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MORTO IL RE DEL CIOCCOLATO DI MODICA

Si è spento colui che rilanciò il cioccolato di Modica, Franco Ruta, erede dell’Antica Dolceria Bonajuto. L’uomo è stato stroncato da un infarto questa notte mentre si trovava a casa. Aveva 72 anni. 



Da molti considerato il vero artefice del lancio commerciale del cioccolato modicano in tutto il mondo, per il quale ottene la classificazione Igp, Franco Ruta è stato parte integrante del tessuto economico, imprenditoriale e culturale di Modica. La sua scomparsa ha destato dolore nella sua amata città e non solo, essendo conosciuto per la sua bravura e professionalità anche fuori Italia.


Grazie a Ruta si potè iniziare a parlare di “turismo gastronomico“, che rappresenta attualmente per l’intera città e l’intero territorio siciliano un punto di riferimento per tutti gli amanti della cioccolata.
“E’ stato il pioniere – dice l’ex sindaco Piero Torchi del marketing territoriale, in un’epoca nella quale per il pubblico, ma anche per il privato, sembravano concetti astratti, ma anche una solenne perdita di tempo".

Con lui va via uno dei massimi protagonisti del cioccolato artigianale, che cercò di fondere Modica ed il suo cioccolato, e che lascia però un tesoro inestimabile per le nuove generazioni: la passione per questo “oro nero”, le sue numerose testimonianze sulla storia antica della barretta, la costante ricerca della qualità e dell’innovazione. I funerali si terranno martedì 23 febbraio alle 15.30 nella Chiesa di S. Pietro a Modica. 


Franco Ruta era titolare dell'Antica Dolceria Bonajuto di Modica - che produce dal 1880 cioccolato con metodi antichi che si fanno risalire agli aztechi - la dolceria, citata da Leonardo Sciascia e richiamata periodicamente da riviste e quotidiani internazionali, ha rappresentato una illuminata e sapiente tappa nella produzione del cioccolato. 



"...Altro richiamo per restare alla gola é quello del cioccolato di Modica a quello di Alicante (e non so se di altri paesi spagnoli): un cioccolato fondente di due tipi ­alla vaniglia, alla cannella, da mangiare in tocchi o da sciogliere in tazza: di inarrivabile sapore, sicché a chi lo gusta sembra di essere arrivato all'archetipo, all'assoluto, e che il cioccolato altrove prodotto sia pure il più celebrato ne sia l'adulterazione, la corruzione..."Leonardo Sciascia (La Contea di Modica ­ Electa)

La storia del cioccolato modicano, si snoda lungo un unico filo conduttore che procedendo storicamente a ritroso, unisce la Sicilia ed in particolare la Contea di Modica alla Spagna e trova infine le sue radici nella meravigliosa civiltà cerimoniale meso-americana, quella degli Aztechi, gli antichi abitanti del Messico. Alla scoperta del "Nuovo Mondo" gli spagnoli ebbero modo di conoscere una straordinaria varietà di generi alimentari, tra questi la "Xocoàtl", prodotto che gli abitanti del luogo ricavavano dai semi di cacao e di cui essi avevano gran riguardo perché alimento in grado di dare forza e vigore ma che era anche indice di ricchezza e benessere. Gli Aztechi ottenevano questo preparato macinando i semi di cacao su di uno strumento chiamato "metate" una pietra ricurva poggiata su due basamenti trasversali, usando uno speciale mattarello anch'esso in pietra.

La pasta di cacao così ottenuta veniva poi mescolata con spezie ed il tutto veniva sfregato sul "metate" fino a quando il composto non si induriva. Fu durante la loro dominazione in Sicilia che gli spagnoli introdussero la lavorazione del cioccolato così come l¹avevano appresa da quel popolo da noi tanto lontano. Questo cioccolato, contrariamente a quanto in seguito avvenne nel resto d'Europa, non passò mai alla fase industriale rimanendo immutato attraverso i secoli. Ancora oggi l'Antica Dolceria Bonajuto produce il cioccolato con la stessa metodologia e combinando gli stessi ingredienti.

Per altre informazioni visitare il sito: www.bonajuto.it/index.cfm

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