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LE MEMORIE DEL PRINCIPE FRANCESCO ALLIATA DI VILLAFRANCA

Passeggiando tra i ricordi di famiglia e descrivendo sapientemente le tradizioni più oscure e i tic più eccentrici della nobiltà siciliana, Francesco Alliata spalanca una finestra su un mondo seducente e fuori dal tempo. Un viaggio unico, incomparabile, in una delle stagioni più importanti della vita culturale e civile d’Italia, in compagnia dell’ultimo grande aristocratico del Novecento.


“Ero convinto che la Sicilia fosse la terra delle potenzialità inesplorate e che il mio compito, la mia vocazione, il mio destino fossero di farle emergere”. 
Questa frase riportata sul retro di copertina del libro edito da Neri Pozza, "Il Mediterraneo era il mio regno", sottotitolo "Memorie di un aristocratico siciliano", definisce bene la personalità e la genialità di Francesco Alliata, aristocratico siciliano che ha dedicato tutta la vita a iniziative che hanno lasciato il segno nell’arte e nell’imprenditoria. Al Principe di Villafranca è dedicato l'evento di sabato 30 aprile, ore 17:30, organizzato nell'ambito della rassegna "All'ombra del carrubo. Storie di Sicilia", curata dall'Associazione Culturale "Cara beltà", presieduta da Milena Romeo, in collaborazione con l'Associazione Culturale "Alessandro Tasca Filangeri di Cutò" e "ItinerArte". L'incontro avrà luogo nei locali della splendida Villa Cianciafara (Zafferia), messa a disposizione dall'ing. Andrea Malandrino"Racconteremo il Principe Francesco Alliata di Villafranca attraverso il suo libro di memorie che incrociano la cultura della nostra Isola soprattutto in ambito cinematografico. - spiega Milena RomeoAd impreziosire il pomeriggio un singolare e bel concerto". Un omaggio al poeta e drammaturgo spagnolo Federico Garcia Lorca quello offerto dalla soprano Enza Fiumanò accompagnata al piano dal maestro Francesco Allegra. Ingresso su invito. 

Il volume è uno spaccato di storia d’Italia che ci restituisce lo stile di vita dell'aristocrazia siciliana attraverso l'esistenza avventurosa dell'ultimo grande Principe del Novecento: Francesco Alliata. Un uomo che avrebbe potuto dormire sugli allori della sua nobile casata e che, invece, si è speso per conoscere, creare e inventare lasciando una lezione di creatività e coraggio alle nuove generazioni. Ad illustrare il libro Nino Genovese, critico e storico del cinema, che ha concesso la visione di due filmati che verranno proiettati nel corso dell'incontro: "Cacciatori Sottomarini" (1946) di Francesco Alliata, Renzo Avanzo, Quintino di Napoli e Pietro Moncada; "Tra Scilia e Cariddi" (1948) di Francesco Alliata, Quintino Di Napoli e Pietro Moncada. 

Ricordiamo che il Principe Francesco Alliata, pioniere della cinematografia subacquea, ha fondato nel 1946 la Panaria Film con la quale ha realizzato alcuni documentari girati nelle Isole Eolie e prodotto film come “La carrosse d’or” di Jean Renoir e “Vulcano” di William Dieterle con Anna Magnani. Si narra che nell'agosto di quell'anno Alliata sbarcò a Vulcano con il cugino Quintino di Napoli e quattro amici sulla spiaggia di Ponente, accolti da un capitano di lungo corso andato in pensione, che abitava nell'unica casa del posto con la moglie. I quattro amici erano: Giovanni Mazza, Pietro Moncada di Paternò, Renzo Avanzo e Fosco Maraini. Era l'epoca in cui gli anglosassoni stavano scoprendo il Mediterraneo, visto come l'isola magica della Tempesta di Shakespeare, dove seducevi o venivi sedotto. Il panorama delle Eolie si impresse nel suo animo in maniera indelebile e ne fu irrimediabilmente sedotto. E fu così che Francesco Alliata, insieme con l'amico, scrittore e poeta Fosco Maraini, fondò la casa cinematografica Panaria Film, trasformando il suo grande amore per le Isole Eolie e i suoi meravigliosi fondali, in documentari subacquei, i primi nel loro genere in Italia, e poi in un film epocale con Anna Magnani che accettò quel ruolo solo per dispetto al suo ex, il regista Roberto Rossellini che si era innamorato dell'attrice svedese Ingrid Bergman, protagonista del film "Stromboli (Terra di Dio)", girato nel 1949, stesso anno di "Vulcano".  

