi testi che, dentro lo stile trasognato, fanno tralucere gli accadimenti di una vita vissuta, e ora reinventata.

Sergio Palumbo
Sergio Palumbo, giornalista e documentarista messinese, come autore e critico letterario è presente con proprie opere nelle più autorevoli biblioteche e università del mondo. Nel suo archivio custodisce un epistolario con alcuni dei maggiori intellettuali italiani contemporanei. Ha organizzato mostre documentarie e bibliografiche, ha curato cataloghi, antologie e carteggi fra cui Eugenio Montale, Lettere a Pugliatti. Montale e la critica nel carteggio con Salvatore Pugliatti e tre lettere di Elio Vittorini (1986). Ha realizzato inoltre programmi radiofonici per la Rai. Suoi documentari televisivi sono stati trasmessi da Raitre. È autore della più completa bibliografia critica nell'integrale ristampa per le edizioni Scheiwiller dell'opera poetica di Lucio Piccolo (2001). Tra i suoi saggi in volume: Una polemica fra Vann'Antò e Pasolini (1988), L'altra faccia dell'isola. Incontri con Leonardo Sciascia (1996); Montale e la Sicilia, alla scoperta di nuovi talenti (1998); L'impetuosa giovinezza di antiborghesi senza rimedio. Fascismo e afascismo nella stampa messinese degli anni Trenta (1999); I Piccolo di Calanovella (2001), Strategie e schermaglie sul quasimodismo nel carteggio con Glauco Natoli (2003); La quarta dimensione di Beniamino Joppolo (2010). 


A.D.P.



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