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DONNE IN RETE LANCIA UNA RACCOLTA FONDI PER LE FIGLIE DI OMAYMA UCCISA DAL MARITO

Omayma Benghaloum, cittadina messinese di 33 anni, è stata uccisa a bastonate dal marito lo scorso 4 settembre perché lavorava fino a tarda ora e non voleva ritornare in Tunisia. Lascia quattro figlie, per le quali desiderava un futuro in Italia. Per loro “Donne in Rete” ha promosso una campagna di raccolta fondi per realizzare il desiderio di Omayma: un futuro di emancipazione per le figlie. Ma non è tutto, viene chiesta per le bambine anche la cittadinanza italiana e l'affido ai nonni materni. 



Lo scorso giovedì 8 ottobre, al Palacultura "Antonello da Messina", il Tavolo permanente “Donne in rete” costituito dalle Associazioni Cirs Onlus, Cedav Onlus, Fidapa, Consulta delle organizzazioni sociali, Posto Occupato, ShamoOfficine, Accademia Euromediterranea e Cug (Centro Unico di Garanzia) - Organismo di Parità dell’Università di Messina, ha organizzato una tavola rotonda dal titolo “In memoria di Omayma” alla quale sono intervenuti: la presidente del Cirs, Maria Celeste Celi; il Questore di Messina, Giuseppe Cucchiara; il presidente del Centro islamico di Messina, Mohamed Refaat; la co-presidente regionale dell’Anolf Cisl Sicilia e rappresentante della comunità tunisina, Nadine Abdia; la dirigente dell’Ufficio immigrazione della Questura di Messina, Adalgisa Di Brisco; il direttore dell’Ufficio Diocesano Migrantes, Santino Tornesi; la presidente del Cug, Antonella Cocchiara; le avvocate Aura Notarianni, Carmen Currò (presidente del Cedav di Messina), Paola Magaudda e Costanza Matafù; il responsabile Coordinamento Nazionale Immigrati della Cgil, Elshafie Idriss

I relatori, moderati dalla giornalista Gisella Cicciò (consigliera regionale Ordine dei Giornalisti di Sicilia), hanno affrontato diversi temi: l’accoglienza, l’analisi del fenomeno, l’affido dei minori migranti, i matrimoni misti, l’integrazione, il rispetto delle culture. "Il tema degli immigrati in questo momento non raccoglie consensi. Tuttavia, appare necessario abbattere resistenze, pregiudizi e iniziare un dibattito costruttivo con attori cittadini in grado di intervenire in maniera rapida e corretta su un fenomeno che riguarda l’intero pianeta e il futuro del nostro essere uomini", hanno sottolineato le organizzatrici. 

Il Tavolo “Donne in Rete” nasce spontaneamente dopo l'esperienza realizzata nel marzo 2015 in occasione della Giornata Internazionale della Donna, a Messina, quando diverse associazioni del territorio ed enti istituzionali, che operano in favore della donna, hanno deciso di avviare una metodologia di lavoro tesa ad unire le forze sociali per il conseguimento di obiettivi volti al bene comune, in particolare per progettare azioni mirate alla promozione e all’emancipazione della donna. Nel mese di settembre, “Donne in rete” decide di promuovere l’iniziativa denominata “Futuro Rosa Speranza” per le figlie di Omayma, atttualmente ospiti di un Istituto a Saponara, alla quale aderiscono anche il Cesv - Centro Servizi per il Volontariato di Messina e la Multisala Apollo.


"A dare rilievo a questo importante evento - sottolinea Maria Celeste Celi - sono stati sicuramente i prestigiosi relatori, la conduttrice, i giornalisti che brillantemente e acutamente hanno relazionato ed il numeroso pubblico presente. Ma il valore aggiunto è stato dato dall'emozione che ha pervaso la sala per ben tre ore, determinata dalla consapevolezza che tutti stavamo e stiamo contribuendo alla costruzione di una società migliore fatta di accoglienza, fraternità, amore verso il prossimo e protezione dei più deboli. Questa consapevolezza - conclude la presidente del Cirs Onlus - di perseguire il bene comune (trattasi di solidarietà e vera politica) che parte da ognuno di noi è il motore che, a mio parere, produce i cambiamenti nella società ed il benessere interiore che tanto ricerchiamo".

"Il Cug (Centro Unico di Garanzia) – Organismo di Parità dell’Università di Messina  ha costituito un fondo nel quale di anno in anno accantonerà delle somme (variabili in base al proprio budget) e al quale le figlie di Omayma potranno attingere al raggiungimento della maggiore età per i loro studi universitari. - ha affermato Antonella CocchiaraSperiamo che tutte queste iniziative possano aiutarle a realizzare il sogno di Omayma: quello di garantire alle sue adorate figlie un futuro di dignità, autonomia e libertà".

Estremi per la raccolta fondi destinata alle Borse di Studio per le figlie di Omayma: IBAN: IT61MO200816519000103945239 Banca Unicredit Agenzia 3 - Viale S. Martino, Messina. Indicando come causale "Rosa Speranza per le figlie di Omayma", potete dare un contributo anche on line.



A.D.P.


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1 Commenti
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  1. Io sono dispiaciuto di non aver potuto partecipare alla tavola rotonda, ma ero presente con lo spirito e soprattutto con il cuore. Ciò che si sta facendo a Messina per queste bambine è importante, la comprensione fra culture diverse passa anche da questi atti concreti di solidarietà e di pace. Da parte mia, dopo aver scritto l'Ode per Omayma Benghaloum, ed avere dedicato alla sua memoria il premio assegnatomi a Galatone (Lecce) nel concorso per il saggio sul tema della globalizzazione culturale e linguistica, parteciperò con ciò che potrò a questa raccolta di fondi per dare un futuro a queste bambine, dignitoso come voleva Omayma, la loro sfortunata mamma.

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