Francesco Alliata
Francesco Alliata, ultimo superstite della nobiltà siciliana, nasce a Palermo, nel maestoso Palazzo Villafranca dov'è conservata la "Crocifissione" di Antoon Van Dyck, e muore a Bagheria, a 95 anni, il 1° luglio 2015. La sua storia è completamente lontana dagli eccessi sfarzosi dei Savoia o dall’ossessione dei Colonna nei confronti della religione, lui vuole prima costruirsi "una solida cultura e una ancor più solida educazione" e poi usarle entrambe per rendere produttive le proprie passioni e onorare il motto di famiglia che recita: «Bisogna essere principi, piuttosto che apparirlo». E quindi “il privilegio di essere nobili non stava nel comportarsi in maniera stravagante e dispendiosa ma nella possibilità di coltivare le belle arti”, diceva. Infatti, malgrado appartenesse a quell'aristocrazia siciliana che ha animato il secolo scorso con i balli e i ricevimenti, le corse in automobile, le cacce nelle tenute reali, gli spettacoli pirotecnici per le feste dei patroni, i maggiordomi più pomposi e sussiegosi, le regate e le crociere fino alle Canarie, Alliata non ha mai coltivato la neghittosità tipica dei suoi pari che si dedicavano, invece, allo "sperpero di patrimoni in futili attività" che Tomasi di Lampedusa ben descrive ne "Il Gattopardo"

È ancora un bambino quando si imbarca nella sua prima impresa «ciclopica»: correggere le 7500 pagine dell’opera incompiuta del nonno – Storia dei feudi e dei titoli nobiliari di Sicilia – che lo trasformeranno nell’"amanuense a macchina" di famiglia. A undici anni ha una stanza tutta sua per muoversi autonomamente tra gli archivi del palazzo. A tredici studia la storia antica, incuriosito dai racconti del secondo marito della madre, il direttore del Museo Archeologico di Palermo, Ettore Gabrici. Al Ginnasio Francesco scoprirà di essere "nato con la pellicola cinematografica attorcigliata al collo", una passione che lo accompagnerà per il resto della vita. Con la visione di "Ombre rosse" di John Ford e dei capolavori di Charlie Chaplin, il Principe avverte la necessità di osservare la realtà da vicino con lo sguardo di un entomologo per poi, una volta compresa, tentare di riprodurla. Ecco perché, chiamato a servire la Patria, fa richiesta allo Stato Maggiore del Regio Esercito di poter creare un Fotocinereparto per documentare le fasi della guerra. Sarà lui ad essere inviato a Palermo a fotografare i bombardamenti delle "fortezze volanti americane"

Innamorato della sua terra, la Sicilia, di cui conosce perfettamente storia, letteratura e gastronomia, dopo il cinema, stupendo tutti, decide di dedicarsi alla produzione dei sorbetti e delle granite tradizionali con lo storico marchio di famiglia, Duca di Salaparuta. Le sue voci sulle tradizioni dolciarie siciliane pubblicate sull'Enciclopedia edita da Franco Maria Ricci sono un piccolo capolavoro di leggerezza e di humour. Dal matrimonio con Teresa Correale di Santacroce ha avuto Vittoria Alliata di Villafranca, scrittrice e grande studiosa del mondo arabo. Aveva un sogno Francesco Alliata, "prima di andarmene" diceva "vorrei realizzare il Museo delle Isole Eolie”.


Antonella Di Pietro




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